Daniele è stato prudente e conciliante nella sua
determinazione a cedere il meno possibile quando si trattava di ambientarsi da
giudeo in una cultura pagana. Invece quando il re Baldassàr
commette un sacrilegio gratuito, la sua
condanna è categorica. Egli afferma che gli idoli non sono nulla e che, invece,
anche Baldassàr sta nelle mani del Dio vero e vivente. Rischia la
collera del re, un ordine a una guardia ed è finita per lui…
Daniele invece vive già quello che Gesù annuncia oggi:
“Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra
difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non
potranno resistere né controbattere”. Quante energie invece
spendiamo ad essere sulla difesa, a giustificarci, spesso in dialoghi interni,
dove ascoltiamo noi stessi e le nostre paure e non la voce dello Spirito Santo.
Papa Francesco ha capito bene questa Parola del Vangelo. Rispondendo alla domanda
su cosa avrebbe detto al primo ministro Orbàn durante il viaggio in Ungheria, egli
rispose che quando deve incontrare un personaggio importante in visita di
cortesia e in privato, non prepara nulla, prega, poi, in presenza guarda questa
persona negli occhi e gli dice quello che gli viene nel cuore. Quanto dovremmo
fare lo stesso anche noi nel quotidiano, sicuri che lo Spirito Santo ci
accompagna, è nostro alleato e difensore benché siamo peccatori, ed è anche difensore
degli altri e difende la pace.
I martiri di oggi e di tutti i tempi e tutte le razze hanno sperimentato questa forza e questa presenza di pace e consolazione, diventando i nostri maestri.
Prima
Lettura Dn 5, 1-6.13-14.16-17. 23-28
Apparvero le dita di una mano d’uomo, che si misero a scrivere.
Dal libro del profeta Danièle
In quei giorni, il re Baldassàr imbandì un grande banchetto a mille dei suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino. Quando Baldassàr ebbe molto bevuto, comandò che fossero portati i vasi d’oro e d’argento che Nabucodònosor, suo padre, aveva asportato dal tempio di Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi dignitari, le sue mogli e le sue concubine. Furono quindi portati i vasi d’oro, che erano stati asportati dal tempio di Dio a Gerusalemme, e il re, i suoi dignitari, le sue mogli e le sue concubine li usarono per bere; mentre bevevano il vino, lodavano gli dèi d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra.
In quel momento apparvero le dita di una mano d’uomo, che si misero a scrivere sull’intonaco della parete del palazzo reale, di fronte al candelabro, e il re vide il palmo di quella mano che scriveva. Allora il re cambiò colore: spaventosi pensieri lo assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i suoi ginocchi battevano l’uno contro l’altro.
Fu allora introdotto Daniele alla presenza del re ed egli gli disse: «Sei tu Daniele, un deportato dei Giudei, che il re, mio padre, ha portato qui dalla Giudea? Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dèi santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria. Ora, mi è stato detto che tu sei esperto nel dare spiegazioni e risolvere questioni difficili. Se quindi potrai leggermi questa scrittura e darmene la spiegazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al collo una collana d’oro e sarai terzo nel governo del regno».
Daniele rispose al re: «Tieni pure i tuoi doni per te e da’ ad altri i tuoi regali: tuttavia io leggerò la scrittura al re e gliene darò la spiegazione. Ti sei innalzato contro il Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai reso lode agli dèi d’argento, d’oro, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono, e non hai glorificato Dio, nelle cui mani è la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie. Da lui fu allora mandato il palmo di quella mano che ha tracciato quello scritto. E questo è lo scritto tracciato: Mene, Tekel, Peres, e questa ne è l’interpretazione: Mene: Dio ha contato il tuo regno e gli ha posto fine; Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato insufficiente; Peres: il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi e ai Persiani».
Salmo Responsoriale Dn 3,62-67
A lui la lode e la gloria nei secoli.
Benedite,
sole e luna, il Signore.
Benedite, stelle del cielo, il Signore.
Benedite,
piogge e rugiade, il Signore.
Benedite, o venti tutti, il Signore.
Benedite,
fuoco e calore, il Signore.
Benedite, freddo e caldo, il Signore.
Canto al Vangelo Ap 2,10
Alleluia, alleluia.
Sii fedele fino alla morte, dice il Signore,
e ti darò la corona della vita.
Alleluia.
Vangelo Lc 21, 12-19
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello
del vostro capo andrà perduto.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle
sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa
del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza.
Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò
parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né
controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e
uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma
nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
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