Visualizzazioni totali

domenica 30 gennaio 2022

FACENDO INFURIARE LA GENTE DI NAZARETH, GESU' LI HA AMATI? / IV Dom. T.O., C.

 


Nelle letture di oggi si intrecciano tre temi che non possono essere separati: la chiamata personale per grazia, la fortezza, la carità.

-Siamo conosciuti dal grembo materno. Anche se siamo in tanti e possiamo essere contati, non siamo numeri ma figli, voluti prima ancora di essere concepiti nel grembo materno, con una missione. La fedeltà di Dio si sposa con la mia identità più profonda, la plasma. Sono fatto della fedeltà di Dio. È una forza incredibile. La maggior parte degli uomini e donne non lo sa. Noi ai quali è stato annunciato, facciamo fatica a crederci. Ma è anche grazia, cioè non possiamo pretendere come fanno i compaesani di Gesù. Infatti essi, quando afferma l’assoluta libertà di Dio, del suo amore, si infuriano.

-Questa grazia è affidata alla nostra libertà e quindi rimanervi fedeli, esige una fede coraggiosa. È l’ammonimento rivolto da Dio a Geremia: "non spaventarti di fronte a loro". Egli dovrà richiamare tutti, piccoli e grandi, anche il re e i capi del popolo, chiunque ha un’autorità, anche religiosa. Una missione tutt’altro che facile e Geremia sperimenterà la tentazione di scappare da essa. Ma la protezione di Dio lo accompagna.

-Tutto deve essere vissuto come amore e nell’amore. Abbiamo ascoltato lo stupendo “inno alla carità” di 1 Cor 13, la via più sublime. Fortezza e carità non possono essere dissociate. Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza”. (2 Tim 1,7). Sorge una domanda: davvero Gesù, attaccando così fortemente i suoi compaesani li ha amati? Prima di rispondere “sì” perché la fede dice che Gesù è amore, conviene che ognuno esamini attentamente le emozioni che suscita in lui questa scena. Immaginiamo per esempio che Gesù, avendo riempito Napoli di miracoli e guarigioni, venga nella nostra parrocchia e dopo aver annunciato che porta un lieto messaggio anche a noi, aggiunga: “qui, però, per voi, niente miracoli!” Come reagiamo?

Ognuno deve comprendere nello Spirito Santo cosa significa amare con fortezza. L’ultima bellissima lettera del nostro vescovo “Voi come fiumi carsici” (La Gioia del Vangelo: VOI COME FIUMI CARSICI / Lettera di Don Mimmo Battaglia alla Chiesa che lotta contro la mentalità camorristica.ci può aiutare, spronandoci a non cedere alla Camorra e al suo spirito. La verità è che se c'è la Camorra con conseguenze disastrose per tutti nel nostro Comune, attualmente ancora una volta commissariato per infiltrazioni mafiose, è perché la popolazione, tutta battezzata, tutta nominalmente cristiana, non ha avuto e non ha gli anticorpi che renderebbero impossibile questo tipo di presenza. L’episodio delle immagini della chiesa di Vallesana è stato esemplare. Di fronte all’intervento del vescovo, le reazioni di molti, anche frequentatori della parrocchia, hanno messo in evidenza questo inquinamento da parte di uno spirito affine alla Camorra. (La Gioia del Vangelo: DALLE IMMAGINI DELLO SCANDALO ALLA OTTIMA REAZIONE DEL VESCOVO / L'affare dei quadri nella Rettoria di Maria SS. della Cintura a Marano di Napoli - La Gioia del Vangelo: "UNO DI VOI MI TRADIRA' "; ANCORA LE IMMAGINI DELLA RETTORIA DI VALLESANA / martedì della Settimana Santa - La Gioia del Vangelo: I QUADRI DELLA MADONNA DI VALLESANA. ALCUNE RISPOSTE.So che la nostra città non è un caso isolato, che il crimine esiste anche altrove, ma il cristiano non può comportarsi come gli altri.

 

Prima Lettura  Ger 1,4-5.17-19
Ti ho stabilito profeta delle nazioni.

Dal libro del profeta Geremia  
Nei giorni del re Giosìa, mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto,
prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni.
Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una città fortificata,
una colonna di ferro
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».  

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 70
La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

Seconda Lettura    1 Cor 12,31-13,13 forma breve  13, 4-13

Rimangono la fede, la speranza, la carità; ma la più grande di tutte è la carità.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi  
Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
[ La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità! 
]

Canto al Vangelo  
Lc 4,18
Alleluia, alleluia.

Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
  

Vangelo   Lc 4,21-30
Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Nessun commento:

Posta un commento