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venerdì 10 gennaio 2020

UN DIO DOLCE E INFINITAMENTE MISERICORDIOSO MA NON SDOLCINATO / 10 gennaio


Gesù insegna nella sinagoga di Nazareth.
Amiamo perché Dio ci ha amati per primo. L’uomo viene da Dio e non il contrario. Dio ci ha creati a sua immagine e non il contrario. Anche se l’uomo è sempre tentato di farsi un dio di suo comodo o proiettando nel divino le sue pulsioni e paure profonde. Così sono nati gli dèi dell’antichità. Il Dio vero, a differenza delle divinità pagane, non ha volto, anzi, non si può nemmeno rappresentare. Il Signore vieta il culto degli idoli. Anche di Gesù Cristo non abbiamo nessuna fotografia o ritratto autorizzato. Perché Dio è Spirito e vuole l’adorazione in Spirito e Verità. Se l’uomo vuole amare deve lasciarsi trasformare da Dio, lasciarsi riempire e guidare da lui. Come i naufraghi alla loro zattera ci dobbiamo aggrappare tutti a questa verità: Dio ci ha amati per primo, è fonte inesauribile di misericordia. Beato chi lo fa, chi non abbandona questa prospettiva.
Solo affidandoci alla Roccia, possiamo parlare della coerenza, dell’unità che esiste tra l’amore per Dio e l’amore per il prossimo. Sant’Agostino spiega in modo magistrale questa unità: il primo comandamento è l’amore di Dio, ma il primo come attuazione è l’amore del prossimo, perché Dio nessuno lo ha mai visto (vedi anche Giovanni 1,18), ma il prossimo che è a sua immagine lo vediamo e l’abbiamo sempre con noi. Ma se amare il prossimo è amare Dio, non posso amare il prossimo se non amo Dio, cioè, se non osservo i suoi comandamenti. Rispettare i comandamenti di Dio nei confronti di un fratello è amarlo veramente, anche se quel fratello, “per amore suo”, mi invita a non farlo. 
Gesù rivela un Dio dolcissimo ma non sdolcinato. Il Signore si accontenta della Buona Volontà sincera e invita sempre alla fiducia anche se non abbiamo altro da offrirgli che i nostri peccati (per lo più molto mediocri e banali). Ma egli non devia dalla verità. La gente diceva al Curato d’Ars: “ma gli altri preti dicono, permettono…” e lui rispondeva, da saggio: “loro possono farlo, io no…”. Qualcuno mi dice: “Questo è il tuo Vangelo, un tuo modo di vedere, gli altri preti non la pensano come te…” “Molto bene, posso sbagliare. Confrontiamoci insieme sul Vangelo”. Aspetto ancora.
Gesù è dolce, non spezza la canna incrinata, non spegne la fiamma smorta, ma è anche venuto ad accendere un fuoco sulla terra, a dividere padre e figlio, madre e figlia… Egli è segno di contraddizione (Luca 2,34). È vero, comprendere male e sbagliare molto in durezza: Colui che ha in mano il ventilabro per pulire la sua aia non lo fa con violenza come si aspettava Giovanni Battista. Ma nemmeno si abbatte o entra in compromessi: continua, offrendo se stesso, fin quando avrà ristabilito il diritto sulla terra e allora brucerà la pula nel fuoco inestinguibile (cfr. Matteo 3,12). Gesù accoglie tutti, accompagna tutti, con infinita pazienza e misericordia, ma sull’unica Via che ha un’unica meta. Gesù non concede che si inventino percorsi alternativi.
Gesù è stato “consacrato con l’unzione, … mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore” Invece di rallegrarsi, gli abitanti di Nazareth non accettano che questo lieto annunzio, questa liberazione non siano secondo i loro gusti e cacciano Gesù.  

Prima Lettura   1 Gv 4,19 - 5,4
Chi ama Dio, ami anche il suo fratello.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, noi amiamo Dio perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice: «Io amo Dio» e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello.
Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. 

Salmo Responsoriale 
  Dal Salmo 71
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Li riscatti dalla violenza e dal sopruso,
sia prezioso ai suoi occhi il loro sangue.
Si preghi sempre per lui,
sia benedetto ogni giorno.
Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato. 

Canto al Vangelo
   Lc 4,18 
Alleluia, alleluia.

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.


Vangelo  
 Lc 4, 14-22
Oggi si è adempiuta questa Scrittura.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.

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