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giovedì 20 gennaio 2022

DOMINA IL PECCATO! / giovedì II sett. T.O., pari.

 


Saul vuole uccidere Davide perché geloso dei suoi successi. Questa situazione apre due temi che vedremo svilupparsi nelle pagine successive della Bibbia: Davide troverà sempre aiuto e non sarà ucciso. Il modo in cui troverà questi aiuti attraverso la Provvidenza ma anche attraverso la sua stessa attività e atteggiamento è una grande lezione di vita per noi che vogliamo confidare in Dio ed essergli fedeli. Saul invece non dominerà questa gelosia che prendendo sempre più spazio nella sua psiche, pian piano lo porterà alla follia, creando danno anche a tutto Israele e specialmente al suo entourage più vicino.

Fermiamoci su questo secondo punto. I suoi successi attirano a Davide il favore del popolo. E questo tocca Saul su un punto sensibile, al punto di ritrovarsi in una situazione simile a quella di Caino verso il fratello: Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo».” (Gen. 4,4-7). Invece di rivolgersi a Dio per dominare la sua tentazione, ciò che avrebbe comportato per lui grandi grazie, grandi benedizioni, e avrebbe avviato un processo di guarigione della sua ferita, Saul resta chiuso nei suoi ragionamenti, nelle sue emozioni. Gionata suo figlio lo ammonisce di non peccare e Saul si lascia convincere questa volta, giurando per la vita del Signore. Ma sembra più un modo culturale di esprimersi in una società dove il riferimento a Dio è onnipresente. Questo modo superficiale non è sufficiente né allora né oggi. In verità, nessuno è mai arrivato in questo campo. Ma purtroppo molte persone rimangono ad un livello estremamente superficiale nel loro rapporto con Dio. Molti non pregano affatto, molti di più si accontentano di dire qualche preghiera, ma anche tra quelli che pregano molto, non tutti aprono il cuore alla conversione. Per loro pregare è supplicare Dio di fargli stare bene (loro e tutti i bambini del mondo), di evitargli i pericoli che non riescono a controllare (e di liberare l’umanità dalla pandemia affinché possiamo ritornare alla normalità).

- Ma allora ritieni menzogneri i messaggi della Madonna a Fatima che si è presentata come la Madonna del Rosario e tramite suor Lucia ha affermato che non c'è problema, anche internazionale, che non possa essere risolto con la preghiera del Rosario? – No! Affatto! Ma non possiamo fare un “marianesimo montfortiano” come dice un amico come se il Rosario bastasse a tutto. Eppure diffondo volentieri il “Trattato della Vera Devozione alla Vergine Maria”, letto prima ancora di entrare in noviziato, con evidente soddisfazione del mio Padre spirituale. Invece dico che le affermazioni della nostra Madre celeste che sottolineano sia la necessità di una preghiera intensa per essere avvolti dalla grazia, che la potenza della sua intercessione, non possono essere distaccate dalle parole di Gesù. Gesù parla di preghiera incessante ma non parla di campagne internazionali di preghiera (anche se queste possono trovare fondamento in brani come in Mt 24, 20 e Mc 13, 18 per esempio). Gesù invece parla di conversione, di Beatitudini e di visione nuova del mondo e della paternità di Dio sull’umanità, e invita tutti a mettersi in un cammino di conversione dietro a lui. Egli insegna ai suoi discepoli a conoscere il proprio cuore e ad aprirlo alla sua luce. Proprio questa mattina uno mi ha detto: “chiediamo al Signore di evitarci gli errori in mala fede!” No, caro, chiediamo al Signore di evitarci ogni errore, anche in buona fede!. Ogni secolo ha la sua mentalità e non vogliamo giudicare appunto la buona fede. Ma se la Chiesa avesse meditato più profondamente le parole di Gesù che dice: “imparate da me che sono mite e umile di cuore”, la doverosa difesa dell’Ortodossia non avrebbe mai comportato condanne capitali e roghi, guerre di religione di cui oggi ci vergogniamo, e nemmeno avrebbe permesso l’antisemitismo che attraverso “l’insegnamento del disprezzo” ha resa debole o addirittura complice la reazione dei cattolici di fronte alle leggi razziali e agli orrori che ne sono scaturiti.

 

Prima Lettura    1 Sam 18, 6-9: 19,1-7
Saul, mio padre, cerca di ucciderti.

Dal primo libro di Samuèle
In quei giorni, mentre Davide tornava dall’uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d’Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i tamburelli, con grida di gioia e con sistri. Le donne cantavano danzando e dicevano:
«Ha ucciso Saul i suoi mille
e Davide i suoi diecimila».
Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: «Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dati mille. Non gli manca altro che il regno». Così da quel giorno in poi Saul guardava sospettoso Davide.
Saul comunicò a Giònata, suo figlio, e ai suoi ministri di voler uccidere Davide. Ma Giònata, figlio di Saul, nutriva grande affetto per Davide. Giònata informò Davide dicendo: «Saul, mio padre, cerca di ucciderti. Sta’ in guardia domani, sta’ al riparo e nasconditi. Io uscirò e starò al fianco di mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre. Ciò che vedrò te lo farò sapere».
Giònata parlò dunque a Saul, suo padre, in favore di Davide e gli disse: «Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, che non ha peccato contro di te, che anzi ha fatto cose belle per te. Egli ha esposto la vita, quando abbatté il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande salvezza a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?». Saul ascoltò la voce di Giònata e giurò: «Per la vita del Signore, non morirà!».
Giònata chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata introdusse presso Saul Davide, che rimase alla sua presenza come prima.

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 55
In Dio confido, non avrò timore.

Pietà di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita,
un aggressore tutto il giorno mi opprime.
Tutto il giorno mi perseguitano i miei nemici,
numerosi sono quelli che dall’alto mi combattono.

I passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime:
non sono forse scritte nel tuo libro?
Allora si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato.

Questo io so: che Dio è per me.
In Dio, di cui lodo la parola,
nel Signore, di cui lodo la parola.

In Dio confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo?
Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto:
ti renderò azioni di grazie.

Canto al Vangelo
   2 Tm 1,10 
Alleluia, alleluia.

Il Salvatore nostro Gesù Cristo ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.

Vangelo  
 Mc 3, 7-12
Gli spiriti impuri gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

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