I Magi hanno visto la stella perché erano già in
cammino interiormente, pronti a cercare al di là del loro quotidiano. La stella
li ha guidati e sono arrivati a Gesù.
Anche tu hai trovato Gesù? Hai almeno visto la
stella? Se partecipi all’Eucaristia oggi è perché hai visto almeno la stella. Quanta
gente nelle sue tenebre non ha visto nemmeno una stella per sperare!
Siamo ancora sotto shock per questo padre violento che
ha ucciso suo bambino di sette anni e per questa madre che annega suo bambino di
due anni perché ancora non parla. Situazioni diverse ma accomunate dalla
mancanza di speranza di fronte a situazioni sentite come insopportabili fino a togliere
la lucidità e accantonare ogni valore umano.
Colpisce in modo speciale questa povera madre,
membro di una famiglia con un ottimo status sociale: non gli mancava nulla materialmente
e nemmeno come intelligenza e cultura. Mancava solo la Roccia che è Dio!?!? La fede
in Lui permette di vincere la morte, le situazioni di morte, e beneficiare dei
frutti della Risurrezione di Cristo anche nei momenti di sconforto totale. Togliendo
Dio, l’uomo è abbandonato all’immediato e cioè, specialmente nei momenti di
maggiore tensione, agli impulsi profondi anche di morte che abitano nel profondo
del suo cuore. Non bastano allora le leggi, non basta nemmeno l’educazione – così
importante – per salvare l’uomo. Il paganesimo antico ha mostrato a sufficienza
con i giochi del circo, con la spietatezza verso i vinti e gli schiavi, con l’eliminazione
degli esseri considerati inutili, e anche con i sacrifici umani deliberati, che
il mondo senza la grazia non è un’oasi di giustizia e di pace. L’evangelizzazione
non ha prodotto un mondo perfetto e ci sono anche scandali nella Chiesa in ogni
secolo ma pensare di migliorare la vita dell’uomo eliminando il cristianesimo e
il riferimento a Dio è una tragica illusione e l’attualità lo dimostra con l’aumento
in particolare delle violenze domestiche.
La liturgia di oggi, con l’Annuncio del giorno della
Pasqua rimarca in modo particolare quanto la nostra fede – e la nostra salvezza
– proviene dalla vittoria sulla morte di Gesù di Nazareth. Togliendo il
fondamento si toglie ogni solidità a tutto l’edificio della fede e alla vita dell’uomo.
Se abbiamo trovato Gesù, se almeno abbiamo visto la
stella, dobbiamo parlare di Dio apertamente a questa generazione disorientata, non
per fare da padroni sulla fede altrui, ma per permettere a tutti di (ri)alzarsi
e camminare verso la salvezza, verso Gesù. Possiamo essere stella per loro, collaboratori
della gioia (Vedi 2 Cor 1,24).
Prima
Lettura Is 60,1-6
La gloria del Signore brilla sopra di te.
Dal libro del profeta Isaia
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 71
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio,
affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Nei suoi
giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
I re di
Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Perché
egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
Seconda Lettura Ef 3,2-3a.5-6
Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a
condividere la stessa eredità.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio,
a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il
mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora
è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che
le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a
formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo
del Vangelo.
Canto al Vangelo Cf
Mt 2,2
Alleluia, alleluia.
Abbiamo visto la tua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore
Alleluia.
Vangelo Mt 2,1-12
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re.
Dal
vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi
vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei
Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».
All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.
Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da
loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di
Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di
Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti
uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza
il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e
informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo
sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li
precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa,
videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi
aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti
in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro
paese.
Dopo la
lettura del Vangelo, il diacono o il sacerdote, o anche un cantore, può dare
l'annunzio del giorno della Pasqua.
Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si
manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della
salvezza.
Centro di tutto l'anno liturgico è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e
risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 17 aprile 2022.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo
grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua
scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 2 marzo 2022.
L'Ascensione del Signore, il 29 maggio 2022.
La Pentecoste, il 5 giugno 2022.
La prima domenica di Avvento, il 27 novembre 2022.
Anche
nelle feste della santa Madre di Dio, degli Apostoli, dei Santi e nella
commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la
Pasqua del suo Signore.
A Cristo
che era, che è e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei
secoli dei secoli. Amen.
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