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mercoledì 3 novembre 2021

GRETA THUNBERG ARRABBIATA ALL'ONU. COSA HA DETTO DAVVERO?

 



Spesso appare sui Social la foto di Greta Thunberg arrabbiata mentre parla all’ ONU, corredata con tanto di critiche a lei. Viene spesso accusata di ignoranza, di essere il giocattolo di lobby, di essere aggressiva e presuntuosa, incoerente. Eppure lei mostra spesso un volto sorridente; nemmeno in quel discorso questa è stata la sua unica espressione; si dimostra coerente viaggiando in treno e non in aereo, ecc. Trovo vili gli attacchi personali che permettono ad alcuni di non prendere in considerazione un discorso molto serio. Mentre si svolge la COP 26 ho voluto leggere il breve discorso che ha fatto all'ONU. Eccolo in una traduzione italiana ripresa dal Manifesto. Penso che le parole che ha detto sono la sua migliore difesa e anche, umanamente, la sua giustificazione per quella faccia corrucciata
:

 

E’ tutto sbagliato. Io non dovrei essere qui di fronte a voi. Dovrei essere a scuola dall’altra parte dell’oceano. Eppure venite tutti da me per avere speranza? Ma come osate! Voi avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre vuote parole. Eppure io sono una persona fortunata.

Le persone soffrono. Le persone stanno morendo. Interi ecosistemi stanno crollando. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa. E tutto ciò di cui riuscite a parlare sono i soldi e le favole della crescita economica infinita. Come osate!

Per più di 30 anni la scienza è stata di una chiarezza cristallina. Con che coraggio osate continuare a girarvi dall’altra parte e venire qui assicurando che state facendo abbastanza, quando la politica e le soluzioni necessarie non sono ancora nemmeno all’orizzonte.

Dite che “ci ascoltate” e che comprendete l’urgenza. Ma non importa quanto io sia triste e arrabbiata, non voglio crederci. Perché se comprendeste davvero la situazione e continuaste a non agire, allora sareste malvagi. E mi rifiuto di crederci.

L’idea più diffusa sul dimezzare le nostre emissioni in 10 anni ci dà solo il 50% di probabilità di rimanere al di sotto di 1,5 ° C, e disinnescare così reazioni a catena irreversibili al di fuori del controllo umano.

Forse il 50% di probabilità è accettabile per voi. Ma questi numeri non includono i punti di non ritorno, la maggior parte dei circuiti di feedback, il riscaldamento aggiuntivo nascosto dall’inquinamento atmosferico tossico o gli aspetti di giustizia e di equità. Fanno anche affidamento sull’ipotesi che la mia generazione e quella dei miei figli riuscirà a risucchiare centinaia di miliardi di tonnellate di CO2 dall’atmosfera con tecnologie che oggi esistono a malapena.

Quindi un rischio del 50% non è semplicemente accettabile per noi – noi che dobbiamo convivere con le conseguenze.

Per avere una probabilità del 67% di rimanere al di sotto di un aumento della temperatura globale di 1,5 ° C – le migliori probabilità stimate dal Pannello intergovernativo sui cambiamenti climatici – il 1 ° gennaio 2018 il mondo aveva solo 420 gigatonnellate di anidride carbonica da poter rilasciare nell’atmosfera.

Oggi questa cifra è già sotto le 350 gigatonnellate. Come osate far finta che questo problema possa essere risolto con le solite soluzioni economiche e tecniche. Con i livelli di emissione odierni, la quantità di CO2 a disposizione sarà completamente sparita in meno di otto anni e mezzo.

Non ci saranno soluzioni o piani presentati secondo i dati di oggi. Perché questi numeri sono troppo scomodi. E voi non siete ancora abbastanza maturi per dire le cose come stanno.

Ci state deludendo e tradendo. Ma i giovani stanno iniziando a capire il vostro tradimento. Gli occhi di tutte le generazioni future sono su di voi. E se sceglierete di fallire, vi dico che non vi perdoneremo mai.

Non vi lasceremo andare via come se nulla fosse. Proprio qui, proprio adesso, è dove tracciamo la linea. Il mondo si sta svegliando. E il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.

* Testo del discorso all’Assemblea generale delle Nazioni unite di New York del 23 settembre 2019 (traduzione dall’inglese a cura di Matteo Bartocci)

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