Saul vuole uccidere Davide perché geloso dei suoi
successi. Questa situazione apre due temi che vedremo svilupparsi nelle pagine
successive della Bibbia: Davide troverà sempre aiuto e non sarà ucciso. Il modo
in cui troverà questi aiuti attraverso la Provvidenza ma anche attraverso la
sua stessa attività e atteggiamento è una grande lezione di vita per noi che vogliamo
confidare in Dio ed essergli fedeli. Saul invece non dominerà questa gelosia che prendendo sempre più spazio nella sua psiche, pian piano lo porterà alla follia, creando danno anche a tutto Israele
e specialmente al suo entourage più vicino.
Fermiamoci su questo secondo punto. I suoi successi attirano a Davide il
favore del popolo. E questo tocca Saul su un punto sensibile, al punto di
ritrovarsi in una situazione simile a quella di Caino verso il fratello: “Il Signore gradì Abele e
la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato
e il suo volto era abbattuto. Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto
il tuo volto? Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci
bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto,
ma tu dòminalo».” (Gen. 4,4-7). Invece di
rivolgersi a Dio per dominare la sua tentazione, ciò che avrebbe comportato per
lui grandi grazie, grandi benedizioni, e avrebbe avviato un processo di guarigione
della sua ferita, Saul resta chiuso nei suoi ragionamenti, nelle sue emozioni. Gionata
suo figlio lo ammonisce di non peccare e Saul si lascia convincere questa volta,
giurando per la vita del Signore. Ma sembra più un modo culturale di esprimersi
in una società dove il riferimento a Dio è onnipresente. Questo modo superficiale
non è sufficiente né allora né oggi. In verità, nessuno è mai arrivato in questo
campo. Ma purtroppo molte persone rimangono ad un livello estremamente
superficiale nel loro rapporto con Dio. Molti non pregano affatto, molti di più
si accontentano di dire qualche preghiera, ma anche tra quelli che pregano molto,
non tutti aprono il cuore alla conversione. Per loro pregare è supplicare Dio di
fargli stare bene (loro e tutti i bambini del mondo), di evitargli i pericoli che
non riescono a controllare (e di liberare l’umanità dalla pandemia affinché
possiamo ritornare alla normalità).
- Ma allora ritieni menzogneri i messaggi della Madonna a Fatima che
si è presentata come la Madonna del Rosario e tramite suor Lucia ha affermato che
non c'è problema, anche internazionale, che non possa essere risolto con
la preghiera del Rosario? – No! Affatto! Ma non possiamo fare un “marianesimo montfortiano”
come dice un amico come se il Rosario bastasse a tutto. Eppure diffondo volentieri
il “Trattato della Vera Devozione alla Vergine Maria”, letto prima ancora di
entrare in noviziato, con evidente soddisfazione del mio Padre spirituale. Invece
dico che le affermazioni della nostra Madre celeste che sottolineano sia la
necessità di una preghiera intensa per essere avvolti dalla grazia, che la
potenza della sua intercessione, non possono essere distaccate dalle parole di Gesù.
Gesù parla di preghiera incessante ma non parla di campagne internazionali di preghiera
(anche se queste possono trovare fondamento in brani come in Mt 24, 20 e Mc 13,
18 per esempio). Gesù invece parla di conversione, di Beatitudini e di visione nuova
del mondo e della paternità di Dio sull’umanità, e invita tutti a mettersi in
un cammino di conversione dietro a lui. Egli insegna ai suoi discepoli a
conoscere il proprio cuore e ad aprirlo alla sua luce. Proprio questa mattina
uno mi ha detto: “chiediamo al Signore di evitarci gli errori in mala fede!” No,
caro, chiediamo al Signore di evitarci ogni errore, anche in buona fede!. Ogni secolo
ha la sua mentalità e non vogliamo giudicare appunto la buona fede. Ma se la Chiesa
avesse meditato più profondamente le parole di Gesù che dice: “imparate da me che
sono mite e umile di cuore”, la doverosa difesa dell’Ortodossia non avrebbe mai
comportato condanne capitali e roghi, guerre di religione di cui oggi ci vergogniamo, e nemmeno avrebbe permesso l’antisemitismo che attraverso “l’insegnamento del disprezzo”
ha resa debole o addirittura complice la reazione dei cattolici di fronte alle leggi razziali e agli orrori
che ne sono scaturiti.
Prima
Lettura 1 Sam 18, 6-9: 19,1-7
Saul, mio padre, cerca di ucciderti.
Dal primo libro di Samuèle
In quei giorni, mentre Davide tornava dall’uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d’Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i tamburelli, con grida di gioia e con sistri. Le donne cantavano danzando e dicevano:
«Ha ucciso Saul i suoi mille
e Davide i suoi diecimila».
Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: «Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno dati mille. Non gli manca altro che il regno». Così da quel giorno in poi Saul guardava sospettoso Davide.
Saul comunicò a Giònata, suo figlio, e ai suoi ministri di voler uccidere Davide. Ma Giònata, figlio di Saul, nutriva grande affetto per Davide. Giònata informò Davide dicendo: «Saul, mio padre, cerca di ucciderti. Sta’ in guardia domani, sta’ al riparo e nasconditi. Io uscirò e starò al fianco di mio padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre. Ciò che vedrò te lo farò sapere».
Giònata parlò dunque a Saul, suo padre, in favore di Davide e gli disse: «Non pecchi il re contro il suo servo, contro Davide, che non ha peccato contro di te, che anzi ha fatto cose belle per te. Egli ha esposto la vita, quando abbatté il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande salvezza a tutto Israele. Hai visto e hai gioito. Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?». Saul ascoltò la voce di Giònata e giurò: «Per la vita del Signore, non morirà!».
Giònata chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata introdusse presso Saul Davide, che rimase alla sua presenza come prima.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 55
In Dio confido, non avrò timore.
Pietà
di me, o Dio, perché un uomo mi perseguita,
un aggressore tutto il giorno mi opprime.
Tutto il giorno mi perseguitano i miei nemici,
numerosi sono quelli che dall’alto mi combattono.
I
passi del mio vagare tu li hai contati,
nel tuo otre raccogli le mie lacrime:
non sono forse scritte nel tuo libro?
Allora si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato.
Questo
io so: che Dio è per me.
In Dio, di cui lodo la parola,
nel Signore, di cui lodo la parola.
In Dio
confido, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo?
Manterrò, o Dio, i voti che ti ho fatto:
ti renderò azioni di grazie.
Canto al Vangelo 2 Tm 1,10
Alleluia, alleluia.
Il Salvatore nostro Gesù Cristo ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
Vangelo Mc 3, 7-12
Gli spiriti impuri gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli
imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
Dal
vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il
mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme,
dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande
folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della
folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché
quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu
sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi
egli fosse.
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