Abbiamo ascoltato come Barnaba e Saulo (Paolo) sono stati scelti per iniziare l’evangelizzazione che condurrà il Vangelo per la prima volta in Europa, fino a noi. Leggendo attentamente questo testo notiamo alcune cose:
“la
parola di Dio cresceva e si diffondeva”. Il fondamento è la Parola (“In
principio era la Parola”. Gv 1,1) che cambia la vita dell’uomo proponendo
la grazia di Dio e una scelta radicale di vita a chi ascolta. I protagonisti umani, voluti da Dio e quindi
necessari, sono però secondari nei confronti del Messaggio. Gesù che è la Parola
stessa, sembra mettersi in secondo piano come persona nei confronti del Messaggio
che viene direttamente dal Padre: “Se
qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non
sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e
non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo
condannerà nell’ultimo giorno”.
Chi non
si converte alla Parola è in grave pericolo. Non contano le posizioni, i titoli, le onorificenze … Le stesse strutture
sono relative. Quando la Chiesa fa favoritismi di persone si allontana dalla
sua missione e oscura l’annuncio che salva. San Giacomo stigmatizza il fatto che già nelle prime comunità cristiane si
tiene conto della posizione sociale o della ricchezza (Giacomo 2,4). Nella prima
lettura abbiamo un elenco di nomi e Saulo sta all’ultimo posto. Per Dio non
importa molto. Anzi, l’ultimo posto può essere il migliore da occupare con grande
letizia: “gli ultimi saranno i primi!”
Purtroppo la corsa all’ultimo posto non ha mai goduto grande favore.
“imposero
loro le mani e li congedarono. Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo”. L’attore principale della
missione è lo Spirito Santo. Ma non si può distaccarlo dalla comunità che Egli anima
e che diventa suo strumento. Senza la conferma della Chiesa non c'è missione. D’altra
parte la Chiesa che “non prega e non digiuna”, non è in ascolto dello Spirito, oscura
l’annuncio che salva e perde la sua missionarietà.
Prima
Lettura At 12,24-13,5
Riservate per me Bàrnaba e Sàulo.
In quei giorni, la parola di Dio cresceva e si diffondeva. Bàrnaba e Sàulo poi, compiuto il loro servizio a Gerusalemme, tornarono prendendo con sé Giovanni, detto Marco.
C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetràrca, e Sàulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Sàulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.
Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 66
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio
abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
Gioiscano
le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
Ti
lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.
Canto al Vangelo Gv 8,12
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore:
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.
Vangelo Gv 12,44-50
Io sono venuto nel mondo come luce.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me,
vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché
chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché
non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che
ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me
stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare
e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose
dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
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