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venerdì 31 gennaio 2020

PERSECUZIONE DEI CRISTIANI; IL CASO DEL CARDINALE BARBARIN



La persecuzione dei cristiani è un fatto molto serio di cui parla spesso il Papa. Le statistiche dicono che tra i credenti i cristiani sono i più perseguitati anche se purtroppo la piena libertà religiosa è negata in molte parti del mondo anche a credenti di tutte le altre fedi e religioni.

Un fatto nuovo in questo periodo recente, però, è il cosiddetto “ecumenismo del sangue”: i cristiani sono perseguitati allo stesso modo che siano ortodossi, protestanti o cattolici. Questo fenomeno si va affermando di pari passo che avanza il cammino di ritorno alla piena unità che stanno facendo i cristiani delle varie confessioni. L’unità dei cristiani è un dovere per noi. Gesù nell’Ultima Cena pregava il Padre: “Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.” (Giovanni 17,20-23). Papa Francesco mette spesso in risalto questo aspetto: “se siamo uniti nella morte, nella persecuzione, come possiamo essere divisi nella vita?”. Ricordiamo la frase rivoluzionaria di Papa Giovanni XXIII, frutto in particolare della sua vita in paesi in cui i cattolici erano minoranza: “Sono molto di più le cose che ci uniscono che non quelle che ci separano”. Guardare all’altro partendo da ciò che ci unisce e non da ciò che ci separa, non significa negare ciò che ci separa, né abbandonare la ricchezza che mi è stata trasmessa, ma abbattere muri di separazione che il Signore Gesù ci ha supplicato di non creare, e dare un’opportunità ad un cammino di riconciliazione. Il cardinale Tuckson, del Ghana, è nato da un genitore cattolico e l’altro protestante e ha qualche zio musulmano. Dice: “si può vivere nell’armonia pur appartenendo a confessioni e anche religioni diverse e senza confusioni”. Normalmente i cristiani dovrebbero essere i più preparati a vivere in queste situazioni perché l’esempio di Gesù e la fede che ne scaturisce si caratterizzano per l’amore al nemico, il servizio gratuito a tutti, il riconoscere addirittura la presenza del Cristo in tutti i bisognosi e piccoli, senza distinzione di razza e di religione… Purtroppo non sempre i gruppi cristiani fanno la loro unità solo sul Vangelo meditato e vissuto appassionatamente. Quando non si mette tutto il Vangelo alla base della nostra vita le conseguenze possono essere disastrose in ogni campo. Per esempio, la Chiesa Cattolica non ha mai professato l’antisemitismo. Ma molti cattolici sì. E come spiegò il rabbino Jacob a papa Giovanni XXIII, la Shoah era il risultato dell’ “insegnamento del disprezzo” verso gli ebrei che era comune nella Chiesa prima della seconda guerra mondiale.


Vescovi rumeni martiri, beatificati l'anno scorso.

La persecuzione dei cristiani colpisce il più spesso persone molto semplici e umili, indifese, bambini, ma tocca anche preti e vescovi. A quarant’anni dalla morte di Mons. Oscar Romero si vuole fare memoria speciale di tutti i vescovi perseguitati e uccisi per la fede. In alcuni casi sembra evidente quello che annuncia Gesù: “Mi hanno odiato senza ragione”. È di ieri la conclusione in bene di una strana storia di accanimento durata almeno quattro anni. Il Cardinal Barbarin, vescovo di Lione, è stato accusato di non aver denunciato alla giustizia un prete che, prima che lui fosse vescovo di Lione, aveva commesso numerosi atti di pedofilia. Il Pubblico Ministero ragionando che la vittima che aveva parlato con il vescovo era maggiorenne e doveva lui porgere denuncia contro il suo abusatore, ha archiviato il caso. Ma varie associazioni hanno ottenuto che Barbarin sia comunque processato, senza peraltro chiedere il processo del vero colpevole, il prete pedofilo. Barbarin è stato condannato l’anno scorso a 6 mesi di reclusione mentre il PM non aveva proposto alcuna pena. Barbarin ha fatto appello e il processo rimandato più volte si è concluso ieri con l’assoluzione per le ragioni evidenti che avevano fatto archiviare il suo caso nella prima inchiesta. Il prete pedofilo è stato ridotto allo stato laicale e sta oggi sotto processo penale. 

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