«Eliminate gli dèi che i vostri padri
hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore».
Impressiona molto che dopo 40 anni nel deserto, sostanzialmente
isolati e dipendenti dalla provvidenza di Dio, ci siano ancora segni di
idolatria nel popolo. E Giosuè ricorda che le due cose non possono coabitare: «Ora, dunque, temete il Signore e servitelo
con integrità e fedeltà. … Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore,
sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre
il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me
e alla mia casa, serviremo il Signore».
Severità di Giosuè oppure lassismo di chi non
predica contro l’idolatria nella Chiesa? Non si può fare Alleanza con Dio continuando
con le superstizioni, con l’oroscopo, ecc….
San Massimiliano Kolbe era un grande distributore di
medaglie miracolose. Un segno semplice (abbiamo bisogno di segni e di segni
semplici) ma diffondeva il Vangelo con gli scritti, la stampa, la formazione cristiana.
Addolora molto quando immagini e segni cristiani vengono diffusi così, riducendosi
a talismani, superstizioni cristiane. “Attraverso questa immagine la Madonna
viene a visitarti, ha deciso di farti una grazia speciale entro due ore! Scrivi:
Amen” Ma per favore! Però questa mentalità è profondamente radicata in noi. Mi ha
colpito tanto, pochi giorni fa la testimonianza di un fratello molto inserito nella
sua parrocchia: facevamo un ritiro e il predicatore disse: "adesso farete
entrare la Vergine Maria nella vostra casa”
e ho pensato subito che ci avrebbe dato una statua della Madonna da mettere a
un posto di onore nella nostra casa. E invece ci ha consegnato la preghiera del
Rosario. Veramente Maria è entrato nella nostra casa attraverso questa preghiera
condivisa in famiglia!
Gesù presenta i bambini come modelli per entrare nel
Regno di Dio. Nessun sentimentalismo. I bambini sono egoisti. Ma essendo
piccoli, specialmente 2000 anni fa, si lasciano guidare, formare. L’abbandono a
Dio, alla Storia che egli, Padre amoroso e onnipotente, guida per il mio bene,
è la base della fede. Quando manca questo atteggiamento non c'è fede. San Massimiliano
è stato creativo, audace, libero, eppure sempre obbediente, per essere veramente
nelle mani di Dio, della Vergine che ci ha ricevuto ai piedi della croce. La sua
idea della provvidenza e dell’obbedienza lo portava ad avere e comunicare il
culto della puntualità. Infatti pensava che se Dio aveva previsto un
appuntamento per una grazia, un servizio al suo Regno, a un suo figlio, si
doveva essere puntuali per essere il suo strumento docile.
Faceva tante cose a sostegno di tutti nel Campo di Auschwitz. Interruppe questo servizio dando la sua vita per salvare una sola vita. Certamente ha sentito un'impulso speciale della Grazia per farlo. Ma salvando una sola vita in questo modo, salvò e continua a salvare tantissime vite, ispirando tutti noi nel nostro servizio, nella spinta a consegnarci totalmente al Signore.
Prima
Lettura Gs 24, 14-29
Scegliete oggi chi servire.
Dal libro di Giosuè
In quei giorni, Giosuè disse al popolo: «Ora, dunque, temete il Signore e servitelo con integrità e fedeltà. Eliminate gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume e in Egitto e servite il Signore. Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».
Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano la terra. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».
Giosuè disse al popolo: «Voi non potete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi annienterà». Il popolo rispose a Giosuè: «No! Noi serviremo il Signore».
Giosuè disse allora al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelti il Signore per servirlo!». Risposero: «Siamo testimoni!».
«Eliminate allora gli dèi degli stranieri, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il vostro cuore al Signore, Dio d’Israele!».
Il popolo rispose a Giosuè: «Noi serviremo il Signore, nostro Dio, e ascolteremo la sua voce!». Giosuè in quel giorno concluse un’alleanza per il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. Scrisse queste parole nel libro della legge di Dio. Prese una grande pietra e la rizzò là, sotto la quercia che era nel santuario del Signore. Infine, Giosuè disse a tutto il popolo: «Ecco: questa pietra sarà una testimonianza per noi, perché essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha detto; essa servirà quindi da testimonianza per voi, perché non rinneghiate il vostro Dio». Poi Giosuè congedò il popolo, ciascuno alla sua eredità.
Dopo questi fatti, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 15
Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
Proteggimi,
o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Benedico
il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Mi
indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Canto al Vangelo Mt 11, 25
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
Vangelo Mt 19, 13-15
Non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti,
appartiene il regno dei cieli.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani
e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è
come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli».
E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
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