5.
Devozione disinteressata
[110] 5)
Infine, la vera devozione a Maria è disinteressata: muove l'anima a non
ricercare se stessa, ma Dio solo nella sua santa Madre. Un vero devoto di Maria
non serve questa augusta Regina per spirito di lucro e di interesse, per il
proprio bene temporale o eterno, corporale o spirituale, ma unicamente perché
ella merita di essere servita, e Dio solo in lei. Non l'ama perché abbia
ricevuto o speri ricevere favori, ma perché ella è degna di amore. Per questo
l'ama e la serve fedelmente, sia nelle freddezze e nelle aridità che nelle
dolcezze e nei fervori sensibili. L'ama tanto sul Calvario quanto alle nozze di
Cana. Come è gradito e prezioso agli occhi di Dio e della sua santa Madre un
tale devoto, che non ricerchi in nulla se stesso nel servirla! Ma adesso, come
è raro! Appunto perché non sia più così raro, ho preso la penna in mano per
mettere in scritto ciò che ho insegnato con frutto in pubblico e in privato
nelle missioni, per parecchi anni.
[111]
Ho già detto molte cose sulla Vergine santissima. Ma ne ho ancora di più da
dire e ne tralascerò una infinità d'altre, sia per ignoranza ed incapacità, sia
per mancanza di tempo, nell'intento che ho di formare un vero devoto di Maria e
un vero discepolo di Gesù Cristo.
[112]
Quanto sarebbe spesa bene la mia fatica, se questo piccolo scritto, capitando
fra le mani di un cristiano ben disposto, nato da Dio e da Maria e «non da
sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo», gli scoprisse ed
ispirasse, con la grazia dello Spirito Santo, l'eccellenza e il valore della
vera e solida devozione a Maria, quale sto per esporre! Se sapessi che il mio
sangue colpevole potesse servire a far penetrare nei cuori le verità che scrivo
in onore della mia amata Madre e augusta Sovrana, di cui sono l'ultimo dei
figli e schiavi, me ne servirei, invece dell'inchiostro, per tracciare questi
caratteri. Spero infatti in tal modo di trovare anime, che con la loro fedeltà
alla pratica che insegno, compenseranno la mia cara Madre e Sovrana, dei danni
subiti per la mia ingratitudine e infedeltà.
[113]
Mi sento più che mai spinto a credere e sperare tutto quanto ho profondamente
impresso nel cuore e da tanti anni vado chiedendo a Dio: presto o tardi, la
Vergine santa avrà più che mai figli, servi e schiavi d'amore e, per tal mezzo,
Gesù Cristo, mio amato Signore, regnerà più che mai nei cuori.
[114]
Prevedo che molte bestie frementi verranno infuriate per dilaniare con i loro
denti diabolici questo piccolo scritto e colui del quale lo Spirito Santo si è
servito per scriverlo, o almeno per seppellirlo nelle tenebre e nel silenzio
d'un cofano, perché non sia pubblicato. Assaliranno anzi, e perseguiteranno
quelli e quelle che lo leggeranno e lo metteranno in pratica. Ma non importa!
Tanto meglio! Questa visione mi dà coraggio e mi fa sperare un grande successo,
cioè la formazione di uno squadrone di bravi e valorosi soldati di Gesù e di
Maria, dell'uno e dell'altro sesso che combattano il mondo, il diavolo e la
natura corrotta, nei tempi difficili più che mai vicini. «Chi legge comprenda».
«Chi può capire, capisca»
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