Visualizzazioni totali

lunedì 20 gennaio 2020

CRISTIANI, UNA SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE? NO, UNA GRANDE SPERANZA INVECE!


“P. Sereno ti rispondo per il blog di oggi (di ieri: “CRISTIANI UNA SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE?”: è un autocritica per i sacerdoti e la chiesa intera , perché la gente e sempre più poca in chiesa e perché i cristiani non hanno più usanze dell'abitat cristiane ?  In primis ci sono tanti sacerdoti che non seguono lo zelo di Gesù e molti si sono allontanati, sacerdoti che non amano Gesù Cristo perche violentano bambini ,sacerdoti che si sono fatti prendere da Dio denaro , la chiesa che apre all'islam  e indebolisce il cristianesimo invece di difenderlo , la chiesa che non grida alla politica che fa leggi contro la famiglia cristiana  come tipo gender ,ecc  perdonami ma il blog di oggi e un autocritica , Gesù veniva seguito perché profuma di giustizia Divina, profumava di purezza, con lui oggi non ci sarebbe posto in chiesa, purtroppo oggi la gente guarda prima al sacerdote prima di entrare in chiesa  ed e sbagliato perché la chiesa e di Gesù Cristo e non de sacerdote,  anzi ti dico è anche difficile rimanere in chiesa per chi già partecipa. Un abbraccio”

Carissimo, questo post è effettivamente una autocritica dei sacerdoti (me in primis) e di tutta la Chiesa. La Chiesa è sempre insieme santa e peccatrice e deve continuamente convertirsi (“semper reformanda”). Però non ho fatto solo una critica. Ho indicato la soluzione che Gesù ci ha donato. Infatti una speranza c'è: seguire Gesù Cristo. Formare dei cristiani adulti.
Hai ragione che lo zelo è fondamentale: dobbiamo imitare lo zelo di Gesù stesso (Gv 2:17 “I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora”). San Paolo chiede ai primi cristiani di Roma di avere zelo (Rm 12:11 “Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore”). Raccomanda lo stesso alla comunità di Efeso (Ef 6:15 “e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace”), ecc..
Lo zelo è quindi molto importante. Troviamo questa parola 13 volte nel Nuovo Testamento, ma è tutto il Vangelo che parla di zelo. Però da solo non basta. Lo zelo può essere negativo, distruttivo, male indirizzato. San Paolo lo riconosce per se stesso prima dell’incontro con Cristo: “Ed egli continuò: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma cresciuto in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi”. (At 22:3); “quanto a zelo, (ero) persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della legge”. (Fili 3:6). Anche lo zelo non illuminato allontana la gente.
Perché lo zelo sia buono servono almeno altre due cose.
Innanzitutto la conoscenza di Dio. San Paolo costata che i Farisei che ostacolano la sua evangelizzazione ne mancano. “Rendo infatti loro testimonianza che hanno zelo per Dio, ma non secondo una retta conoscenza;”(Rom 10,2).
Inoltre ci vuole l’umiltà, il senso della gratuità nel servizio, l’assenza di proselitismo, il non servirsi di Dio. Gesù ci ha insegnato questo. San Paolo mette in guardia i cristiani della Galazia contro alcuni zelanti: “Costoro si danno premura per voi, ma non onestamente; vogliono mettervi fuori, perché mostriate zelo per loro”. (Gal 4:17). È quello che ha espresso una mia amica rispondendo anche lei al post di ieri e parlando della situazione della sua parrocchia: “Di chi è la colpa dell'allontanamento? Un po’ di tutti. Anche le persone che stanno sempre in chiesa (i laici) diventano possessive e arroganti. Noi ne sappiamo qualcosa per le esperienze di parrocchia”.
L’unica soluzione è, oltre a portare i pesi gli uni degli altri, di avere fede in Cristo, cioè non lasciarsi scandalizzare, e di conoscere Gesù davvero. Per questo invito tutti a confrontarsi sempre con il Vangelo. Molte chiacchiere sarebbero evitate se le persone conoscessero la Scrittura, in particolare il Nuovo Testamento, senza dimenticare però che il Nuovo Testamento è radicato nell’Antico. In particolare molte critiche a papa Francesco svanirebbero subito se i battezzati avessero amore per la Parola di Dio e volessero che la Chiesa fosse come ci hanno proposto Gesù e gli Apostoli. Perché papa Francesco insegna il Vangelo.
Mi hai parlato anche un’altra volta appunto delle tante critiche che riceve papa Francesco come se fosse segno che sbaglia strada. Le critiche sono sempre segno che uno sbaglia strada? Di fatto tutti i Papi sono stati criticati, sopratutto quelli che hanno avuto più a cuore il bene della Chiesa, e specialmente gli ultimi Papi, in questi “nostri difficili e critici tempi” come diceva Giovanni Paolo II. Conoscendo meglio la storia della Chiesa uno se ne rende conto facilmente. In ogni caso confrontiamo senza pregiudizi l’insegnamento e i gesti di papa Francesco con il Vangelo. Alla fine quello che c’interessa, non è fare chiacchiere o attingere a siti internet dubbi, ma convertirci al Vangelo per piacere al Signore ed essere salvati, non è vero? Se vogliamo, in fondo, nemmeno ci interessa tanto papa Francesco. Infatti anche i papi passano mentre la Chiesa resta perché è del Signore. Ma anch'io passo e se non mi converto ho sciupato la mia unica vita. Che brutto se ho passato la mia vita a criticare i preti, i laici impegnati, i vescovi, il Papa mentre il Signore mi chiedeva tutt'altro. Almeno se fossi andato a divertirmi...
Dici che Gesù era seguito. Dal Vangelo risulta che è stato seguito dalle folle fin quando faceva miracoli, guarigioni e moltiplicazioni dei pani. Allora andava bene a tutti. Quando si è trattato di impegnarsi seriamente con lui, di rischiare facendo scelte radicali e, in più, di non essere del gruppo vincente, ma di aprirsi a tutti in umiltà, “da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui” (Gv 6:66). Riceveva critiche da tutti e da tutti i lati. Lui che era puro e profumava di giustizia divina, talmente non appariva tale agli occhi di coloro che pensavano di conoscere la religione che lo chiamavano demonio e capo dei demoni (Mt 10:25) e, di fronte alla croce, tutti i suoi discepoli lo abbandonarono e rinnegarono ed è stato condannato alla croce come bestemmiatore (Matteo 26,65) grazie al vociferare della folla che aveva gridato "Osanna" pochi giorni prima. Quindi in questo senso le critiche, le correzioni, talvolta stupide, che riceve papa Francesco sono brutto segno per chi lo critica, ma per lui sono piuttosto buon segno e non il contrario. Ma chiaramente il criterio è sempre il Vangelo.
Un po’ tutti noi ci facciamo molte illusioni sul Cristianesimo e vorremmo una Chiesa di nostro gusto. Ma la Chiesa è del Signore, ci siamo noi dentro per sua pura misericordia e siamo chiamati a convertirci, ogni giorno. Ho letto – non so se è vero ma assomiglia molto al suo stile, ed è molto bello, – che papa Francesco farebbe questa preghiera ogni sera prima di dormire: “Signore, guardami!, sono un peccatore! poi recita 5 Padre nostro, ognuno contemplando una delle piaghe di Gesù in croce. Molto semplice e molto cristiano!
Un grande abbraccio!

Nessun commento:

Posta un commento