Il rivolgersi di Stefano a tutto il popolo, agli anziani
e agli scribi, è poco “politicamente corretto”. Se l’hanno ucciso non è perché “se
l’è un po’ cercato”? Non poteva avere un atteggiamento più conciliante? Non ha
mancato di carità? Tratta tutti di “sklerotrakeloi” duri di cervice, orgogliosi
che non si vogliono piegare. Per Stefano sono peggio dei “cani e porci” pagani
non circoncisi, anche se sono circoncisi nella carne. Infatti, pur essendo ebrei, rifiutano la grazia di Dio, sono stati coloro che
hanno tradito il giusto promesso. Comprendiamo quindi che Stefano non insulta gratuitamente ma ricorda fatti
concreti. Però è evidente che tali invettive non fanno piacere! Anzi Stefano
poteva prevedere una forte reazione, come avvenne. Non c'è poi forse contraddizione
tra il tono del suo discorso e l’ultima sua frase: «Signore, non imputare loro questo peccato»?
Ogni santo ha un carattere, e nessuno deve imitare l’altro
umanamente, ma lasciarsi guidare dallo Spirito Santo, secondo il proprio
carattere ma anche secondo le varie circostanze. Ora l’ultima frase di Stefano è
perfettamente coerente con il suo discorso precedente. Egli doveva scuotere le
coscienze, come Pietro a Pentecoste: “voi
l’avete crocifisso!”, tanto più che sono già passate settimane da quel giorno,
molte conversioni sono avvenute e anche molti segni. Quindi l’indurimento di
chi resiste è più grave. Il discorso di Stefano è una misericordia per la
conversione di queste persone ed egli non
può che invocare ancora la misericordia su di loro al momento di morire.
Oggi che dobbiamo fare? Come allora, come sempre, ci
dobbiamo lasciar guidare dallo Spirito Santo che vuole parlare per mezzo nostro
in modo adatto alle persone e alle situazioni particolari. La situazione generale
di confusione, di scandali nella Chiesa lungo i secoli, ci orienta ad avere un
atteggiamento generale di mitezza e pazienza. I “cristiani” che abbiamo davanti
non sono stati formati, forse sono stati educati in una religiosità che è l’opposto
della Buona Notizia, la voce della Chiesa non gli arriva direttamente ma sono
sommersi da altre notizie, e quando le notizie riguardano la Chiesa, per lo più
sono incomplete, travisate, quando non proprio false. Ma la chiarezza deve essere
sempre presente, e, lo Spirito Santo può anche ispirare atteggiamenti di fermezza.
È sempre Lui che conosce i cuori e i disegni di Dio. Come lo riconoscerò? senza
la preghiera le mie parole saranno solo umane. Se è lo Spirito che mi guida mi
metterà nel cuore la volontà di non staccarmi dall’amore di Dio e di “morire” per
le persone che ammonisco. Se il discorso di Stefano fosse stato frutto della
collera, non avrebbe invocato la misericordia per i suoi uccisori, ma li
avrebbe maledetti.
Prima
Lettura At 7, 51- 8,1a
Signore Gesù, accogli il mio spirito.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Stefano [diceva al popolo, agli anziani e agli scribi:] «Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l’avete osservata».
All’udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.
Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio».
Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Sàulo.
E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.
Sàulo approvava la sua uccisione.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 30
Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito.
Sii
per me, Signore, una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
Alle
tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Io confido nel Signore.
Esulterò e gioirò per la tua grazia.
Sul
tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Benedetto il Signore,
che per me ha fatto meraviglie di grazia.
Canto al Vangelo Gv 6,35
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane della vita, dice il Signore:
chi viene a me non avrà fame.
Alleluia.
Vangelo Gv 6, 30-35
Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti
crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto,
come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato
il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero.
Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e
chi crede in me non avrà sete, mai!».
Nessun commento:
Posta un commento