La Sapienza su
ordine di Dio piantò la sua tenda in mezzo al popolo. Quale popolo? Nella Bibbia “popolo” (‘am) indica solo Israele.
Gli altri popoli sono i “Goym”.
Quindi la Sapienza è una caratteristica particolare del popolo ebraico? La Storia sembra confermarlo. La percentuale di ebrei Premi Nobel è molto
superiore a quella degli altri popoli. È così nel campo generale della scienza, della cultura, dei movimenti di liberazione sociale. Oggi Israele possiede, sempre
in percentuale della popolazione, più imprese all’avanguardia sul piano
tecnologico, più “Start Up” delle altre Nazioni. Certamente se un ebreo è ateo non può avere una sapienza divina. Ma per esempio Sigmund
Freud, inventore della psicanalisi, ateo che alla fine si suicidò, riconosceva come
frutto della sua cultura e formazione ebraica in particolare l’abitudine di scrutare le Sacre Scritture, una libertà intellettuale che non
vedeva nei suoi colleghi cattolici.
Ora Gesù è un ebreo, figlio di
ebrei. “Gesù è ebreo e lo sarà per sempre” dice un famoso testo del magistero
di Giovanni Paolo II. Certo nell’amore incondizionato e misericordioso verso i
nemici e fino al dono della vita c'è tutta la Sapienza di Dio. Chi crede in Gesù,
cioè si sottomette a lui e lo segue, riceve il suo Spirito di Sapienza. È ciò che,
con grande sorpresa, gli apostoli hanno costatato nei pagani che credevano in Gesù
crocifisso e risorto: ricevevano lo Spirito Santo senza essere prima circoncisi.
Infatti la Croce contiene tutta la Sapienza di Dio. Ma se di Gesù, non accetto
l’umiltà che mi spinge a prendere l’ultimo posto, ad obbedire come servo e prendo
solo quello che mi piace, se elimino il suo retaggio ebraico, ciò che lo ha
formato a Nazareth, l’impostazione biblica della famiglia e della vita quotidiana,
della liturgia, la visione dell’uomo e della giustizia sociale testimoniate dalla
Bibbia, se trascuro la conoscenza delle Scritture, la lotta contro gli idoli, anche se sono battezzato e praticante, non seguo
lo Spirito di Gesù. Una vergognosa ferita nella nostra Storia è che tanti cristiani che hanno ricevuto dagli ebrei la Scrittura e il loro stesso Salvatore hanno avuto atteggiamenti antisemiti. Il razzismo è totalmente anticristiano. L'antisemitismo lo è ancora di più perché rinnega la propria radice del Cristianesimo.
La Sapienza divina che vuole, attraverso
Gesù Cristo, abitare in mezzo a tutti i popoli,
ha una identità, un contenuto. Gesù è il “didaskalos”, il maestro. E tra gli ebrei
si dice che, anche se il bambino appena nato o l’uomo minorato mentale fanno
parte a pieno titolo del popolo eletto, “un
ebreo che non studia non può essere un buon ebreo”. È quello che afferma anche la
Chiesa: “ignorare le Scritture è ignorare Cristo!”
Una nota
importantissima: san Giovanni oggi ci parla del Verbo, del “Logos”. Logos è una
parola della filosofia pagana. Eppure, sotto la penna dell’ebreo Giovanni Logos diventa Parola di Dio, diventa concetto per esprimere la verità biblica.
Anzi, non solo alcuni libri dell’Antico Testamento sono stati scritti
direttamente in greco o ci sono pervenuti solo in greco, ma tutti i libri del Nuovo
Testamento sono stati scritti in greco, una lingua straniera per gli ebrei. Immaginiamo
che Gesù nasca oggi, italiano, cresciuto in un borgo italiano, e il suo
messaggio per poter essere diffuso in modo universale sia scritto in inglese,
con l’inglese che conosce l’italiano medio! Dio non ha mai avuto paura dell’apertura
alle altre culture. Molti ebrei all’inizio della predicazione del Vangelo si
opponevano a questa apertura, ne avevano paura. San Paolo ha avuto moltissime
difficoltà da parte degli ebrei tradizionalisti. Anche san Pietro è stato rimproverato dai tradizionalisti (Atti
11,1ss.). I primi cristiani erano tutti rivoluzionari, aperti agli stranieri,
all’universalità: “Non c'è più giudeo né greco; non c'è
più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in
Cristo Gesù”. (Gal 3:28). Infatti “Qui
non c'è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita,
schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti.” (Col
3:11).
Chi non si forma sulla Scrittura, e non
si apre mentalmente, difficilmente potrà comprendere il Cristianesimo.
Prima Lettura Sir 24, 1-4. 8-12,
neo-vulg. 24,1-4.12-16
La sapienza di Dio è venuta ad abitare nel popolo eletto.
La sapienza di Dio è venuta ad abitare nel popolo eletto.
La sapienza fa il
proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nell'assemblea dell'Altissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti è
benedetta, mentre dice:
«Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse:
"Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti" .
Prima dei secoli, fin dal principio,
egli mi ha creato, per tutta l'eternità non verrò meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità,
nell'assemblea dei santi ho preso dimora».
«Allora il creatore dell'universo mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse:
"Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele,
affonda le tue radici tra i miei eletti" .
Prima dei secoli, fin dal principio,
egli mi ha creato, per tutta l'eternità non verrò meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e così mi sono stabilita in Sion.
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme è il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore è la mia eredità,
nell'assemblea dei santi ho preso dimora».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 147
Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.
Celebra il Signore,
Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le
sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha
benedetto i tuoi figli.
Egli mette pace nei
tuoi confini
e ti sazia con fiore di
frumento.
Manda sulla terra il
suo messaggio:
la sua parola corre
veloce.
Annuncia a Giacobbe la
sua parola,
i suoi decreti e i suoi
giudizi a Israele.
Così non ha fatto con
nessun'altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
Seconda Lettura Ef 1, 3-6. 15-18
Mediante Gesù, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
Seconda Lettura Ef 1, 3-6. 15-18
Mediante Gesù, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo agli Efesini.
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d'amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciò anch'io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell'amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi.
Canto al Vangelo Cf 1 Tm 3,16
Alleluia, alleluia.
Gloria a te, o Cristo, annunziato a tutte le genti;
gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo.
Alleluia.
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d'amore della sua volontà, a lode dello splendore della sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciò anch'io [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell'amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi.
Canto al Vangelo Cf 1 Tm 3,16
Alleluia, alleluia.
Gloria a te, o Cristo, annunziato a tutte le genti;
gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo.
Alleluia.
Vangelo Gv 1,1-18
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
Dal vangelo secondo
Giovanni
[ In principio era
il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta. ]
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l'hanno vinta. ]
Venne un uomo mandato
da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
[ Veniva nel mondo la
luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece
carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità. ]
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità. ]
Giovanni gli dà
testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
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