39. L’economia globalizzata danneggia senza pudore la
ricchezza umana, sociale e culturale. La disintegrazione delle famiglie, che si
verifica a partire da migrazioni forzate, intacca la trasmissione di valori,
perché «la famiglia è ed è sempre stata l’istituzione sociale che più ha
contribuito a mantenere vive le nostre culture».[43] Inoltre,
«di fronte all’invasione colonizzatrice dei mezzi di comunicazione di massa»,
occorre promuovere per i popoli originari «comunicazioni alternative a partire
dalle [loro] proprie lingue e culture» e che «gli stessi soggetti indigeni
siano presenti nei mezzi di comunicazione già esistenti».[44]
40. In qualsiasi progetto per l’Amazzonia, «è necessario
assumere la prospettiva dei diritti dei popoli e delle culture, e in tal modo
comprendere che lo sviluppo di un gruppo sociale […] richiede il costante
protagonismo degli attori sociali locali a partire dalla loro propria cultura.
Neppure la nozione di qualità della vita si può imporre, ma dev’essere compresa
all’interno del mondo di simboli e consuetudini propri di ciascun gruppo
umano».[45] E
se le culture ancestrali dei popoli originari sono nate e si sono sviluppate in
intimo contatto con l’ambiente naturale circostante, difficilmente potranno
conservarsi indenni quando tale ambiente si deteriora.
Con ciò si fa strada il sogno
successivo.
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