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martedì 1 agosto 2023

UNA MISERICORDIA INFINITA MA NON LASSISTA / Sant'Alfonso de' Liguori, 1 agosto 2023.



Sant’Alfonso de’ Liguori accoglieva i penitenti, anche quelli con i peccati più gravi, dicendo: “accomodati, buon cristiano!” La sua dolcezza e la sua misura hanno spinto la Chiesa a dichiararlo Dottore della Chiesa per la morale. Leggendo il suo libro “Pratica del Confessore” ha istruito generazioni di confessori e ai nostri occhi contemporanei colpisce per due motivi: la grande  misericordia e fiducia nella possibilità di cambiamento per tutti, ma anche la serietà - non il lassismo - dei consigli sia per il comportamento del confessore stesso, sia verso il penitente. Mi ha sempre colpito quel consiglio riguardo a chi aveva rubato di non dare l’assoluzione prima che il ladro avesse restituito il maltolto perché, spiega sant’Alfonso: “la roba è un certo qual sangue delle vene che ci vuole un miracolo per restituirla!”

È esattamente quello  che troviamo nelle letture di oggi: un Dio che parla a Mosè “come con il proprio amico”, misericordioso fino all’eccesso potremmo dire - fino a mille generazioni verso i miei discendenti se mi comporto rettamente - “ma non lascia senza punizione e castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione”. 

Impariamo a memoria quel nome del Signore che egli proclama passando davanti a Mosè: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».

Purtroppo vediamo come questa Parola si realizza in questa nostra epoca lassista quando l’educazione superficiale dei figli o il cattivo esempio dei genitori, creano condizioni difficilissimi per i giovani per avere un comportamento retto e solidità nella vita.

Il Vangelo ci conferma quella misericordia divina che lascia alla zizzania il tempo di convertirsi ma si conclude con il giudizio finale al termine della vita. Se i giusti splenderanno nel Regno del Padre loro, per gli altri ci sarà pianto e stridore di denti. 

Vedi un post precedente sulla stessa figura di sant'Alfonso, nostro illustre concittadino:  La Gioia del Vangelo: SANT'ALFONSO DE LIGUORI / 1 agosto


Prima Lettura  Es 33,7-11; 34,5-9.28 Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia.

Dal libro dell'Èsodo

In quei giorni, Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell’accampamento, a una certa distanza dall’accampamento, e l’aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell’accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore.

Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all’ingresso della sua tenda: seguivano con lo sguardo Mosè, finché non fosse entrato nella tenda. Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all’ingresso della tenda, e parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all’ingresso della tenda, e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all’ingresso della propria tenda.

Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico. Poi questi tornava nell’accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall’interno della tenda.

Il Signore scese nella nube [sul monte Sinai], si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».

Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».

Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua. Egli scrisse sulle tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole.  


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 102  Misericordioso e pietoso è il Signore.

Il Signore compie cose giuste, difende i diritti di tutti gli oppressi. Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie, le sue opere ai figli d’Israele.

Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Non è in lite per sempre, non rimane adirato in eterno.

Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.

Quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.  


Canto al Vangelo  Mt 13,19.23  Alleluia, alleluia. Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, ha la vita eterna. Alleluia.

Vangelo   Mt 13, 36-43  Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».

Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti». 


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