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domenica 13 agosto 2023

SIGNORE SALVAMI! / XIX DOM T.O., A, 2023



Tra le situazioni sconcertanti delle letture di questa domenica, certamente la più sconcertante è il modo di presentarsi di Gesù, senza avvertire, nel buio della notte, camminando sulle acque, cosa che non ha mai fatto prima, tanto da apparire un fantasma,  uno spirito cattivo… Pietro e i discepoli lo riconoscono alla sua Parola. È sempre la Parola profetica “solidissima … come lampada che brilla in un luogo oscuro” (vedi 2 Pietro 1, 19) che permette di discernere la verità nelle situazioni. Ieri ho invitato ancora i miei fratelli e sorelle a verificare alla luce della Parola di Dio se certe frasi che diffondono sui Social sono conformi alla verità, costruiscono un’umanità più matura, oppure sono contrarie alla loro vocazione cristiana.

Riflettendo sulla “oligopistis”, la poca fede di Pietro («Uomo di poca fede, perché hai dubitato?») siamo ancora sconvolti: Va bene, Pietro si è perso un po' ma ha avuto tanta fede per scendere dalla barca, tanta incoscienza diremmo noi. Ma l’incoscienza è quando decido da solo, quando agisco in base alla Parola di Dio che mi viene incontro non è incoscienza, è fede. Ma per Gesù è poca. Eppure Pietro non sapeva nulla ancora di ciò che sappiamo noi. Noi sappiamo di Gesù crocifisso e risorto, è chiara per noi la sua divinità e, in quanto Verbo, la sua Incarnazione, la sua onnipotenza, abbiamo fatto l’esperienza della Pentecoste ricevendo il sigillo dello Spirito Santo nella Cresima… Dovremmo scendere senza esitare dalla barca e camminare sulle acque oscure e agitate della nostra vita, calpestare le tentazioni, “tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio”. (Ebrei 12, 2).

Teniamo fisso lo sguardo su Gesù! e invochiamolo nella prova: «Signore, salvami!, Signore, salvami!, Signore, salvami!», sicuri che ci tenderà la mano.


Prima Lettura  1 Re 19,9a.11-13a  Fermati sul monte alla presenza del Signore.

Dal primo libro dei Re

In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore».

Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.


Salmo Responsoriale  Dal Salmo 84   Mostraci, Signore, la tua misericordia.

 Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino.

 

Seconda Lettura  Rm 9, 1-5 Vorrei essere io stesso anàtema, separato da Cristo, a vantaggio dei miei fratelli. 

 Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani.

Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua.

Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne.

Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen. 


Canto al Vangelo  Sal 129,5  Alleluia, alleluia. Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola. Alleluia.

Vangelo  Mt 14, 22-33 Comandami di venire verso di te sulle acque.

Dal vangelo secondo Matteo

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.

La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».

Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».


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