Ieri abbiamo capito perché Dio non fa entrare Mosè nella
Terra promessa: perché è lui che salva e non l’uomo. E Dio, sotto la guida di Giosuè, riproduce un
miracolo simile all’apertura del mare all’uscita dell’Egitto, "aprendo" il fiume Giordano. Il braccio di Dio
non si è accorciato come temevano sempre gli israeliti. Infatti nella visione ancora pagana
del popolo, un dio può invecchiare, essere vinto da un altro dio. Ma il Dio di Israele è diverso dagli altri dèi, egli compie tutto ciò che vuole e rimane in eterno.
Ma in questo modo Dio rafforza anche Giosuè, il suo nuovo
profeta e condottiero. Il popolo ne ha bisogno ma anche Giosuè stesso, che
si sente così piccolo occupando il posto di Mosè.
Dio si rivela attraverso eventi. È il Dio che cammina con noi. Genitori e catechisti insegniamo a vedere Dio nella Storia, quella grande e quella personale. Ma Dio entra attraverso la fede. Senza fede Dio non può agire, o se agisce, non lo vedo. Se invece cerco Dio e la sua giustizia prima di ogni cosa, tutto il resto mi sarà dato in sovrappiù.
Uno degli
ostacoli più grandi per mettere Dio al primo posto, è la mancanza di perdono che
mi condiziona e mi impedisce di camminare. Chi non perdona è come un cane
legato alla cuccia: la catena ha una certa lunghezza ma non vai oltre, anzi,
ritorni sempre al punto dove è attaccata la catena. Ora il perdono è una delle cose
più difficili. Perdonare non è non tener conto dell’esperienza (Santa Teresa d’Avila
non ha mai più voluto rivedere un suo cugino… ) ma è avere il cuore veramente libero di fronte a questa
persona o a questo avvenimento.
Prima
Lettura Gs 3, 7-10.11.13-17
L’arca dell’alleanza del Signore sta per attraversare il Giordano
dinanzi a voi.
Dal libro di Giosuè
In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi comincerò a renderti grande agli occhi di tutto Israele, perché sappiano che, come sono stato con Mosè, così sarò con te. Da parte tua, ordina ai sacerdoti che portano l’arca dell’alleanza: “Una volta arrivati alla riva delle acque del Giordano, vi fermerete”».
Disse allora Giosuè agli Israeliti: «Venite qui ad ascoltare gli ordini del Signore, vostro Dio». Disse ancora Giosuè: «Da ciò saprete che in mezzo a voi vi è un Dio vivente: proprio lui caccerà via dinanzi a voi il Cananeo, l’Ittita, l’Eveo, il Perizzita, il Gergeseo, l’Amorreo e il Gebuseo. Ecco, l’arca dell’alleanza del Signore di tutta la terra sta per attraversare il Giordano dinanzi a voi. Quando le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l’arca del Signore di tutta la terra si poseranno nelle acque del Giordano, le acque del Giordano si divideranno: l’acqua che scorre da monte si fermerà come un solo argine».
Quando il popolo levò le tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti portavano l’arca dell’alleanza davanti al popolo. Appena i portatori dell’arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l’arca si immersero al limite delle acque – il Giordano infatti è colmo fino alle sponde durante tutto il tempo della mietitura –, le acque che scorrevano da monte si fermarono e si levarono come un solo argine molto lungo a partire da Adam, la città che è dalla parte di Sartàn. Le acque che scorrevano verso il mare dell’Aràba, il Mar Morto, si staccarono completamente. Così il popolo attraversò di fronte a Gerico.
I sacerdoti che portavano l’arca dell’alleanza del Signore stettero fermi all’asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele attraversava all’asciutto, finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 113
Trema o terra, davanti al Signore.
Quando
Israele uscì dall’Egitto,
la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
Giuda divenne il suo santuario,
Israele il suo dominio.
Il
mare vide e si ritrasse,
il Giordano si volse indietro,
le montagne saltellarono come arieti,
le colline come agnelli di un gregge.
Che
hai tu, mare, per fuggire,
e tu, Giordano, per volgerti indietro?
Perché voi, montagne, saltellate come arieti
e voi, colline, come agnelli di un gregge?
Canto al Vangelo Sal 118, 135
Alleluia, alleluia.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Alleluia.
Vangelo Mt 18, 21 - 19,1
Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio
fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a
sette volte?».
E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte
sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con
i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un
tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di
restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e
quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a
terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”.
Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il
debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento
denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che
devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza
con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione,
fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono
a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare
quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito
perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così
come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli
aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore,
ciascuno al proprio fratello».
Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della
Giudea, al di là del Giordano.
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