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martedì 7 gennaio 2020

METTETE ALLA PROVA GLI SPIRITI! / 7 gennaio

Monastero di Bose - Il discernimento degli spiriti.
 “Mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono da Dio”.
Questa raccomandazione sembra evidente anche se nella vita concreta molte persone sono spesso disorientate. È vero che i loro turbamenti vengono tante volte da una semplice mancanza di fede nel potere totale dell’Unico Signore e nell’efficacia dei mezzi che Egli ci ha donato per affrontare il male, che sia una sofferenza fisica, psicologica, spirituale o anche il Maligno. Se credo in Cristo so che Lui ha vinto il demonio, è il Signore, e mi ha dato con la fede anche la Chiesa, ossia la Vita comunitaria, la Preghiera, non solo personale ma appunto anche comunitaria, i Sacramenti, la Parola.
San Giovanni ci dice però di mettere alla prova gli spiriti, fuori e dentro la comunità stessa. Il discernimento degli spiriti è fondamentale. C'è sempre il rischio di imbattersi in falsi profeti, in guru improvvisati, in personaggio carismatici però di dubbia fedeltà a Dio o di dubbia illuminazione. Non sempre si riesce a comprendere subito per questo l’entusiasmo troppo rapido può ingannare. Purtroppo anche la storia recente della Chiesa ci ha dimostrato che gruppi nella Chiesa che sembravano buoni si sono rivelati sette o fuochi di paglia. La Scrittura rimane un criterio fondamentale: è sempre “Lampada che brilla in un luogo oscuro”, poi c'è il frutto dello Spirito.
San Giovanni però ci dona un criterio che può sorprendere, anzi presenta questo criterio come “Il Comandamento di Dio”: “Credere nel nome del Figlio suo Gesù Cristo”. Solo questo? Sembra talmente banale! Per superficialità non ci rendiamo conto del tesoro che abbiamo ricevuto gratuitamente di credere nel Figlio Unigenito di Dio, Gesù Cristo. Quando ha iniziato la predicazione del Vangelo che un Uomo, prima crocifisso, sia stato costituito Signore, era uno scandalo. Sembrava offendere e mettere in pericolo la trascendenza di Dio, riportare all’idolatria. La predicazione di Maometto e dei musulmani è di fatti un rifiuto dell’Incarnazione, dell’Amore infinito di Dio fino a prendere la nostra natura. Nei testimoni di Geova questo rifiuto arriva alla menzogna, travisando le Scritture. Ma noi stessi troppe volte cercando apparizioni, rivelazioni, luoghi o formule privilegiate di preghiera deviamo dalla semplicità e dalla potenza della fede. In tutto quello che ha fatto e detto, Gesù è questo segno di contraddizione che indica la Via giusta che porta alla Vita
“Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato”.

Prima Lettura   1 Gv 3,22 - 4,6
Mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono da Dio.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo.
Carissimi, qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da Dio, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quello che gli è gradito.
Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui. In questo conosciamo che egli rimane in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Carissimi, non prestate fede ad ogni spirito, ma mettete alla prova gli spiriti, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono venuti nel mondo. In questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce Gesù Cristo venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo.
Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto costoro, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. Essi sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio: chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore. 

Salmo Responsoriale 
  Dal Salmo 2
Il Padre ha dato al Figlio il regno di tutti i popoli.

Voglio annunciare il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane».
E ora, siate saggi, o sovrani;
lasciatevi correggere, o giudici della terra;
servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore.

Canto al Vangelo 
  Mt 4,23 
Alleluia, alleluia.

Gesù annunciava il vangelo del Regno,
e guariva ogni sorta di infermità nel popolo.
Alleluia.


Vangelo
   Mt 4, 12-17. 23-25
Il regno dei cieli è vicino.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

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