Per
rispondere alla nuova epidemia del coronavirus molti chiamano ad una preghiera fiduciosa e corale al Signore. A questo ci associamo di cuore totalmente. Siamo figli e Gesù ha
detto di pregare incessantemente chiamando Dio “Padre”, “Abbà”, e, anzi, san Giacomo,
sapendo che passiamo momenti diversi, raccomanda: “Chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia salmeggi…” (Gc 5,13). Infatti “molto potente è la preghiera fervorosa del giusto” (Gc 5,16). Questo
però si deve fare con lo spirito giusto cioè, “gettando in lui ogni vostra preoccupazione, perché (Dio) ha cura di
voi” (1P 5:7). "Se Dio non fosse misericordioso sempre, con tutto quello che facciamo ci avrebbe eliminati da tempo!" mi ha detto un'amica ieri sera. Il primo fine della preghiera del cristiano deve essere sempre la conversione, il voler fare la volontà di Dio, qualunque essa sia.
Qualcuno raccomanda la confessione sincera. Anche a questo
ci associamo pienamente. Ecco l’avviso che abbiamo messo in bella vista all’entrata della
parrocchia:
CONFESSIONI
“Ecco,
io faccio nuove tutte le cose”
L’esperienza del perdono di Dio è
fondamentale per la nostra vita e gioia cristiane. Per questo la Chiesa ti
invita a ricevere ogni volta che sia necessario, o soltanto opportuno,
l’assoluzione sacramentale dei tuoi peccati.
Non esitare a chiedere questo
sacramento ai tuoi sacerdoti. Se liberi da altri impegni, si metteranno a tua
disposizione in ogni momento, oppure su appuntamento.
Papa
Francesco durante il Giubileo della Misericordia ha pubblicato un libro per spiegare come vivere la Misericordia e al centro ha posto la confessione sacramentale!
Ma qualcuno
mette come condizione per “intenerire
il cuore di Dio” tra altri mezzi di pietà più o meno realistici, la confessione settimanale.
Se è necessario questo per preservare la gente della parrocchia dal flagello
dell’epidemia, a san Castrese siamo spacciati! Facciamo solo due conti: in
parrocchia ci sono 22 000 abitanti. Ci sono almeno 15000 persone in età di
confessarsi. Se ci vogliono 2 minuti in media per una confessione (ed è veramente
un minimo!) 15 000 confessioni rappresentano 30 000 minuti. Ossia 500 ore! Siamo
in due sacerdoti. Quindi 250 ore di confessione alla settimana per ognuno. Vogliamo
confessare 10 ore al giorno? Ci vorrebbero 25 giorni in ogni
settimana che finora è sempre state fatta di 7 giorni. Che dire di certe
diocesi di Africa equatoriale in cui c'è un sacerdote per 30, 40 000 battezzati?
Chi fa queste proposte non sa quello che dice e chi diffonde i suoi messaggi dimostra di non comprendere ciò che diffonde. E questo è
un gravissimo e diffuso problema.
Ma quello
che è peggio è che, se la confessione sacramentale è necessaria nella nostra vita
di battezzati, e la confessione frequente è raccomandabile, la confessione settimanale indicata come regola obbligatoria per
raggiungere la perfezione, oppure ottenere le grazie desiderate, non aiuta assolutamente alla conversione. Purtroppo
questo “populismo religioso” trova sempre chi applaude, anche se magari
lui stesso non mette in pratica ciò che raccomanda
agli altri. Alla fine questi meccanismi distraggono dall’essenziale del Cristianesimo
e fanno pensare che sia una religione bigotta distaccata dal reale.
Nessun commento:
Posta un commento