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martedì 18 gennaio 2022

LE NOZZE DI CANA: UNA VERA FESTA / II Domenica del T.O., C.

 



Le nozze di Cana: un Vangelo infinito per bellezza e significati fondamentali. Infinito: infatti escono ancora ricchezze nuove, alla portata di tutti. Per esempio Papa Francesco dice: l’amore di Gesù non è mai annacquato!

Passiamo in rassegna alcuni di questi significati: la festa di nozze è un momento ancora oggi molto significativo e importante per tutti e se venisse a mancare il cibo o solo il vino, la Coca Cola per i più piccoli, che disagio!

A Cana, Maria è presente, attenta. Sarà determinante. Invitala alla tua vita. – È chiamata da Gesù “donna” in opposizione all’altra donna, Eva, cioè madre dei viventi che però partorisce nel dolore per una esistenza segnata dalla condizione di peccato. Gesù è il Nuovo Adamo, e Maria la Nuova Eva. – Gesù non vuole essere il distributore di grazie, né mettersi in mostra. Gli interessa amare nel dono puro di sé, fino alla croce, non nel successo facile. Ma il suo amore così consapevole e senza traccia di sentimentalismi, si lascia però sempre vincere dalla misericordia. – La mamma lo conosce fino in fondo e sa che egli opera tutto per la salvezza nostra secondo il volere del Padre. Quindi non contesta, non supplica, non insiste. Egli ha sentito. Di conseguenza, lei rivolge questa semplice frase: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» ai servi e a tutti noi che ci consideriamo servi di Dio, e vogliamo esserlo, sottomessi per avere il suo Spirito (Sal 122:2Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni; come gli occhi della schiava, alla mano della sua padrona, così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio ”) anche se ci chiama amici. – L’acqua diventa vino, il vino buono dato alla fine, partendo da un’acqua contaminata perché versata in giare che si usano per la purificazione rituale, cioè per gettarvi i peccati. Dio prende l’acqua dei nostri peccati (questo abbiamo da offrigli) e attraverso la fede, il suo amore lo trasforma in vino di festa, di letizia. - Che regalo di nozze! Penso che quel giorno anche gli astemi avranno fatto a gara per gustare quel vino. Che animazione di colpo, in quel pranzo di nozze che ha segnato la vita di tanti, addirittura permettendo a molti di iniziare un cammino da credenti! Perché tutto quello che fa Gesù è segno perché crediamo.

I nostalgici vorrebbero che le nostre messe fossero tutto silenzio e raccoglimento. “Serie” insomma, “degne del Mistero che si celebra”. Va bene lo stupore e quindi va benissimo anche il sacro silenzio, ma le nostre messe non sono forse Eucaristia, ringraziamento, benedizione a Dio per quello che ha fatto per noi, per e con ciascuno di noi? Non sono forse una festa di nozze in cui non si può digiunare perché lo sposo è con noi? Il ragazzo che balla da solo perché la ragazza gli ha detto di sì, non è forse serio? Non c'è nulla di più serio del ballo e del canto quando proviene da un’autentica esultanza. No, per alcuni, ogni manifestazione di gioia spontanea è abuso liturgico. Bisogna fare festa, celebrare le nozze, senza guardarci in faccia, con il prete che ci volta le spalle, in una lingua rigorosamente incomprensibile, con formule rigidamente tutte scritte su un libro… Come siamo lontani dalle primitive comunità cristiane che celebravano la Vittoria sulla morte ed esultavano “finché le forze e il tempo lo permettevano” per l’era nuova che Dio offriva all’umanità nella risurrezione della carne. Questa risurrezione che era del suo Cristo ma veniva partecipata a chiunque apriva il cuore alla grazia! Certo il prete clown, i canti urlati nel microfono dai bambini che pensano di essere davanti a Maria De Filippi e conoscono solo i Talent Show, e altre bizzarrie anche peggiori non hanno mai avuto fecondità vera. Ma il Concilio Vaticano II è tutto Magistero solenne e la riforma liturgica era necessaria. Va vissuta con fedeltà, intelligenza e senza timore.

 

Prima Lettura  Is 62,1-5

Gioirà lo sposo per la sposa.

 

Dal libro del profeta Isaìa

Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo,
finché non sorga come aurora la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora le genti vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
sarai chiamata con un nome nuovo,
che la bocca del Signore indicherà.
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia
e la tua terra Sposata,
perché il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo.
Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposeranno i tuoi figli;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.

   

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 95
Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.

Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.

   

Seconda Lettura  Cor 12,4-11

L'unico e medesimo Spirito distribuisce a ciascuno come vuole.

 

 Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.
A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue.
Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.

 

Canto al Vangelo   2Ts 2,14

Alleluia, alleluia.

Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.
Alleluia.

  

Vangelo  Gv 2,1-12

Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù.

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

 

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