Gesù afferma la necessità di mangiare il suo corpo e
bere il suo sangue per aver parte al Regno di Dio. Parola scioccante, troppo dura,
che suscita ribellione. Molti decidono allora di non seguire più Gesù: si
bloccano di fronte a ciò che non comprendono. Gesù invece non ci invita alla credulità
ma a fare esperienza dello Spirito Santo lasciandoci guidare da lui. Se non
vado aldilà di quello che vedo o già conosco, non ho fede.
Anche gli apostoli sono scioccati e interdetti, ma a
nome di tutti, Pietro fa un atto di fede totale. Seguire Gesù è appoggiarsi alla sua Parola al
di là di ciò che comprendiamo.
San Paolo esorta i cristiani di Efeso ad essere sottomessi
gli uni agli altri nel timore di Cristo. Oltre i rapporti fraterni di comunità,
quali situazioni si possono trovare tra i membri della Chiesa? Rapporti tra marito
e moglie, tra genitori e figli, rapporti tra padroni e schiavi, socioeconomici.
A tutti dice di essere sottomessi all’altro. Il marito alla moglie, i genitori
ai figli, i padroni agli schiavi. Il marito da uomo alla moglie e la moglie da
donna al marito. San Paolo tiene conto delle condizioni sociali e psicologiche
di ciascuno per incarnare questo rapporto di sottomissione reciproco tendendo
ad una perfetta reciprocità tra le persone, tendendo al sogno dell’amore
reciproco tanto sognato tra sposi. E la forza della croce e della risurrezione di
Gesù rende possibile questo cammino, passando dal fragile amore di “filia” a quello
potente di Agape, l’amore a prescindere. E così per gli altri rapporti. Alle mogli
bastano tre versetti per spiegare come devono vivere, ai mariti sono necessari
ben nove versetti. Segno che l’impegno del marito verso la propria moglie non è
minore di quello della moglie verso il marito e che forse gli uomini sono più lenti
a comprendere.
Ma soprattutto questo cammino sfocia nella unione
perfetta con Dio, Colui che è perfettamente Uno e Trino insieme. Siamo una sola
carne con Cristo! Siamo il suo Corpo! Egli ci cura e ci nutre, muore per noi, come
un marito innamorato muore per la moglie. Grande è il mistero della comunità cristiana,
della Chiesa.
Prima
Lettura Gs 24, 1-2.15-17.18b
Serviremo il
Signore, perché egli è il nostro Dio.
Dal libro di Giosuè
In quei
giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele a Sichem e convocò gli anziani
d'Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a
Dio. Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il
Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno
servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio
abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri
dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri
dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi
segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che
abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati.
Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 33
Gustate e vedete com'è buono il Signore.
Benedirò
il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Gli occhi
del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e
il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Molti
sono i mali del giusto,
ma da tutti lo libera il Signore.
Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.
Il male
fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.
Seconda Lettura Ef 5, 21-32
Questo
mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli,
nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai
loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come
Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è
sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha
dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro
dell'acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta
gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata.
Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi
ama la propria moglie, ama se stesso.
Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come
anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.
Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due
diventeranno una sola carne.
Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!
Canto al Vangelo Gv 6,63.68
Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore,sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.
Vangelo Gv 6, 60-69
Da chi
andremo? Tu hai parole di vita eterna.
Dal
vangelo secondo Giovanni
In quel
tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola
è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli
mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste
il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la
carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita.
Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da
principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe
tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non
gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più
con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli
rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e
noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
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