Visualizzazioni totali

sabato 4 gennaio 2020

CHI COMMETTE IL PECCATO VIENE DAL DIAVOLO? / 4 gennaio

Rinnegamento di Pietro - Caravaggio.

 “Chi commette il peccato viene dal diavolo!” Siccome siamo tutti peccatori veniamo tutti dal diavolo?
Anche le persone che si confessano spesso sembrano non conoscere alcuni principi semplici. San Giovanni distingue tra i peccati che portano alla morte e quelli che non portano alla morte. Il nostro catechismo ci aveva insegnato che ci sono i peccati mortali e quelli veniali, detti anche di fragilità, che non rompono l’amicizia con Dio, non impediscono di fare la comunione anche se non li ho ancora confessati. Per fare un peccato mortale ci vogliono tre elementi: la materia, il fatto, in misura grave, la piena avvertenza, il deliberato consenso, cioè la volontà di farlo pur sapendo che sto per fare un peccato mortale. Mancando parzialmente uno di questi elementi il peccato è solo veniale. O perché la materia non è grave, o perché non c'è piena avvertenza,  oppure perché non c'è stata la decisione pienamente libera, volontaria di peccare. Ciò che consiste la materia del peccato e la sua gravità lo decide il Signore, non l’uomo. Si possono avere scrupoli per motivi di educazione, di abitudini, di emozioni personali, ma proprio il Signore viene a liberarcene. C'è l’episodio cruciale per lo sviluppo del Cristianesimo della visione di Pietro a Giaffa, in cui il Signore deve lottare con lui, dicendogli “Coraggio Pietro, uccidi e mangia!”. Ma Pietro rispose: «No davvero, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla di profano e di immondo». E la voce di nuovo a lui: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano». (Atti 10,13-15). Immaginiamo che Pietro fosse rimasto sulle sue posizioni, correggere il Signore! “Signore i miei genitori mi hanno insegnato, tu non puoi cambiare la religione!” Un disastro per la Chiesa e per il Vangelo. La tentazione di ancorarsi alle proprie idee e non al Vangelo è sempre presente.
-“Ma io, cerco sempre di fare del mio meglio, quindi non pecco mai?” In un certo senso è vero. Chi ha buona volontà non pecca anche se è ancora imperfetto. Però il cieco non vede e cade nella buca, anche se non vorrebbe. E più di uno trascura un particolare essenziale: il Cristianesimo è fare alleanza con Gesù che è l’unico Salvatore e Maestro e seguirlo. Se metto me stesso al centro sbaglio tutto, ma veramente tutto! Il vero peccato è non credere in Gesù, autoproclamarsi maestro e non essere discepolo. E questo peccato gravissimo è molto frequente. A tanti non sembra importante conoscere il Vangelo, confrontarsi con Gesù. Ci si confronta solo con la propria coscienza e le proprie emozioni. Infatti Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». … Voi che avete per padre il diavolo”. (Giovanni 8, 31-32.44)
È essenziale seguire Gesù, cercare la verità e non se stessi, conoscere Gesù, sapere dove abita per scoprire il Padre, cominciare ad avere Dio per Padre. È ciò che ci insegna il Vangelo di oggi. I discepoli hanno dovuto fare un lungo cammino per poter conoscere Gesù e attraverso di lui il Padre. Dopo tanto tempo passato insieme Gesù si lamenta che Filippo non lo conosca ancora, Pietro dirà più tardi di non conoscere Gesù…

Prima Lettura   1 Gv 3, 7-10
Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli, nessuno v’inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com’egli [Gesù] è giusto. Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, e neppure lo è chi non ama il suo fratello.

Salmo Responsoriale    Dal Salmo 97
Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne.
Davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.

Canto al Vangelo   
Eb 1,1-2
Alleluia, alleluia.

Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Alleluia.

Vangelo
   Gv 1, 35-42
Abbiamo trovato il Messia.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro. 

Nessun commento:

Posta un commento