Le notizie che arrivano dal COP26 di Glasgow non sono molto incoraggianti. Gli interessi sono tanti e forti, la coesione dei popoli e delle nazioni debole. Ci sono ancora molti negazionisti del cambiamento climatico, denigratori delle persone più impegnate nel contrastarlo. Prima della II Guerra mondiale in particolare ci furono occasioni per fermare Hitler, ma la mancanza di coraggio e di lungimiranza dei politici e dei loro popoli impedì di sfruttarle e la conseguenza furono anni di guerra, milioni di morti e distruzioni incalcolabili.
A maggior ragione, di fronte alle insufficienze dei responsabili, ci dobbiamo impegnare tutti per questa sfida globale con la preghiera, l’azione al nostro livello personale e comunitario, con tenacia, intelligenza, capacità di fare rete.
Ascoltiamo una
parte del messaggio che ha mandato papa Francesco all’incontro di Glasgow.
"Purtroppo dobbiamo constatare amaramente come siamo
lontani dal raggiungere gli obiettivi desiderati per contrastare il cambiamento
climatico. Va detto con onestà: non ce lo possiamo permettere! In vari momenti,
in vista della COP26, è emerso con chiarezza che non c’è più tempo per
aspettare; sono troppi, ormai, i volti umani sofferenti di questa crisi
climatica: oltre ai suoi sempre più frequenti e intensi impatti sulla vita
quotidiana di numerose persone, soprattutto delle popolazioni più vulnerabili,
ci si rende conto che essa è diventata anche una crisi dei diritti dei bambini
e che, nel breve futuro, i migranti ambientali saranno più numerosi dei
profughi dei conflitti. Bisogna agire con urgenza, coraggio e responsabilità.
Agire anche per preparare un futuro nel quale l’umanità sia in grado di
prendersi cura di sé stessa e della natura.
I giovani, che in questi ultimi anni ci chiedono con
insistenza di agire, non avranno un pianeta diverso da quello che noi lasciamo
a loro, da quello che potranno ricevere in funzione delle nostre scelte concrete
di oggi. Questo è il momento della decisione che dia loro motivi di fiducia nel
futuro."
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