Visualizzazioni totali

sabato 6 novembre 2021

SALUTATE ANDRONICO E GIUNIA MIEI PARENTI CHE ERANO IN CRISTO PRIMA DI ME / sabato XXXI sett. T.O., dispari.

 


Nei ringraziamenti finali san Paolo rivela tutto lo spessore umano della sua avventura evangelica. Si sono create amicizie e collaborazioni straordinarie nella luce di Cristo. Fermiamoci su Andrònico e Giunia, miei parenti … ed erano in Cristo già prima di me”. Sono due zelanti apostoli del Vangelo, ma sono anche parenti di Paolo ed erano in Cristo prima di lui. Quale valore nella sua conversione ha avuto la loro testimonianza supportata dalla forza della parentela? Si parla in genere, e a giusto titolo di Stefano e del suo martirio. Ma, spesso in modo solo silenzioso, il nostro ambiente naturale facilita profondamente oppure ostacola le nostre scelte. In Algeria, quando il radicalismo ha mostrato un volto intollerante dell’Islam, ci sono state conversioni al cristianesimo, spesso da parte di uomini e donne che avevano frequentato le scuole cristiane, o avevano avuto una lunga familiarità e amicizia con dei cristiani. Durante la mia formazione sentivo parlare spesso in comunità degli aspetti negativi della Chiesa del dopo Concilio. Il mio fratello, allora seminarista in Francia, mi è servito da antidoto contro certe generalizzazioni perché era mio fratello e conoscevo la sua serietà.

Coraggio, siamo “fedeli nelle cose di poco conto”. La testimonianza quotidiana ha grande valore. Forse con i figli è andata come è andata, ma preghiamo e diamo testimonianza ai nipoti! No, anzi, i figli, anche grandi, vogliono la testimonianza di chi li ha preceduti, allo stesso modo i cugini dal cugino, i fratelli dal fratello, i vicini dal vicino, gli sconosciuti dallo sconosciuto… ! Se oggi ascolti la voce del Signore dai testimonianza nelle cose di poco conto, questa testimonianza è preziosissima.

 

Prima Lettura  Rm 16, 3-9.16.22-27
Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù. Essi per salvarmi la vita hanno rischiato la loro testa, e a loro non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese del mondo pagano. Salutate anche la comunità che si riunisce nella loro casa.
Salutate il mio amatissimo Epèneto, che è stato il primo a credere in Cristo nella provincia dell’Asia. Salutate Maria, che ha faticato molto per voi.
Salutate Andrònico e Giunia, miei parenti e compagni di prigionia: sono insigni tra gli apostoli ed erano in Cristo già prima di me. Salutate Ampliato, che mi è molto caro nel Signore. Salutate Urbano, nostro collaboratore in Cristo, e il mio carissimo Stachi.
Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo. Vi salutano tutte le Chiese di Cristo.
Anch’io, Terzo, che ho scritto la lettera, vi saluto nel Signore. Vi saluta Gaio, che ospita me e tutta la comunità. Vi salutano Erasto, tesoriere della città, e il fratello Quarto.
A colui che ha il potere di confermarvi
nel mio Vangelo, che annuncia Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero,
avvolto nel silenzio per secoli eterni,
ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti,
per ordine dell’eterno Dio,
annunciato a tutte le genti
perché giungano all’obbedienza della fede,
a Dio, che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli. Amen.
 
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 144
Ti voglio benedire ogni giorno, Signore.

Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.

Una generazione narra all’altra le tue opere,
annuncia le tue imprese.
Il glorioso splendore della tua maestà
e le tue meraviglie voglio meditare.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Canto al Vangelo 
  2Cor 8,9
Alleluia, alleluia.

Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.

Vangelo  
 Lc 16, 9-15
Se non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera?

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole». 

Nessun commento:

Posta un commento