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lunedì 5 aprile 2021

CHI E' IL VERO PAPA? / San Vincenzo Ferrer, 5 aprile

 

S. Vincenzo Ferrer.

San Vincenzo Ferrer (1350 – 1419), domenicano, che si festeggia oggi e molto amato dai napoletani, ci offre una lezione grande per l’oggi della Chiesa. Mentre era già un teologo e predicatore di grande fama scoppiò uno scisma nella Chiesa. Alla morte di Gregorio XI, nel 1378, fu eletto Urbano VI ma poi, pochi mesi dopo, venne eletto un altro Papa, Clemente VII dagli stessi cardinali che si autoconvocarono di nuovo in Conclave. C'erano davvero due “Papi”, o almeno un Papa e un Antipapa! Tempi pessimi per la Chiesa! Le varie nazioni si divisero tra un Papa e l'altro! Grande scandalo per le anime. Alla morte di Clemente, gli successe il Cardinale Pedro De Luna con il nome di Benedetto XIII. Era estimatore, protettore e amico di Vincenzo Ferrer e lo nominò suo confessore con molti onori. Col protrarsi dello scisma, Vincenzo Ferrer, pur convinto della legittimità di Benedetto XIII, gli chiese di fare un passo indietro affinché venga eletto un nuovo Papa sul quale la Chiesa possa trovarsi unita. Di fronte al rifiuto di questi, fece di tutto per sbloccare la situazione, finché, deposti i due contendenti, venne eletto Martino V. Vincenzo Ferrer mise il Regno di Dio e l’Unità della Chiesa al di sopra dei suoi interessi personali di carriera e le sue relazioni di amicizia!

Convinto che conta la salvezza delle anime e l’unità del popolo nella Chiesa e nell'obbedienza al Vangelo, Vincenzo Ferrer percorse città e villaggi, predicando. Fu quindi uno dei restauratori dell’unità, ma non solo dai vertici. Anzi, Spagna, Savoia, Delfinato, Bretagna, Piemonte lo ricorderanno a lungo come vigoroso predicatore in chiese e piazze. Mentre le gerarchie si combattevano, lui manteneva l’unità tra i fedeli. Vent’anni di predicazione, innumerevoli ascoltatori raggiunti dalla sua parola viva, che mescolava il sermone alla battuta, l’invettiva contro la rapacità laica ed ecclesiastica e l’aneddoto divertente. E non mancavano, nelle prediche sul Giudizio Universale, i tremendi annunci di castighi, con momenti di fortissima tensione emotiva, ottenendo, grazie alla sua abilità oratoria, al tono apocalittico dei suoi sermoni e alla fama di taumaturgo, numerose conversioni anche di musulmani ed ebrei. Andò camminando e predicando così per una ventina d’anni, finché la morte lo colse in viaggio. Morì, infatti, a quasi settanta anni, il 5 aprile 1419, a Vannes, in Bretagna (Francia), nella cui Cattedrale sono conservate alcune reliquie.

Ai nostri giorni ci sono fautori di divisione che oppongono il Papa emerito Benedetto a Papa Francesco. All’inizio, si farneticò sulla regolarità dell’elezione di papa Francesco per un difetto formale. Un Cardinale aveva messo insieme per inavvertenza due schede. L’errore venne a galla al conteggio delle schede e la votazione fu annullata senza spoglio, e ripetuta subito, d’accordo tutti i Cardinali presenti. Questo sarebbe stato in contraddizione con il regolamento. Caduto da sé questo argomento formale e ridicolo, oggi, dopo anni, c'è chi scrive libri affermando che Benedetto XVI fece finta di dimettersi per ergersi in futuro come legittimo Pontefice e cancellare così tutte le nomine di vescovi e cardinali infedeli alla vera dottrina cattolica, fatte da papa Francesco. Purtroppo qualcuno perde tempo ed energie preziose per la sua conversione a dare credito a queste fantasiose teorie complottiste.

Qual è la verità? Leggiamo il saluto di congedo di Papa Benedetto ai Cardinali nella Sala Clementina il 28 febbraio 2013. Conclude così:

“Prima di salutarvi personalmente, desidero dirvi che continuerò ad esservi vicino con la preghiera, specialmente nei prossimi giorni, affinché siate pienamente docili all’azione dello Spirito Santo nell’elezione del nuovo Papa. Che il Signore vi mostri quello che è voluto da Lui. E tra voi, tra il Collegio Cardinalizio, c’è anche il futuro Papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza. Per questo, con affetto e riconoscenza, vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica”. (Saluto di congedo agli Em.mi Signori Cardinali presenti in Roma (28 febbraio 2013) | Benedetto XVI)

Non credo sia necessario aggiungere altro.

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