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martedì 18 febbraio 2020

LA MEDICINA CONTRO LA DUREZZA DEL CUORE E' RICORDARE I BENEFICI DEL SIGNORE / martedì VI sett. T.O.


Probabilmente Gesù faceva “prediche lunghe”, comunque la familiarità con lui permette agli apostoli, mentre lui parla, di discutere tra loro di altro. Non è che quello che dice Gesù non sia importante: li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Il lievito dei farisei è l’esteriorità, il voler apparire, occupare i primi posti in chiesa, perché non si è capaci o non si vuole entrare nel profondo del proprio cuore. Il lievito di Erode è molto peggiore (!?) perché Erode riporta tutto, persino la religione, al suo ego, al suo potere. Erode è capace di uccidere. Anche di questo, persone che stanno seguendo Gesù assiduamente devono guardarsi con la massima cautela.
Ma mentre Gesù parla del lievito spirituale maligno che corrompe, gli apostoli parlano di altro. Sembra che Gesù non se la prenda molto per il fatto che non lo ascoltano. Invece se la prende e con molta forza perché «discutevano fra loro perché non avevano pane.». Gesù vede che non si lasciano modificare dalle loro esperienze per arricchire la loro fede e farla maturare. Non sanno fare memoria dei benefici di Dio. La loro “fede” è fatta di idee, o di sentimenti che sono stati loro inculcati senza che questo corrisponda alla realtà della vita. Questa fede teorica fa che nei momenti di tensione, di difficoltà, non sia di aiuto, e che in loro comandi la vecchia mentalità. Anche se fanno molti atti religiosi, sono atei pratici. Dio va bene quando tutto va bene, ma quando il gioco si fa duro, si fa ricorso ad altro. La cosa è tanto notevole che, nella barca in mezzo al lago non si può andare a comprare nulla. Sarebbe intelligente mettere questa preoccupazione del pane tra parentesi in attesa di giungere alla riva. Anche se hanno sperimentato più volte la provvidenza miracolosa di Dio, al momento del bisogno l’ansia li sommerge e li guida. L’uomo vecchio non si lascia convertire e nemmeno scalfire. Gesù ricorda quindi loro dei fatti concreti, le moltiplicazioni dei pani e i pezzi avanzati, per aiutarli a distaccarsi da questo uomo vecchio, l’uomo egoista, ferito e impaurito, che comanda in loro.
È una cosa che si costata continuamente nella vita, anche tra le persone che fanno un cammino di fede: la difficoltà di ascoltare, di partire dalla Parola di Dio, da ciò che Dio opera nella mia vita. Invece si parte sempre da me, da me, da me… Così non si cammina.

Prima Lettura  Gc 1, 12-18
Dio non tenta nessuno.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Beato l’uomo che resiste alla tentazione perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promesso a quelli che lo amano.
Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato al male ed egli non tenta nessuno. Ciascuno piuttosto è tentato dalle proprie passioni, che lo attraggono e lo seducono; poi le passioni concepiscono e generano il peccato, e il peccato, una volta commesso, produce la morte.
Non ingannatevi, fratelli miei carissimi; ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c’è variazione né ombra di cambiamento. Per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 93
Beato l’uomo a cui insegni la tua legge, Signore.
Beato l’uomo che tu castighi, Signore,
e a cui insegni la tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura.
Poiché il Signore non respinge il suo popolo
e non abbandona la sua eredità,
il giudizio ritornerà a essere giusto
e lo seguiranno tutti i retti di cuore.
Quando dicevo: «Il mio piede vacilla»,
la tua fedeltà, Signore, mi ha sostenuto.
Nel mio intimo, fra molte preoccupazioni,
il tuo conforto mi ha allietato.  

Canto al Vangelo 
 Gv 14, 23 
Alleluia, alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.


Vangelo 
  Mc 8, 14-21
Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode. 
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane.
Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

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