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venerdì 27 agosto 2021

KABUL, CHE FARE?

 


Non ho ancora scritto nulla sull’Afghanistan, anche se seguo con il dolore, anzi, con lo sgomento di tutti questo orrore, con senso di impotenza e di compassione per tutte le persone, per un popolo intrappolato in questa situazione. Non volevo entrare in riflessioni politiche che mi faccio personalmente.

Però posso dire alcune cose dalla mia esperienza e dal fatto di avere studiato l’Islam in modo, diciamo, abbastanza approfondito.

Il comportamento dei Talebani e dell’Isis non è l’Islam. Ma mentre Gesù ha estirpato la radice della violenza, morendo per i suoi nemici e coprendo con carità chi lo tradiva, Maometto non l’ha fatto pur rimanendo “equilibrato” con grande talento di Leader di comunità, di “Statista”. Ma questa differenza ha grandi conseguenze. Il mio cuore è ancora lontano dal cuore nuovo che il Signore mi ha promesso, e non metto ogni cura a “disarmarlo” come dovrei. Ma il mio Maestro ha detto: “Imparate da me che sono mite e umile di cuore” e mi protegge dalle derive violente, mi rende molto più facile ascoltare lo Spirito dell’Unico Dio che è Pace (Salàm - Shalòm) e il Misericordioso (El-Rahmàn – Ha-Rahmàn). Se il mio Maestro invece non ha sradicato totalmente in sé la violenza, mi sarà molto più facile entrare in derive e ideologie violenti, benché l’Islam non sia un’ideologia. 

Nel 1979 lavoravo in Algeria quando Khomeiny prese il potere in Iran. Parlando con i miei colleghi algerini, gente perfettamente pacifica, notavo che apprezzavano il fatto che l’Islam rialzasse la testa con fierezza contro il giogo occidentale. Il rancore contro l’Occidente ha motivi reali e profondi che dovrebbero portarci a comprendere, a riflettere.  

Spesso – non sempre – le persone che vengono dal Sud del mondo, anche se non sono cristiani, mostrano di avere dei valori, in particolare l’umiltà, che spesso non abbiamo. Il motivo è generalmente che sono i piccoli della Società, le loro Società stesse sono “piccole”. Se noi, per esserci chiusi sul nostro benessere, abbiamo perso tanti valori umani, possiamo essere certi che chi arricchisce avendo come guida solo il Corano farà ancora più fatica a conservare l’umiltà e i valori umani che si trovano nella sua religione. Ma costatare che persone che non hanno il Vangelo possono essere migliori di noi (se un musulmano prega sinceramente cinque volte al giorno perché cerca Dio volendo essere sottomesso a lui, lo vedi subito: la preghiera cambia le persone), ci deve far lodare Dio e stimolarci alla conversione, specialmente sul nostro rapporto con i beni e i soldi. Non dice forse la Scrittura che L'attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali” (1Tm 6:10) fino a far deviare dalla fede?

Cosa dobbiamo fare? Il Vangelo ci offre tutte le indicazioni per imparare a affrontare situazioni del genere. L’attaccamento alla ricchezza nasce nel cuore. Ogni guerra, ogni terrorismo, nasce prima nel cuore, e muore anche in ogni cuore che si converte seriamente. Ora, quello che fa la monaca di clausura entra nel tesoro della Chiesa e, tramite essa, nel tesoro dell’Umanità. Ma anche quello che fa ognuno di noi, perché Dio vede nel segreto del tuo cuore e ti ricompenserà. Ma ci sono anche i gesti concreti che il Vangelo ci offre, molto pressanti: Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono”. (Mt 5:24). È vero, esiste la legittima difesa, ma il progetto di Dio è molto più dinamico e se io so parlare soltanto di “difesa dei valori cristiani”, di esclusione di chi non li condivide, se non cammino dietro al Principe della Pace, non sono cristiano. Di fronte ad un dramma come quello dell’Afghanistan oggi, e di tutti i drammi del mondo di ieri e di (ancora) oggi dobbiamo appoggiare seriamente la nostra vita a Cristo e alla sua Parola.

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