Davide benché perseguitato dalla gelosia di Saul non si vendica e rispetta il consacrato del Signore. |
Davide viene eletto dalle tribù re di tutto
Israele. Per arrivare a tanto fece un lungo percorso. In particolare ebbe molto a soffrire da parte del re Saul. Ma rispettando Dio ha
rispettato il suo nemico perché era il consacrato del Signore. Avrebbe potuto
giustificare l’uccisione di Saul quando questi lo braccava nel deserto del
Negev “perché il Signore lo aveva messo nelle sue mani” ma avrebbe macchiato l’origine
del suo regno con il sangue e la violenza, il protagonismo. Invece, lasciando Dio intervenire, l'origine divina della sua elezione appare a tutti, e gli guadagna la fiducia del popolo. La sua fedeltà a Dio lo fa lungimirante, la sua pazienza è un investimento che gli ritornerà al
centuplo.
Chi ha il senso del sacro e si lamenta
della sua scomparsa nella Chiesa deve anche imparare da Davide il suo eminente
senso del sacro verso chi è stato scelto e consacrato dal Signore, in particolare il Papa. Problema elementare di coerenza. Questa coerenza che vediamo anche
in Elia quando regge da solo la sfida con i sacerdoti di Baal sul monte Carmelo
ma non si appropria della sua vittoria e onora il re che non è stato capace di
mantenere il popolo nella fedeltà al Dio d'Israele. Onora il padre e la
madre.
Onora il Padre e la madre!: Questo comandamento così fondamentale
deve essere insegnato ai figli anche oggi. Con l’esempio: onorando i
nonni, rispettando le autorità costituite, e in particolare quelle nella Chiesa. Con l'esempio dei genitori che si rispettano, non si criticano davanti ai figli… E con
le parole. Infatti i genitori che danno l’esempio avranno un compito più facile
per farsi rispettare e far rispettare l’altro genitore, ma nemmeno così sarà sempre
facile. Bisogna avere il coraggio anche di parlare. Questo comandamento è vitale. Infatti dice il Signore ai figli: “Onora tuo padre e tua madre,
perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.” (Esodo
20:12, Deuteronomio 5:16). Questo comandamento è il primo associato ad una
ricompensa e non piccola! Ma al contrario chi non obbedisce al comandamento merita
castighi. Nella struttura famigliare – di clan e tribù – della società dell’epoca,
e per la crescita di questo popolo ancora in formazione il rispetto dei
genitori è così importante che le sanzioni previste sono pesantissime: “Colui
che percuote suo padre o sua madre sarà messo a morte”. (Esodo 21:15). “Colui
che maledice suo padre o sua madre sarà messo a morte.” (Esodo 21:17; Deuteronomio
27,16; vedi anche Deuteronomio 21,18 per i figli che si ribellano ai genitori). Il rispetto dei genitori non contraddice l'amore per i figli. Ricordo che Israele è il popolo in cui esiste un amore per i figli che non si riscontra negli altri popoli antichi: vedi tutte le uccisioni rituali di figli in offerta alle divinità pagane e spesso l'eliminazione degli handicappati.
Nell’Antico Testamento troviamo ancora molti
versetti che ci aiutano a comprendere l’importanza e lo spirito di questo comandamento
essenziale in ogni tempo e in ogni società per l’armonia delle famiglie, la
crescita e maturazione dei figli ma sopratutto la loro fede. Infatti dandomi la
vita i miei genitori sono il tramite di Dio e anche quelli indegni rappresentano
Dio. Chi disprezza i propri genitori difficilmente potrà avere stima di se
stesso perché disprezza la propria origine. Chi disprezza i genitori difficilmente
avrà naturalmente fiducia in Dio perché ha disprezzato coloro che Dio ha scelto
per trasmettergli la vita:
Leggiamo questi versetti:
Prov
1:8 Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre e non disprezzare
l'insegnamento di tua madre,
Prov
6:20 Figlio mio, osserva il comando di tuo padre, non disprezzare
l'insegnamento di tua madre.
Prov
10:1 Proverbi di Salomone. Il figlio saggio rende lieto il padre; il
figlio stolto contrista la madre.
Prov
15:20 Il figlio saggio allieta il padre, l'uomo stolto disprezza la madre.
Prov
19:26 Chi rovina il padre e fa fuggire la madre è un figlio disonorato
e infame.
Prov
20:20 Chi maledice il padre e la madre vedrà spegnersi la sua lucerna
nel cuore delle tenebre.
Prov
23:22 Ascolta tuo padre che ti ha generato, non disprezzare tua madre
quando è vecchia.
Prov
23:25 Gioisca tuo padre e tua madre e si rallegri colei che ti ha
generato.
Prov
28:24 Chi deruba il padre o la madre e dice: «Non è peccato», è
compagno dell'assassino.
Prov
29:15 La verga e la correzione danno sapienza, ma il giovane lasciato a
se stesso disonora sua madre.
Prov
30:17 L'occhio che guarda con scherno il padre e disprezza
l'obbedienza alla madre sia cavato dai corvi della valle e divorato dagli
aquilotti.
Sir
3:2 Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli, ha
stabilito il diritto della madre sulla prole.
Sir
3:4 chi riverisce la madre è come chi accumula tesori.
Sir
3:6 Chi riverisce il padre vivrà a lungo; chi obbedisce al Signore
dà consolazione alla madre.
Sir
3:16 Chi abbandona il padre è come un bestemmiatore, chi insulta la madre
è maledetto dal Signore.
Sir
7:27 Onora tuo padre con tutto il cuore e non dimenticare i dolori di
tua madre.
Se così agiranno i figli e i genitori uniti, la loro famiglia non sarà divisa in se stessa, non crollerà.
Prima Lettura 2 Sam 5, 1-7. 10
Tu pascerai il mio popolo.
Tu pascerai il mio popolo.
Dal secondo libro di Samuèle
In quei giorni, vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”». Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele.
Davide aveva trent’anni quando fu fatto re e regnò quarant’anni. A Ebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi e a Gerusalemme regnò trentatré anni su tutto Israele e su Giuda.
Il re e i suoi uomini andarono a Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano in quella regione. Costoro dissero a Davide: «Tu qui non entrerai: i ciechi e gli zoppi ti respingeranno», per dire: «Davide non potrà entrare qui». Ma Davide espugnò la rocca di Sion, cioè la Città di Davide.
Davide andava sempre più crescendo in potenza e il Signore, Dio degli eserciti, era con lui.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 88
La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui.
In quei giorni, vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”». Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele.
Davide aveva trent’anni quando fu fatto re e regnò quarant’anni. A Ebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi e a Gerusalemme regnò trentatré anni su tutto Israele e su Giuda.
Il re e i suoi uomini andarono a Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano in quella regione. Costoro dissero a Davide: «Tu qui non entrerai: i ciechi e gli zoppi ti respingeranno», per dire: «Davide non potrà entrare qui». Ma Davide espugnò la rocca di Sion, cioè la Città di Davide.
Davide andava sempre più crescendo in potenza e il Signore, Dio degli eserciti, era con lui.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 88
La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui.
Un tempo parlasti in visione ai tuoi fedeli,
dicendo:
«Ho portato aiuto a un prode,
ho esaltato un eletto tra il mio popolo.
«Ho portato aiuto a un prode,
ho esaltato un eletto tra il mio popolo.
Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.
La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui
e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte.
Farò estendere sul mare la sua mano
e sui fiumi la sua destra».
e nel mio nome s’innalzerà la sua fronte.
Farò estendere sul mare la sua mano
e sui fiumi la sua destra».
Canto al Vangelo 2 Tm 1,10
Alleluia, alleluia.
Il Salvatore nostro Gesù Cristo ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
Vangelo Mc 3,22-30
Satana è finito.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna».
Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».
In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna».
Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».
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