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venerdì 14 febbraio 2020

INCULTURAZIONE, METODO DI DIO / SS CIRILLO E METODIO


Cirillo e Metodio, fratelli, nativi di Salonicco, inviati in missione presso gli Slavi dalla Chiesa di Bisanzio, compirono la loro missione traducendo la Bibbia in lingua slava e celebrando in tale lingua la liturgia. Gettarono così le basi di una vera cultura cristiana popolare. Gravi difficoltà, in particolare le lotte violente fra Germani e Slavi, ostacolarono il loro apostolato. Poiché Bisanzio non sosteneva sufficientemente i suoi missionari impegnati in tali problemi, essi cercarono personalmente appoggio a Roma. Papa Adriano II autenticò la loro missione e accettò il loro metodo apostolico, specialmente la loro liturgia.
Cirillo morì a Roma; Metodio, fatto vescovo dal papa, continuò la missione fra crescenti difficoltà, come Legato apostolico.
Calunniato per le sue iniziative, e ostacolato dalle opposizioni tra Oriente e Occidente e dai conflitti fra principi slavi e germanici, non si scostò mai dalle regole essenziali dell’apostolato cristiano: adattamento del messaggio alla cultura del popolo, valorizzazione dei punti di aggancio del Vangelo con la mentalità della gente, rigetto della uniformità nella ricerca dell’unità.
Riprendo questa introduzione dal Sito “Maranathà”, dal quale attingo quotidianamente le letture per il blog, benedicendo sempre nel mio cuore i fratelli, umili terziari francescani, che lo hanno creato.
È bene aggiungere qualche osservazione:
Prima di tradurre la Bibbia i fratelli Cirillo e Metodio hanno dovuto inventare una scrittura slava, un alfabeto, il “cirillico”, perché questi popoli ne erano finora privi! Appare così quanto il messaggio evangelico è portatore di promozione umana specialmente per i poveri e gli indifesi.
Un altro fatto illuminante: l’opposizione che hanno riscontrato aveva anche come argomento che non si poteva lodare Dio in lingue barbare, ma solo in lingue nobili, adatte. E quali erano queste lingue? L’ebraico, il greco e il latino. Certo non si poteva dimenticare l’ebraico, lingua sacra per eccellenza della Bibbia, ma fu dimenticato l’aramaico nella quale sono stati scritti alcuni libri dell’Antico Testamento. In greco è stato scritto, in particolare, tutto il Nuovo Testamento. Ma il latino? Vediamo come il greco e il latino erano degni di lodare Dio sopratutto perché erano le lingue delle istituzioni della Chiesa e delle potenze politiche ed economiche di allora. Conservatismo che non è vero conservatismo perché non fa riferimento a tradizioni originarie del Cristianesimo, ma ossequia chi comanda.
A due giorni dalla pubblicazione di “Querida Amazonìa”, la festa di Cirillo e Metodio, costruttori dell'Europa e suoi compatroni, ci ricorda che Dio si incultura sempre. O se vogliamo Dio si incarna. Penso che su questo, tutti saranno d'accordo. Ma siccome non si può essere uomini senza vivere in una determinata cultura, Dio si incultura sempre e "ha il volto" del popolo che abita, senza perdere la sua identità unica: follia della croce che vince la morte.

Prima Lettura  At 13,46-49
Noi ci rivolgiamo ai pagani.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [ad Antiòchia di Pisìdia] Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono [ai Giudei]: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore:
“Io ti ho posto per essere luce delle genti,
perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”».
Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.


Salmo Responsoriale  Salmo 116
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.  

Canto al Vangelo   Lc 4,18
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
  
Vangelo  Lc 10,1-9
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

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