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venerdì 4 agosto 2023

AMORE E CURA PER LA LITURGIA, UMILTÀ / Il Santo Curato d'Ars, 4 agosto 2023.

Ars è ancora un paesino circondato dai campi. La chiesa del
Curato d'Ars, già ampliata da lui, si vede in marrone.
Dietro è stata costruita una Basilica più solenne.

In occasione della festa del Curato d'Ars moltissimi hanno voluto ricordare qualche suo insegnamento, qualche sua frase. San Giovanni Battista Vianney (1786 - 1859), Curato d’Ars sur Formans per quarant’anni, a circa 35 km da Lione, da umile parroco divenne già in vita una figura conosciuta in tutta la Francia e oltre. Canonizzato nel 1925, dichiarato patrono dei parroci nel 1929, fu proclamato patrono di tutti i sacerdoti nel 1959 da Giovanni XXIII. Eppure, per  un periodo Ars fu quasi dimenticato, ricevendo solo qualche sacerdote come pellegrino fino alla visita di Giovanni Paolo II nel 1986 e l’azione del nuovo vescovo Guy Bagnard (1987 - 2012) che aprì ad Ars un Seminario Internazionale e ottenne che la Diocesi non si chiamasse più Belley ma Belley-Ars. Nel 2009 Papa Benedetto volle un Anno Sacerdotale e presentò il Curato d’Ars come modello sempre attuale.

Come ho scritto in un post precedente ( La Gioia del Vangelo: CONVERTITI ALL'AMORE DI DIO! / Il Santo Curato d'Ars, 4 agosto) non si chiuse in chiesa e nel confessionale come dicono alcune immagini popolari, ma attraverso la preghiera, i sacramenti, la predicazione, varie iniziative e il contatto con le persone fu un vero parroco sociale, lottando in particolare contro i mali che affliggevano allora la sua parrocchia: alcolismo, morti premature, ragazze madri e orfani, ignoranza generalizzata, specialmente sul piano religioso. Dedicò i suoi sforzi principalmente alla formazione cristiana attraverso la predicazione e la catechesi. Le sue catechesi, semplici e penetranti sono state raccolte e pubblicate. Avendo però un grande discernimento spirituale, fu sempre più ricercato come confessore, e gli ultimi anni della sua vita furono quasi esclusivamente consacrati alle confessioni, fino a 18 ore al giorno.

Dalle letture di oggi sottolineiamo due aspetti: la lettura dal Levitico presenta le solennità del Signore (ieri gli arredi necessari per il culto). Il Curato d’Ars spese molto per il decoro della sua chiesa e delle celebrazioni religiose. Tutto il contrario delle messe della scorsa estate sul materassino in mare e in costume da bagno “perché Dio è vicino a noi”. 

Il Vangelo presenta Gesù giudicato dai suoi compaesani perché “conoscendolo” non riescono ad accettare o comprendere che lo Spirito Santo possa aver fatto di lui un profeta che parla loro da parte di Dio. Il Curato d’Ars a causa della povertà della famiglia, i terribili anni della Rivoluzione francese e delle guerre napoleoniche, non poté, da bambino, fare studi regolari. Ebbe grosse difficoltà nello studio del latino. Fu ordinato prete a  ventinove anni quando in quel tempo si ordinavano i preti a 22, 23 anni. Durante il suo ministero incontrò resistenze anche per il suo essere un semplice contadino diventato prete, non brillante per alcuni, ma ebbe anche accoglienze convinte da parte di chi vedeva la sua preghiera e la sua umiltà. Il Vangelo e il Santo Curato ci ricordano che è Dio che vede i cuori e che la potenza sta nella umile unione con il Dio che si è fatto ultimo tra noi. 


Prima Lettura  Queste sono le solennità del Signore nelle quali convocherete riunioni sacre.

Dal libro del Levìtico Lv 23,1.4-11.15-16.27.34b-37 

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Queste sono le solennità del Signore, le riunioni sacre che convocherete nei tempi stabiliti.

Il primo mese, al quattordicesimo giorno, al tramonto del sole sarà la Pasqua del Signore; il quindici dello stesso mese sarà la festa degli Àzzimi in onore del Signore; per sette giorni mangerete pane senza lievito. Nel primo giorno avrete una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete al Signore sacrifici consumati dal fuoco. Il settimo giorno vi sarà una riunione sacra: non farete alcun lavoro servile».

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla agli Israeliti dicendo loro: “Quando sarete entrati nella terra che io vi do e ne mieterete la messe, porterete al sacerdote un covone, come primizia del vostro raccolto. Il sacerdote eleverà il covone davanti al Signore, perché sia gradito per il vostro bene; il sacerdote lo eleverà il giorno dopo il sabato.

Dal giorno dopo il sabato, cioè dal giorno in cui avrete portato il covone per il rito di elevazione, conterete sette settimane complete. Conterete cinquanta giorni fino all’indomani del settimo sabato e offrirete al Signore una nuova oblazione.

Il decimo giorno del settimo mese sarà il giorno dell’espiazione; terrete una riunione sacra, vi umilierete e offrirete sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore.

Il giorno quindici di questo settimo mese sarà la festa delle Capanne per sette giorni in onore del Signore. Il primo giorno vi sarà una riunione sacra; non farete alcun lavoro servile. Per sette giorni offrirete vittime consumate dal fuoco in onore del Signore. L’ottavo giorno terrete la riunione sacra e offrirete al Signore sacrifici consumati con il fuoco. È giorno di riunione; non farete alcun lavoro servile.

Queste sono le solennità del Signore nelle quali convocherete riunioni sacre, per presentare al Signore sacrifici consumati dal fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libagioni, ogni cosa nel giorno stabilito"».  Parola di Dio.


Salmo Responsoriale  Dal Sal 80 (81)  R. Esultate in Dio, nostra forza.

Intonate il canto e suonate il tamburello, la cetra melodiosa con l’arpa. Suonate il corno nel novilunio, nel plenilunio, nostro giorno di festa. R.

Questo è un decreto per Israele, un giudizio del Dio di Giacobbe, una testimonianza data a Giuseppe, quando usciva dal paese d’Egitto. R.

Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo e non prostrarti a un dio straniero. Sono io il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto. R.

 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia. La parola del Signore rimane in eterno: e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato. (1 Pt 1, 25) Alleluia.

Vangelo Non è costui il figlio del falegname? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 13,54-58

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.

Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi. Parola del Signore.


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