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venerdì 21 febbraio 2020

CHI VUOLE SALVARE LA PROPRIA VITA LA PERDERA' / venerdì VI sett. T.O.



Il brano di Giacomo e il Vangelo impongono di fare scelte radicali. 
Giacomo conosce le comunità cristiane e la loro vita quotidiana. Sono composte di fedeli passati abbastanza naturalmente dall’ebraismo alla fede in Gesù e di pagani. Tutti hanno come riferimento la croce che, in quel tempo, era di un realismo totale. Eppure la debolezza fa che c'è chi non si lascia toccare il cuore più di tanto, che si “siede” rapidamente. Non è forse stato detto che è la fede che salva? Che Gesù ha pagato per tutti noi? Io credo, ringrazio Dio, e continuo a vivere come prima. Gli apostoli sanno benissimo che Dio ama gratuitamente, e che senza la grazia nessuno realizza niente di buono, ma sanno anche che l’atto di credere, di appoggiarsi davvero alla Parola di Dio mette in cammino, cambia la vita. Se non ti mette in cammino, ti stai illudendo. La fede autentica opera per mezzo della carità.
Gesù ha raccomandato ai suoi discepoli di non divulgare che egli è il Cristo. Quindi chi non fa parte dei dodici non sa ancora niente. Come mai allora Gesù afferma davanti a tutta la folla con parole fortissime che per seguirlo bisogno dare tutto? Il Regno di Dio è una realtà talmente bella e grande che riempie la vita, e per esso, per la Buona Notizia, vale la pena, ma sopratutto bisogna dare tutto. Infatti se ti barcameni, non sei né un peccatore dichiarato, né un santo, ma poi muori senza aver trovato nulla, che senso ha la tua vita? Chi si ricorderà che ti sei fatto rispettare davanti a Tizio o Caio? E sopratutto chi se ne importerà? Muoiono loro e muori anche tu. A che ti è servito? “Ma nel frattempo mi sono tolto qualche sassolino dalle scarpe”. È una logica di disperati. A vedere come ci comportiamo quotidianamente (ci becchiamo ogni giorno) sembra che siamo un po’ tutti disperati. Allora ascoltiamo Gesù. Non ci inganna. Anzi, Karol Wojtila adolescente trovava che passi del Vangelo come questo lo rendevano molto credibile ai suoi occhi!


Prima Lettura   Gc 2, 14-24. 26
Come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo
A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore?
Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull’altare? Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta. E si compì la Scrittura che dice: «Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia», ed egli fu chiamato amico di Dio.
Vedete: l’uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 111
La tua legge, Signore, è fonte di gioia.
Beato l’uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.
Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice l’uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.

Canto al Vangelo   Gv 15,15 
Alleluia, alleluia.
Vi ho chiamato amici, dice il Signore,
perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio
l’ho fatto conoscere a voi.
Alleluia.

Vangelo  
 Mc 8, 34-9,1
Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. 
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, convocata la folla insieme ai suoi discepoli, Gesù disse loro:
«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.
Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?
Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».
Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».


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