Statua del Curato d'Ars nella cappella dove è conservato il suo cuore. |
Oggi la Chiesa ricorda il Santo Curato d’Ars, patrono di tutti i preti del mondo.
Un giorno invitavo un mio confratello ad uscire dal convento per evangelizzare. Mi rispose: il curato d’Ars stava
in confessionale ad aspettare la gente. Erano certamente fondamentali la preghiera
continua e la penitenza impressionante associata alla povertà estrema che lo immolavano
continuamente sulla croce, nonché il confessare i penitenti venuti da ogni dove.
Ma quest’ultimo aspetto si sviluppò soprattutto nell’ultimo periodo della sua vita.
Il Curato d’Ars fu un parroco a tutti gli effetti.
Ebbe la grazia di incontrare le persone giuste. I genitori
saldamente cristiani, in particolare la mamma che intuì la sua vocazione
sacerdotale. I suoi formatori che, “grazie” alla Rivoluzione francese, avevano operato
nella clandestinità, rafforzando e purificando la loro fede, spogliandola da tutto
ciò che non era essenziale anche nel modo di vivere e presentarsi del sacerdote
e nell’approccio con la gente (Giovanni Maria Vianney fece la prima comunione durante
il Terrore. Mentre un sacerdote clandestino celebrava la messa in casa con
la famiglia, dei vicini facevano finta di scaricare dei carri di fieno posti davanti
alle finestre!). Diventato parroco Monsieur Vianney curò particolarmente le
mamme perché diceva: “quanto facilmente la grazia passa dal cuore delle mamme
al cuore dei figli”. Istituì feste parrocchiali per contrastare l’alcolismo e i
balli, causa di morti e gravidanze fuori dal matrimonio. Creò un orfanatrofio,
ecc…
Un suo biografo mi disse che, sostanzialmente, egli aveva applicato con realismo intelligente alla sua parrocchia solo quanto aveva ricevuto. Qual era allora il segreto del suo successo, oltre alla preghiera e alla penitenza? Lo studio, la docilità allo Spirito Santo, la coscienza della sua povertà. Studiava continuamente, malgrado serie difficoltà nell’apprendimento. Formava il suo popolo curando molto la catechesi e la predicazione. Lasciò alla sua morte una biblioteca di 400 volumi. Non male per quei tempi! Lo stesso biografo mi disse che il Curato all'inizio era di tendenza giansenista, cioè quella eresia che dava più peso al peccato che alla misericordia di Dio. Il peccato è qualcosa di molto serio e la prima lettura di oggi ce lo ricorda, ma la preghiera e il ministero della riconciliazione hanno poco a poco cambiato il cuore del santo Curato. Un suo vescovo riconobbe pubblicamente che se sapeva qualcosa dello Spirito Santo era per merito di quel “prete ignorante”. Si sentiva un nulla e chiedeva aiuto.
Ci sarebbero molte cose da aggiungere, ma questo può
già essere sufficiente per stimolarci alla santità vera, preti ma anche laici,
genitori, … Ma io non ho avuto esempi e formatori così buoni come il santo
Curato! – Ma, come? Hai Gesù Cristo e il suo Spirito, hai la Scrittura, e hai anche
il tesoro dei Santi …
Prima
Lettura Nm 13, 1,1-3a.25b-14,1.26-30.34-35
Rifiutarono una terra di delizie.
Dal libro dei Numeri
In quei giorni, il Signore parlò a Mosè [nel deserto di Paran] e disse: «Manda uomini a esplorare la terra di Canaan che sto per dare agli Israeliti. Manderete un uomo per ogni tribù dei suoi padri: tutti siano prìncipi fra loro». Mosè li mandò dal deserto di Paran, secondo il comando del Signore.
Al termine di quaranta giorni tornarono dall’esplorazione della terra e andarono da Mosè e Aronne e da tutta la comunità degli Israeliti nel deserto di Paran, verso Kades; riferirono ogni cosa a loro e a tutta la comunità e mostrarono loro i frutti della terra.
Raccontarono: «Siamo andati nella terra alla quale tu ci avevi mandato; vi scorrono davvero latte e miele e questi sono i suoi frutti. Ma il popolo che abita quella terra è potente, le città sono fortificate e assai grandi e vi abbiamo anche visto i discendenti di Anak. Gli Amaleciti abitano la regione del Negheb; gli Ittiti, i Gebusei e gli Amorrei le montagne; i Cananei abitano presso il mare e lungo la riva del Giordano».
Caleb fece tacere il popolo davanti a Mosè e disse: «Dobbiamo salire e conquistarla, perché certo vi riusciremo». Ma gli uomini che vi erano andati con lui dissero: «Non riusciremo ad andare contro questo popolo, perché è più forte di noi». E diffusero tra gli Israeliti il discredito sulla terra che avevano esplorato, dicendo: «La terra che abbiamo attraversato per esplorarla è una terra che divora i suoi abitanti; tutto il popolo che vi abbiamo visto è gente di alta statura. Vi abbiamo visto i giganti, discendenti di Anak, della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come locuste, e così dovevamo sembrare a loro». Allora tutta la comunità alzò la voce e diede in alte grida; quella notte il popolo pianse.
Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse: «Fino a quando sopporterò questa comunità malvagia che mormora contro di me? Ho udito le mormorazioni degli Israeliti contro di me. Riferisci loro: “Come è vero che io vivo, oracolo del Signore, così come avete parlato alle mie orecchie io farò a voi! I vostri cadaveri cadranno in questo deserto. Nessun censito tra voi, di quanti siete stati registrati dai venti anni in su e avete mormorato contro di me, potrà entrare nella terra nella quale ho giurato a mano alzata di farvi abitare, a eccezione di Caleb, figlio di Iefunnè, e di Giosuè, figlio di Nun. Secondo il numero dei giorni che avete impiegato per esplorare la terra, quaranta giorni, per ogni giorno un anno, porterete le vostre colpe per quarant’anni e saprete che cosa comporta ribellarsi a me”. Io, il Signore, ho parlato. Così agirò con tutta questa comunità malvagia, con coloro che si sono coalizzati contro di me: in questo deserto saranno annientati e qui moriranno».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 105
Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.
Abbiamo
peccato con i nostri padri,
delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto,
non compresero le tue meraviglie.
Presto
dimenticarono le sue opere,
non ebbero fiducia del suo progetto,
arsero di desiderio nel deserto
e tentarono Dio nella steppa.
Dimenticarono
Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
meraviglie nella terra di Cam,
cose terribili presso il Mar Rosso.
Egli
li avrebbe sterminati,
se Mosè, il suo eletto,
non si fosse posto sulla breccia davanti a lui
per impedire alla sua collera di distruggerli.
Canto al Vangelo Lc 7,16
Alleluia, alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi,
e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
Vangelo Mt 15, 21-28
Donna, grande è la tua fede!
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una
donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me,
Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma
egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila,
perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non
alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami».
Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai
cagnolini». «È vero, Signore, – disse la donna – eppure i cagnolini mangiano le
briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come
desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
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