“Bisogna obbedire a Dio invece che agli
uomini”.
È ovvio che bisogna obbedire a Dio. Ma quali conseguenze
porta, in quali circostanze si può usare?
Con questa frase Pietro e gli altri apostoli, forse senza
rendersene ancora conto, fanno un atto decisivo di rottura con le autorità del Tempio
di Gerusalemme. Qualche giorno prima avevano detto al Sinedrio che non potevano
tacere ciò che avevano visto e ascoltato. Perché hanno ragione? Perché sono i depositari
della rivelazione e della missione del Messia, dell’interpretazione dei disegni
di salvezza di Dio sull’umanità. I membri del Sinedrio potrebbero entrare anche
loro in questa benedizione ma solo attraverso questi uomini popolani e senza istruzione.
Infatti essi sono gli apostoli del Figlio Unigenito di Dio, del Messia atteso,
scelti da lui.
Si può dire lo stesso oggi nella Chiesa? Questa frase è stata usata e abusata tante volte. Se un superiore mi invita a commettere un peccato manifesto devo evidentemente rifiutare. Se ho ricevuto un incarico lo posso esercitare con la dovuta autonomia rimanendo in comunione. Al di là di questi casi, si può usare profeticamente come un richiamo, un invito rivolto a tutti alla fedeltà al Signore e al suo Vangelo. Ma non come rottura con l’autorità. Nella misura in cui la Chiesa è quella fondata da Gesù Cristo non c'è più bisogno di rompere con l’autorità, proprio perché siamo la Chiesa sua, siamo nella sua Chiesa. Eppure la Chiesa ha fatto errori, anche riguardo a persone ispirate da Dio, riconosciute dopo addirittura come santi. I santi e le loro ispirazioni hanno trionfato proprio attraverso la loro obbedienza alla Chiesa di Gesù Cristo, spogliandosi da ogni amor proprio, da ogni interesse e attaccamento personale. Vedi padre Pio che non era più autorizzato a celebrare messa col popolo e ad ascoltare le confessioni, e obbedì… La vita del Profeta e del Santo non è mai facile! D’altronde non sempre tutte le pretese ispirazioni di persone realmente sante sono veramente ispirate da Dio e la docilità alla Chiesa ha evitare loro di prendere abbagli e di trascinare in errore altri. Nel caso del Papa, alcuni lo accusano di essere eretico e quindi decidono di non obbedirgli. Fin quando questa presunta eresia non è stabilita ufficialmente dall'organo competente, il Concilio dei vescovi, o almeno il Collegio dei Cardinali, non è in potere di un semplice fedele, o di un prete o anche di un vescovo, di dichiarare il Papa eretico o di disobbedirgli o di lanciare o diffondere accuse che danneggiano molto l'unità della Chiesa e quindi la sua missione e le anime dentro e fuori dalla Chiesa. Non significa che non si possa pensare, chiedere, anche parlare. Bisogna però evitare il senso del ridicolo! Ci sono persone che, senza una preparazione adeguata, o una responsabilità pubblica tali da motivare una loro presa di posizione, si lanciano in giudizi temerari. Chi si stacca dalla Chiesa si stacca dalla Vera Vite.
Diamo solo un tristissimo esempio di poco più di vent’anni fa. Quando monsignor Milingo ha cominciato a celebrare messe di guarigione contro il volere dei vescovi locali, ha iniziato ad uscire dalla Chiesa di Gesù Cristo, come poi è avvenuto. Non era forse anche lui vescovo? Certo! Non era quindi abilitato a fare esorcismi? Sì davvero! Non c'era forse tanta gente che soffriva, che aveva un reale bisogno (e magari il vescovo locale non si curava di loro)? Senza alcun dubbio! E il demonio ha usato proprio questi valori e il sentimento buono per distruggere tante anime. La fine di Monsignor Milingo fu un disastro, e ha ancora seguaci. Purtroppo non sempre questo è compreso anche oggi. Ogni impostazione ideologica nella Chiesa porta fuori dalla via di Dio. Questo è il vero senso della frase di Gesù che conclude il Vangelo di oggi: “Chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui”. Gesù non ci presenta un Dio adirato col fucile puntato sulle nostre debolezze.
Prima
Lettura At 5, 27-33
Di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, [il comandante e gli inservienti] condussero gli apostoli e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
All’udire queste cose essi si infuriarono e volevano metterli a morte.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 33
Ascolta, Signore, il grido del povero.
Benedirò
il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.
Il
volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il
Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Molti sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.
Canto al Vangelo Gv 20,29
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno
Alleluia.
Vangelo Gv 3, 31-36
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.
Dal
vangelo secondo Giovanni
Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene
alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di
tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua
testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero.
Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo
Spirito.
Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha
la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio
rimane su di lui.
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