(questo post continua il discorso sui quadri della chiesa di Vallesana nella nostra parrocchia che trovi nei post del martedì 30 marzo '21 "DALLE IMMAGINI DELLO SCANDALO ALL'OTTIMA REAZIONE DEL VESCOVO"; 31 marzo '21 "UNO DI VOI MI TRADIRA'. ANCORA LE IMMAGINI DELLA RETTORIA ...")
La storia dei quadri della chiesa di
Vallesana a Marano, nei fatti concreti, prima che siano stati notati da quel
giornalista, appaiono sempre di più una storia piccola, piccola, nel senso che
si è giunti alla sistemazione di come erano fino a pochi giorni fa, un passo
per volta nel tempo, senza nessuna pianificazione. Non si è mai trattato di
un’affermazione plateale di religiosità deviata come nel caso degli inchini
davanti alla casa del boss durante le processioni patronali come purtroppo c'è (stata)
la tradizione in tanti paesi del nostro Sud. Anzi, dalle informazioni che ho
raccolto, Lorenzo Nuvoletta è personalmente del tutto estraneo a questa vicenda.
Ma come già detto, venuto alla ribalta il
fatto e diventato un simbolo, era d’obbligo una presa di posizione del vescovo,
per il bene di tutti. Ed è stata eccellente perché, definendo la posizione
della Chiesa, ha anche messo in evidenza una mentalità troppo comune tra noi.
Le proteste di alcuni ne sono la prova. C'è stato anche un altro risvolto bellissimo,
un puro regalo della Madonna: informato attraverso i Media, il vescovo di
Pompei ha deciso spontaneamente di regalare una
nuova immagine sacra della Madonna per sostituire quella vecchia secondo il
volere del nostro vescovo. Questo sicuramente consola tutti i fedeli sinceri e devoti della Madonna e anche
specialmente il Rettore della chiesetta che, purtroppo, ha subito un forte contraccolpo
nel trovarsi improvvisamente al centro
di una pressione mediatica alla quale non era per nulla preparato.
Ma, dicevo, ci sono state anche proteste.
Riporto alcune cose dette in questi giorni, alle quali è giusto dare una
risposta onesta.
“Ma non credi che a questo
punto che la chiesa dovrebbe restituire tutte le offerte ricevute da queste persone
dette "pagane"
Questo amico mette tra virgolette la parola “pagane” che forse sente come un’offesa. Pagani è il termine che ho usato nel senso, non di persone cattive, ma di persone battezzate e non evangelizzate, la cui fede, pur usando simboli cristiani, di fatto è vissuta secondo lo schema della religiosità pagana. Probabilmente dovrò sviluppare questo punto, anche se vi faccio spesso riferimento nei miei post. Queste persone sono battezzate, stanno nella Chiesa, non devono essere cacciate, anzi hanno diritto ad essere evangelizzate. Su questo dobbiamo tutti avere uno zelo autentico per servire il Regno di Dio.
Riguardo ai soldi, sia ben chiaro che se qualche prete ha ricevuto o chiesto soldi
per il suo arricchimento personale, deve restituirli a chi
glieli ha dati, specie se si tratta di delinquenti. Se invece le offerte sono
state date come li danno tutti i fedeli normali è stato giusto prenderle. In ogni
caso è molto difficile fare una contabilità esatta del passato.
Partendo dal fatto che ogni ricchezza ha
una storia di ingiustizia, Gesù che è pieno di saggezza, non dice di ritornare
sul passato ma dà un altro consiglio: “procuratevi
amici con la disonesta ricchezza” (Luca 16,9). Questi amici sono innanzitutto
i poveri, ma anche le opere per il bene comune, le necessità della missione
della Chiesa.
Se questi soldi sono stati spesi bene, oltre, come già detto, la difficoltà di fare una contabilità precisa, sarebbe un vero paradosso togliere soldi alle opere di bene per restituirli a chi li ha guadagnati con l’illegalità e la delinquenza. Sarebbe davvero assurdo. Come principio, Gesù ci invita sempre a non rimanere imprigionati nel passato ma a partire dal presente per costruire il futuro, un futuro giusto. Però, affinché si possa costruire un futuro più giusto, la Chiesa deve essere molto attenta alla provenienza dei soldi che riceve in offerta.
E questo ci introduce anche alla osservazione
successiva:
E poi se la chiesa punta il dito contro peccatori , perché per
tanti anni e ancora oggi copre i preti pedofili , che le loro azioni sono come
omicidi. Io dico sempre che siamo tutti peccatori è solo Dio è Santo. Sono
molto amareggiato per qualcuno che canta vittoria , ma di che' , scagli la
prima pietra chi non ha' peccato.
Uno che scrive così certamente è molto lontano
dalla Chiesa, nel senso che non la frequenta, non la conosce, oppure non la ama.
È evidente che la missione della Chiesa è di denunciare il peccato e anche i peccatori. Chi ha un minimo di conoscenza del Vangelo e del Nuovo Testamento lo sa. Pietro che ha pianto sinceramente i suoi peccati, il suo rinnegare Gesù al momento della Passione, come si comporta dopo la Pentecoste? Nei suoi primi Annunci punta il dito contro la folla e contro i Capi, in quanto più responsabili, e dice: “voi l’avete crocifisso!” ( vedi Atti 3,14-36; 3,11-26). Nel secondo discorso Pietro riconosce che c'era anche ignoranza (di Dio) nel condannare Gesù, e questo addolcisce la sua accusa, ma solo relativamente, perché proprio i Capi dovevano conoscere Dio e la sua Legge. Comunque è bello questo abbassarsi di Pietro! Il suo scopo però è di smuovere le coscienze affinché possano, riconoscendo i propri peccati, aprirsi alla salvezza e riceverla gratuitamente. Gesù è morto per i peccatori, ma chi non si pente non può essere salvato. Riempirei pagine intere ricopiando discorsi di santo Stefano, di san Paolo, e di tutti gli altri, che puntano il dito contro i peccatori.
È evidente che la Chiesa è formata da peccatori. Ma c'è chi pecca, e chi è corrotto, chi fa del peccato e del crimine un sistema. "Peccatori sì, corrotti, no!" ripete spesso papa Francesco.
Riguardo alla pedofilia, la Chiesa l’ha sempre denunciata come un crimine, come “delicta graviora” e, nel passato, quando si scopriva un tale peccato, il prete o la suora implicata venivano spostati. Sembra una sanzione insignificante oggi, ma non è così: spostato da un collegio all’altro, accolto dal nuovo Superiore che sapeva perché venivi, dalla nuova comunità che intuiva perché arrivavi a metà dell’anno scolastico… Il problema è che, allora, anche nella Chiesa come in tutta la Società, si credeva: uno, che una volta pentito, il colpevole non avrebbe più ricominciato. Non si capiva che era un ammalato. Due, che il bambino o la bambina, avrebbe superato il trauma piuttosto facilmente (infatti non ne parlava più, si rimetteva a giocare ecc. e nessuno capiva che era questo il problema). Solo in questi ultimi decenni si è scoperto la profondità del problema sia nel pedofilo che nelle vittime. Tre, anche per questi motivi, purtroppo si tendeva a preservare il buon nome dell’Istituzione e non a mettere al centro le vittime.
Di fatto però, paragonata al resto della Società, la Chiesa è da sempre l’Ente meno toccato dal fenomeno della pedofilia. La maggior parte dei crimini di pedofilia avvengono ancora oggi tra le mura domestiche, negli ambienti sportivi ecc. Un esempio di violenza tra le mura domestiche che esprime anche quello che era la mentalità comune antica: ho saputo di una bambina che negli anni 40 veniva toccata dal suo professore di pianoforte, uomo sposato con figli. La mamma non l’ha mai creduta. Ha messo fine alle lezioni solo perché la sua figlia è stata forte e rifiutava di fare pianoforte. Perché si fanno campagne solo contro la pedofilia nella Chiesa? Anche se non è giusto, la Chiesa non dice nulla perché riserva le sue energie a superare questo problema e la mentalità che lo ha permesso. Ma la verità è che la Chiesa è sempre stata più severa e attenta del resto della Società, e lo è ancora oggi molto di più. Chi, oltre la Chiesa, fa oggi una tale operazione di trasparenza e di riforma? Chi ha tolto praticamente ogni prescrizione a questi delitti? Solo la Chiesa. Ho letto un articolo che accusava Ratzinger perché, da Prefetto, non era andato fino in fondo contro un prete pedofilo. Ho scoperto che quel prete ultra novantenne era giudicato per fatti avvenuti più di 50 anni prima, totalmente prescritti per la legge civile, e … era morto durante il processo, che, quindi, fu chiuso senza sentenza. La gente sa solo del cardinal MacCarrick, forse di padre Karadima in Cile e poco più. Ma sono tanti i preti e i vescovi che sono stati espulsi dagli ordini sacri da papa Francesco, ma anche da Ratzinger prima con Giovanni Paolo II e poi da Papa.
Che ci siano ancora molte cose da
migliorare, cose gravi, nella Chiesa, non c'è nessun dubbio. Ed è proprio quello
che vuole fare il vescovo di Napoli: migliorare oggi per il futuro. L’espressione
“E
poi se la chiesa punta il dito contro peccatori , perché per tanti anni …” è
una formulazione che potrebbe essere inquietante. Potrebbe essere capita nel senso:
visto che anche nella Chiesa ci sono dei peccatori, lasciamo stare tranquilli tutti
i peccatori. Certamente nostro amico non vuol dire questo! Questo
sarebbe proprio quello che farebbe comodo alla Camorra, quello che vuole il
demonio. Noi non vogliamo ciò che vuole il demonio. San Paolo dice: il primo
peccatore sono io, ho perseguitato la Chiesa di Dio (vedi 1 Cor 15,9), ma non per
questo tace. Non è perché ci sono stati errori nel passato che non bisogna
cambiare.
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