Simei maledice Davide. |
Mentre Davide e i suoi fedelissimi scappano di fronte
ad Assalonne, lasciando Gerusalemme città aperta per evitare una strage della
popolazione, un parente minore di Saul approfitta della sventura di Davide per maledirlo
pubblicamente. Oltre che essere mite, che potrebbe essere interpretato come debolezza,
Davide sa interpretare alla luce di Dio gli avvenimenti della sua vita: Dio ha tutto
nelle mani, egli innalza e abbassa, purifica nella prova i suoi servi. Egli c'entra
se Simei maledice. Questo saper riportare tutto a Dio fa grande Davide e gli
ottiene successo. Infatti sottomettersi alla volontà di Dio piuttosto che a quella
di Davide rende più facile ad Abisai rinfoderare la spada e dominare la sua
rabbia. Se Abisai avesse ucciso Simei, avremmo avuto due perdenti, Davide e
Abisai, che si sfogano contro un altro perdente, Simei, più debole di loro… Triste
spettacolo.
Ma Dio che rispetta le nostre libertà, pur
guidandole, vuole spezzare il potere di Satana. È il senso di tutti gli esorcismi
che Gesù fa ovunque anche, come oggi, in territorio pagano. Cacciati, i demoni ottengono da Gesù di poter
entrare nei maiali che pascolano vicino e li fanno affogare nel lago. Perché Gesù
lo permette? È comunque certo che la sua venuta sconvolge la vita di questa popolazione
e malgrado il grande beneficio ottenuto nella liberazione dell’indemoniato, preferiscono
pregarlo di andare via. Anche dentro di noi ci sono forti resistenze alla conversione,
specie se radicale, e lottare contro Satana ci spaventa.
San Giovanni Bosco ha fatto una lotta strenua contro
il male ma è stato sempre protetto e spesso in modo miracoloso. Gli interventi
del “Grigio”, il cane che sbucava all’improvviso per difenderlo e non invecchiava
mai, ne è il segno più chiaro. Chi combatte il male in sé stesso e nella Società
sarà ostacolato e dovrà contare solo sulla fede, ma non sarà abbandonato e si
rafforzerà.
Prima
Lettura 2 Sam 15, 13-14. 30; 16, 5-13
Fuggiamo dalle mani di Assalonne. Lasciate
che Simei maledica, poiché glielo ha ordinato il Signore.
Dal secondo libro di Samuèle
In quei giorni, arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli Israeliti è con Assalonne». Allora Davide disse a tutti i suoi servi che erano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta, perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la rovina e passi la città a fil di spada».
Davide saliva l’erta degli Ulivi, saliva piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva.
Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della famiglia della casa di Saul, chiamato Simei, figlio di Ghera. Egli usciva imprecando e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla sua destra e alla sua sinistra. Così diceva Simei, maledicendo Davide: «Vattene, vattene, sanguinario, malvagio! Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne, tuo figlio, ed eccoti nella tua rovina, perché sei un sanguinario».
Allora Abisài, figlio di Seruià, disse al re: «Perché questo cane morto dovrà maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!». Ma il re rispose: «Che ho io in comune con voi, figli di Seruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: “Maledici Davide!”. E chi potrà dire: “Perché fai così?”».
Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi servi: «Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di togliermi la vita: e allora, questo Beniaminita, lasciatelo maledire, poiché glielo ha ordinato il Signore. Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi».
Davide e la sua gente continuarono il cammino.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 3
Sorgi, Signore! Salvami, Dio mio!
Signore,
quanti sono i miei avversari!
Molti contro di me insorgono.
Molti dicono della mia vita:
«Per lui non c’è salvezza in Dio!».
Ma
tu sei mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni alta la mia testa.
A gran voce grido al Signore
ed egli mi risponde dalla sua santa montagna.
Io
mi corico, mi addormento e mi risveglio:
il Signore mi sostiene.
Non temo la folla numerosa
che intorno a me si è accampata.
Canto al Vangelo Lc 7,16
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
Vangelo Mc 5, 1-20
Esci, spirito impuro, da quest'uomo!
Dal
vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel
paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro
un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato,
neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma
aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo.
Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si
percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce,
disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome
di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da
quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione –
gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché
non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo
scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo
permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la
mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono
nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle
campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù,
videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato
posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono
loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si
misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di
poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa,
dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha
avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello
che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
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