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giovedì 27 gennaio 2022

DA DAVIDE UNA GRANDE LEZIONE DI PREGHIERA / giovedì III sett. T.O., pari.

 


Le letture di oggi sono una grande lezione sulla preghiera: benedire Dio; con la misura con la quale misuriamo, sarà misurato a noi.

Davide vive in un palazzo lussuoso, degno di un re. In un momento di tranquillità politica egli prende coscienza che la Tenda del Convegno dove sta l’Arca è poca cosa accanto al suo palazzo. E vuole costruire un Tempio al Signore. Il profeta Natan lo incoraggia. Ma Natan è un uomo di preghiera, un uomo che ascolta e nella notte Dio gli precisa che non vuole un Tempio da Davide (anche perché ha gioito troppo dei suoi successi militari) ma vuole invece costruire a Davide una casa, rendendo stabile il suo casato.

Allora Davide va al luogo del Convegno. Non si rammarica per il suo progetto messo da parte dal Signore, ma benedice Dio che lo guida e lo colma di beni immeritati, riconosce che è tutto grazia e pur appoggiandosi alla promessa del Dio fedele sa che questo non gli da nessun diritto di pretendere in seguito. Dio può cambiare idea senza che nessuno abbia da obiettare. Egli è il Signore. Siamo nelle sue mani.

Quanto avremmo da imparare dal modo di pregare di Davide! Chi ha le mani vuote ed è disponibile all’ascolto, secondo il Vangelo è colui che ha e al quale sarà dato.

 

Prima Lettura   2 Sam 7, 18-19.24-29
Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è la mia casa?

Dal secondo libro di Samuèle
Dopo che Natan gli ebbe parlato, il re Davide andò a presentarsi davanti al Signore e disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos’è la mia casa, perché tu mi abbia condotto fin qui? E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, Signore Dio: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è legge per l’uomo, Signore Dio! Hai stabilito il tuo popolo Israele come popolo tuo per sempre, e tu, Signore, sei diventato Dio per loro.
Ora, Signore Dio, la parola che hai pronunciato sul tuo servo e sulla sua casa confermala per sempre e fa’ come hai detto. Il tuo nome sia magnificato per sempre così: “Il Signore degli eserciti è il Dio d’Israele!”. La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te! Poiché tu, Signore degli eserciti, Dio d’Israele, hai rivelato questo al tuo servo e gli hai detto: “Io ti edificherò una casa!”. Perciò il tuo servo ha trovato l’ardire di rivolgerti questa preghiera.
Ora, Signore Dio, tu sei Dio, le tue parole sono verità. Hai fatto al tuo servo queste belle promesse. Dégnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sia sempre dinanzi a te! Poiché tu, Signore Dio, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo è benedetta per sempre!».

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 131
Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre.

Ricòrdati, Signore, di Davide,
di tutte le sue fatiche,
quando giurò al Signore,
al Potente di Giacobbe fece voto.

«Non entrerò nella tenda in cui abito,
non mi stenderò sul letto del mio riposo,
non concederò sonno ai miei occhi
né riposo alle mie palpebre,
finché non avrò trovato un luogo per il Signore,
una dimora per il Potente di Giacobbe».

Il Signore ha giurato a Davide,
promessa da cui non torna indietro:
«Il frutto delle tue viscere
io metterò sul tuo trono!

Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza
e i precetti che insegnerò loro,
anche i loro figli per sempre
siederanno sul tuo trono».

Sì, il Signore ha scelto Sion,
l’ha voluta per sua residenza:
«Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto». 

Canto al Vangelo
   Sal 118,105
Alleluia, alleluia.

Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino.
Alleluia.


Vangelo   
Mc 4,21-25  
La lampada viene per essere messa sul candelabro. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». 

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