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domenica 19 gennaio 2020

CRISTIANI UNA SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE? / II Domenica T.O.




Gli incendi in Australia hanno attirato di nuovo la nostra attenzione sulle specie animali e vegetali in via di estinzione, già estinte. Ogni vivente ha bisogno di un “habitat”, cioè di un territorio che abbia caratteristiche favorevoli alla sua vita (estensione, clima, vegetazione, prede, ecc..). Altrimenti scompare. La deforestazione irresponsabile, l’inquinamento, il cambiamento climatico e il consumo di territorio per l’urbanizzazione sregolata minacciano la vita in tutto il mondo.
Anche i cristiani hanno un “habitat”.
La Cristianità era l’habitat al quale eravamo abituati: cattolicesimo religione dello Stato, insegnamento obbligatorio della religione a scuola, simboli cattolici in tutte le famiglie e sacramentalizzazione delle nuove generazioni, sono dei pilastri che formavano i segni di questo habitat cristiano in cui era “naturale” appartenere alla Chiesa Cattolica e accettare il suo insegnamento. Ma il tessuto cristiano delle famiglie e i punti di riferimento cristiani nella Società e nelle leggi sono scomparsi uno dopo l’altro. I cristiani in Italia sono una specie in via di estinzione? Per certi versi, pare proprio di sì. Se guardiamo le nostre assemblee domenicali, via via meno numerose, costatiamo che sono costituite principalmente di persone di età sempre più elevata. Senza l’allungamento della vita tante nostre chiese sarebbero completamente vuote.
Ma quando ha iniziato l’evangelizzazione quale “habitat” avvolgeva i primi convertiti?
L’habitat del cristiano è Cristo e il Vangelo vissuto e in particolare l’habitat del cristiano è la comunità nella quale si raggruppano e crescono spiritualmente i credenti, scoprendo le ricchezze del loro battesimo. Nella comunità si vive il Vangelo e i figli possono sperimentarlo in modo naturale. Senza comunità i figli sono tutti a rischio.
Ringraziamo le generazioni che ci hanno preceduto, in particolare le prime generazioni cristiane che, con dedizione totale alla fede ricevuta da Cristo, hanno consolidato un modo di vivere plasmato sul Vangelo anche in condizioni avverse, talvolta fino alla persecuzione. In questo modo hanno contagiato, fermentato le famiglie e tutta la società del loro tempo. Se accettiamo di non adagiarci su una Cristianità che non esiste più e accettiamo di scoprire le ricchezze del nostro battesimo, il nostro Habitat sicuro e vincente sarà Cristo che ci ama e ha ricevuto ogni potere in cielo e in terra.
Gli animali e le piante possono solo subire i cambiamenti del loro habitat e sono condannati a scomparire se questi cambiamenti sono troppo veloci. I cristiani non sono condannati a scomparire se il mondo attorno a loro cambia ed emargina la fede. Se aderiscono consapevolmente a Cristo, Cristo è il loro habitat e la loro fede vince il mondo. Dalla loro fede nascono comunità che diventano l’habitat dove possono vivere e crescere i membri più deboli e più giovani della Chiesa.

Prima Lettura  Is 49, 3. 5-6
Ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza.
Dal libro del profeta Isaia
Il Signore mi ha detto:
«Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza –
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all’estremità della terra».
 
Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 39
Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».
«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Seconda Lettura  1 Cor 1, 1-3

Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo. 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!

Canto al Vangelo  
 Gv 1,14a.12a
Alleluia, alleluia.

Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
a quanti lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio.
Alleluia.

   
Vangelo  Gv 1, 29-34
Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio». 


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