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sabato 22 febbraio 2020

PIETRO, ROCCIA E PADRE / Cattedra di san Pietro, Apostolo



La Chiesa tutta celebra oggi il grandissimo dono che Gesù ci ha fatto di avere una Pietra, una Roccia come guida, come rifugio, che ci renda sicuri. Questo è stato detto solo a Pietro anche se i Dodici hanno ricevuto una missione speciale insieme. Ma di Pietra ce n’è una sola. Se ha funzionato per tutti i papi precedenti, perché di colpo, non deve funzionare per il papa attuale? La verità è che quando uno mette se stesso, o il suo partito, o la mentalità mondana, al di sopra della fede, il PAPA ATTUALE, VIVENTE, NON VA MAI BENE. Il buon Papa è sempre quello morto, perché ne posso dire quello che voglio. Tutti i papi viventi sono stati criticati, perché questa Roccia è anche Segno di contraddizione, Testata d’angolo su cui i ribelli si frantumano.
Pietro è Roccia anche in quanto si fa modello del gregge nella santità, nell’amore. Pietro lo chiede a tutti i pastori, a tutti i responsabili, a tutti i genitori, e sa bene però che questa esortazione è rivolta prima a lui. Infatti a tutti Cristo ha dato un esempio e “chi dice di dimorare in Cristo deve comportarsi come lui si è comportato” (1 Gv 2,6). Ma chi è mai all’altezza di questi compiti da essere profumo di Cristo, odore di vita per quelli che si salvano e odore di morte per quelli che si perdono? (cf. 2 Cor 2,15-16).
Ci sono altri aspetti che ho avuto la gioia di contemplare oggi con una comunità di suore, leggendo gli Atti degli Appostoli. Ma già queste due dimensioni, roccia e pastoralità sono più che sufficienti per benedire Dio che ci ha dato Pietro e seguirlo con fiducia, oggi.

Prima Lettura  1 Pt 5,1-4
Compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo 
Carissimi, esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.
    
Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 22
Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.  

Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia,
mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.
Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Canto al Vangelo   Mt 16,18
Lode e onore a te, Signore Gesù.
Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
Lode e onore a te, Signore Gesù.

   
Vangelo  Mt 16,13-19
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.
Dal vangelo secondo Matteo 
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».


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