A 73 anni è scomparso Gino Strada. Non lo conosco particolarmente bene. In ogni caso condivido pienamente la lettera, qui sotto, che ha mandato a Papa Giovanni Paolo II. Papa Francesco continua a chiederci di guardare i problemi dal lato delle persone, dei volti, specialmente dei poveri, per giudicare e contribuire a risanare i problemi del mondo. La Chiesa, dalla Parola di Gesù: "quello che avete fatto al più piccolo, l'avete fatto a me", tende sempre ad avere questo sguardo. Le guerre impongono ancora maggiormente di iniziare dalle persone concrete, dalle vittime.
"Santo Padre
confido che l'argomento, non l'autore, di questo accorato appello ottenga la
Sua attenzione. Le scrivo da medico, anzi da chirurgo che da quindici anni vaga
per i conflitti che affliggono il pianeta, per ricucire pezzi di uomini e –
forse – per ricomporre umanità.
Non ne posso più della guerra, di tutte le guerre, sento che abbiamo il dovere
di vincere questo cancro che divora il pianeta. Per ogni uomo, credente o non
credente, la vita umana deve essere sacra.
Le scrivo per chiederLe aiuto, perché faccia sentire ancora una volta, con la
Sua autorità morale, la voce della pace e l'imperativo cristiano e umano a non
uccidere. Il 10 dicembre, anniversario della Dichiarazione dei Diritti Umani
del 1948, moltissime organizzazioni del volontariato cattolico e laico –
Emergency, Libera, Rete di Lilliput, Tavola della Pace – insieme chiederanno
alle famiglie e ai cittadini italiani di portare una fiaccola e uno straccio
bianco di pace nelle piazze, per dire in modo semplice e non violento che non
vogliono guerre nel futuro dei loro figli e dei figli del loro prossimo. Con
qualche imbarazzo, ma con fiducia, Le chiedo di unirsi a noi con un Suo segno
di pace, dalla finestra alla quale tutto il mondo guarda…
… Oso rivolgerLe questa richiesta di aiuto nella convinzione che un Suo gesto
potrebbe davvero salvare molte vite umane.
Con grande stima
Gino
Strada"
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