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venerdì 21 gennaio 2022

IL QUALE POI LO TRADI' / venerdì II sett. T.O., pari.

 


Il Vangelo di oggi ci relata la scelta dei dodici. E uno di loro lo tradì. Dio ci lascia liberi: dono fondamentale, meraviglioso e terribile.

Dio ha chiamato Saul e Dio ha chiamato anche Davide. Ma ecco che Saul cerca Davide per farlo morire per la gelosia di cui abbiamo già parlato. Quel giorno Saul si trova alla mercé di Davide senza accorgersene. Davide gli taglia solo un lembo del mantello e non approfitta per uccidere il suo nemico, perché Saul è il consacrato del Signore. Questa posizione che egli terrà sempre, riuscendo in questo modo a tenere a bada i suoi uomini anche in qualche altra occasione, mostra la sua sincerità. Gli darà grande forza e anche, alla fine, grande prestigio e autorevolezza verso tutti. Il suo rispettare Dio non per calcolo ma per fede lo rivestirà dell’aura di Dio. Non sarà così per Saul anche se, vedendosi risparmiato da Davide che poteva colpirlo impunemente, egli ha un momento di lucidità che potrebbe essere l’inizio di un cammino di conversione. Ahimé, non lo sfrutterà. Nelle parole di Saul appare chiaro che egli prende coscienza della posizione di forza di Davide nei suoi confronti, ma non sembra andare aldilà della situazione umana.

Per santa Teresina “è solo il primo passo che costa (il resto lo fa Dio)”. Umanamente più si ritarda questo primo passo più diventa difficile farlo: siamo sempre più legati, più deboli spiritualmente, sempre meno decisi a cambiare. Probabilmente si spegne man mano la fede nel potere della grazia. Dio però può salvarci e renderci santi in ogni momento. Quindi gridiamo con coraggio a Dio. Oggi è il momento favorevole.

 

Prima Lettura    1 Sam 24, 3-21
Non stenderò la mano su di lui, perché egli è il consacrato del Signore.

Dal primo libro di Samuele
In quei giorni, Saul scelse tremila uomini valorosi in tutto Israele e partì alla ricerca di Davide e dei suoi uomini di fronte alle Rocce dei Caprioli. Arrivò ai recinti delle greggi lungo la strada, ove c’era una caverna. Saul vi entrò per coprire i suoi piedi, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna.
Gli uomini di Davide gli dissero: «Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: “Vedi, pongo nelle tue mani il tuo nemico: trattalo come vuoi”». Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. Ma ecco, dopo aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. Poi disse ai suoi uomini: «Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano su di lui, perché è il consacrato del Signore». Davide a stento dissuase con le parole i suoi uomini e non permise loro che si avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.
Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: «O re, mio signore!». Saul si voltò indietro e Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse a Saul: «Perché ascolti la voce di chi dice: “Ecco, Davide cerca il tuo male”? Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna; mi si diceva di ucciderti, ma ho avuto pietà di te e ho detto: “Non stenderò le mani sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore”. Guarda, padre mio, guarda il lembo del tuo mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, non ti ho ucciso. Riconosci dunque e vedi che non c’è in me alcun male né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu vai insidiando la mia vita per sopprimerla. Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi confronti; ma la mia mano non sarà mai contro di te. Come dice il proverbio antico:
“Dai malvagi esce il male,
ma la mia mano non sarà contro di te”.
Contro chi è uscito il re d’Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce. Il Signore sia arbitro e giudice tra me e te, veda e difenda la mia causa e mi liberi dalla tua mano».
Quando Davide ebbe finito di rivolgere a Saul queste parole, Saul disse: «È questa la tua voce, Davide, figlio mio?». Saul alzò la voce e pianse. Poi continuò rivolto a Davide: «Tu sei più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me e che il Signore mi aveva abbandonato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada? Il Signore ti ricompensi per quanto hai fatto a me oggi. Ora, ecco, sono persuaso che certamente regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno d’Israele». 

Salmo Responsoriale    Dal salmo 56
Pietà di me, o Dio, pietà di me.

Pietà di me, pietà di me, o Dio,
in te si rifugia l’anima mia;
all’ombra delle tue ali mi rifugio
finché l’insidia sia passata.

Invocherò Dio, l’Altissimo,
Dio che fa tutto per me.
Mandi dal cielo a salvarmi,
confonda chi vuole inghiottirmi;
Dio mandi il suo amore e la sua fedeltà.

Innàlzati sopra il cielo, o Dio,
su tutta la terra la tua gloria.
Grande fino ai cieli è il tuo amore
e fino alle nubi la tua fedeltà. 

Canto al Vangelo   2 Cor 5,19
Alleluia, alleluia.

Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.

      
Vangelo   Mc 3, 13-19
Chiamò a sé quelli che voleva perché stessero con lui.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.
Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. 

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