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mercoledì 3 novembre 2021

NON EBBE ALCUN DEBITO CON NESSUNO, SE NON QUELLO DELL'AMORE / san Martìn de Porres, 3 novembre.

 


Oggi la Chiesa ricorda s. Martino de Porres, (Lima 1579 -1639), nato da un nobile spagnolo e da una ex schiava nera che due anni dopo ebbero anche una bambina. Il padre li abbandonò in un primo tempo, poi nominato governatore di Panamà diede loro il necessario ma senza vivere con loro. Mulatto, il piccolo Martìn volle diventare frate domenicano ma fu ricevuto solo come terziario, poi come fratello laico quando i frati videro il suo potenziale ma non fu ammesso agli studi benché ne avesse dimostrato la capacità: anche nella vita religiosa dove tutti sono uguali, essere bianco  rendeva più uguale dei neri o dei meticci. Fray Martìn de la Caridad (fra’ Martino della Carità) secondo il suo nome di religioso prese sul serio la parola di Dio che leggiamo oggi e la sequela di Cristo e, pur emarginato per la sua origine illegittima e il colore della sua pelle, realizzò profondamente l’integrazione che sognava il Signore quando mandò sua Madre a Guadalupe sotto i tratti di una meticcia imprimendo la sua immagine sul povero mantello di Juan Diego Cuauhtlatoatzin.

Fray Martìn amò il prossimo come se stesso, fondando il primo ospedale di America Latina per i poveri ed estendendo la sua carità anche agli animali bisognosi. Odiò ogni sua rivendicazione per essere solo di Cristo, e prese la sua croce per seguirlo.  

 

Prima Lettura   Rm 13, 8-10
Pieno compimento della legge è l'amore. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. 
Infatti il precetto: "Non commettere adultèrio, non uccidere, non rubare, non desiderare" e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: "Amerai il prossimo tuo come te stesso". 
L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 111 
E' benedetto da Dio chi ama il fratello.

Beato l'uomo che teme il Signore 
e trova grande gioia nei suoi comandamenti. 
Potente sulla terra sarà la sua stirpe, 
la discendenza dei giusti sarà benedetta. 

Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, 
buono, misericordioso e giusto. 
Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, 
amministra i suoi beni con giustizia. 

Egli dona largamente ai poveri, 
la sua giustizia rimane per sempre, 
la sua potenza s'innalza nella gloria.
 
Canto al Vangelo 
  Mt 16,25
Alleluia, alleluia.

Chi vorrà salvare la propria vita la perderà, dice il Signore;
chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Alleluia.

Vangelo
   Lc 14, 25-33
Chi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. 
Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo. 
Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace. 
Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». 

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