Per gli italiani il ricordo dell’armistizio
della I° Guerra Mondiale ricorre il giorno della memoria di san Carlo Borromeo,
che iniziò il suo ministero di vescovo a Milano spogliandosi dei suoi beni per
darli ai poveri, e lo svolse portando la Riforma voluta dal
Concilio di Trento appena concluso. Per i francesi questa ricorrenza cade il giorno
di san Martino, reso famoso dal dono del suo mantello di soldato a un
povero e, in seguito, costruttore della società nuova come monaco e come vescovo.
Prendiamo sul serio queste figure e le loro virtù, associate alla fine della Grande Guerra. La Pace è frutto della Giustizia. Mentre onoriamo i caduti, il loro sacrificio, sappiamo che tra le molte vittime intrappolate in meccanismi troppo grandi per loro, ci sono anche tanti eroi che, dall’inizio, hanno messo la loro vita in gioco per difendere valori sacri, e altri che sul campo hanno dimostrato coraggio e altruismo immensi. Ci inchiniamo davanti a loro. Ma come ricostruire dopo? Anzi, come evitare la guerra prima che scoppi? Con la Carità innanzitutto e sempre. “Poiché in Cristo Gesù non è la circoncisione che conta o la non circoncisione, ma la fede che opera per mezzo della carità” (Gal 5:6). La Carità è la Sapienza di Dio, è Dio stesso (1 Gv 4,8). E la Carità, la Sapienza, questo “spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile” sa strutturarsi, organizzarsi, elaborare strategie. Chi provoca le guerre è sempre insipiente, folle. Chi difende, deve essere sapiente per difendere secondo Dio e gettare i semi di un futuro migliore.
I farisei erano molto religiosi ma insipienti. La Sapienza era in mezzo a loro da sempre e se l’avessero cercata l'avrebbero riconosciuta incarnata in Gesù. La Storia dimostra troppo spesso l’insipienza dell’umanità. Dopo la « dernière des dernières » la “Der des Der” come si diceva, ossia l’Ultimissima Guerra, le persone traumatizzate da tanta sofferenza e devastazione, una volta liberate hanno cercato in molti la vita nel divertimento chi poteva, e nel desiderio di rivincita. E ci fu la seconda Guerra Mondiale. Poi la Guerra fredda, la decolonizzazione, ... E continuiamo a ricordare e piangere caduti recenti sul campo di battaglia. Oggi, con il cambiamento climatico siamo alla vigilia di una catastrofe multipla e tutto indica che l’umanità non accetta di affrontarla per evitarla o almeno mitigarla.
Prima
Lettura Sap 7, 22 - 8, 1
La sapienza è riflesso della luce perenne, uno specchio senza
macchia dell'attività di Dio.
Dal libro della Sapienza
Nella sapienza c’è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
agile, penetrante, senza macchia,
schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto,
libero, benefico, amico dell’uomo,
stabile, sicuro, tranquillo,
che può tutto e tutto controlla,
che penetra attraverso tutti gli spiriti
intelligenti, puri, anche i più sottili.
La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento,
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
È effluvio della potenza di Dio,
emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente;
per questo nulla di contaminato penetra in essa.
È riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell’attività di Dio
e immagine della sua bontà.
Sebbene unica, può tutto;
pur rimanendo se stessa, tutto rinnova
e attraverso i secoli, passando nelle anime sante,
prepara amici di Dio e profeti.
Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza.
Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione,
paragonata alla luce risulta più luminosa;
a questa, infatti, succede la notte,
ma la malvagità non prevale sulla sapienza.
La sapienza si estende vigorosa da un’estremità all’altra
e governa a meraviglia l’universo.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 118
La tua parola, Signore, è stabile per sempre.
Per
sempre, o Signore,
la tua parola è stabile nei cieli.
La tua fedeltà di generazione in generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda.
Per i
tuoi giudizi tutto è stabile fino a oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.
Fa’
risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Che io possa vivere e darti lode:
mi aiutino i tuoi giudizi.
Canto al Vangelo Gv 15,5
Alleluia, alleluia.
Io sono la vite, voi i tralci, dice il Signore;
chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.
Alleluia.
Vangelo Lc 17, 20-25
Il regno di Dio è in mezzo a voi.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?».
Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione,
e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di
Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno
solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo
là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore,
guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo
nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato
da questa generazione».
Nessun commento:
Posta un commento