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lunedì 3 gennaio 2022

ALLA BASE DI TUTTO: ESSERE FIGLI DI DIO / Santissimo Nome di Gesù, 3 gennaio.

 

Gesù e Nicodemo: rinascere.

Di recente un prete (tale appariva su Fb) diceva che Giuda non aveva mai amato Gesù altrimenti non avrebbe potuto tradirlo. Notando che come è possibile la conversione dal peccato, è possibile anche il contrario e che la figura di Giuda ci è data come ammonizione, mi fu risposto che ero libero di identificarmi in Giuda ma che un vero fedele non lo fa. Eppure la Bibbia è piena di storie anche di “sconversioni”. Persino membri della comunità cristiana tradiscono, come Dema che ad un certo punto preferisce il secolo presente e abbandona Paolo, e Alessandro il ramaio che diventa il suo nemico (2 Tim 4). La diversità delle situazioni che troviamo nella Scrittura ci mostra l’urgenza di chiarire in modo molto profondo cosa è la vita spirituale e il peccato come scelta di vita contro Dio a differenza dei peccati di fragilità.

Le letture di oggi però pongono il fondamento di questo chiarimento: solo Dio è giusto, perciò operare la giustizia è una caratteristica divina e, quindi, nell’uomo è conseguenza non del suo sforzo morale ma dell’essere stato generato a vita divina da Dio stesso, dall’essere diventato suo figlio per grazia. Questa “unzione” non toglie, oltre ai peccati di fragilità, il pericolo di subire tentazioni più forti. Gesù stesso è stato tentato e nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto…” (Ebrei 5,7-9). San Paolo parla ampiamente della sua lotta interiore fortissima tra la carne, il peccato che rimane in lui e si oppone al lavoro della grazia. Ma costata come la grazia ha lavorato in lui più che in tutti gli altri apostoli.

Non dobbiamo dimenticare questo fondamento meraviglioso: siamo figli di Dio per sempre, siamo stati generati da lui, il suo amore non viene mai meno. Mentre scopriamo la nostra fragilità e anche ambiguità, la nostra incapacità di amare Dio davvero, nemmeno soltanto con tutta la mente, Dio è fedele. Lavoreremo efficacemente per il Regno di Dio se ci abbandoniamo alla grazia, se manifestiamo la sua presenza, proprio in “vasi di creta” affidandoci al suo amore. Allora anche su di noi rimarrà lo Spirito Santo.

 

Prima Lettura  1 Gv 2,29 - 3,6
Chi rimane in Dio non pecca.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli, se sapete che Dio è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è stato generato da lui.
Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro. Chiunque commette il peccato, commette anche l’iniquità, perché il peccato è l’iniquità. Voi sapete che egli si manifestò per togliere i peccati e che in lui non vi è peccato. Chiunque rimane in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha visto né l’ha conosciuto. 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 97
Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.   

Canto al Vangelo 
  Gv 1,14.12 
Alleluia, alleluia.

Il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi.
A quanti lo hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio.
Alleluia.

Vangelo   Gv 1, 29-34
Ecco l'agnello di Dio.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

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