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venerdì 4 agosto 2023

È NECESSARIO DIFENDERE IL VANGELO? COSA SIGNIFICA? 1/3

Rappresentazione del confronto tra Paolo e Pietro sul Vangelo.

Partendo dalla parola "Vangelo" presente nella Bibbia (La Gioia del Vangelo: SAI QUANTE VOLTE E COME È USATA LA PAROLA "VANGELO" NELLA BIBBIA?) possiamo elaborare il tema "difesa del Vangelo nell'opera di evangelizzazione della Chiesa". Gli apostoli e tutti i discepoli, annunciano la Buona Notizia: il Messia è venuto: è Gesù di Nazareth, in Lui è vinta la morte, chi crede in Lui, si lascia giudicare da Lui e chiede perdono dei suoi peccati ed erranze, può immergersi in Lui essere lavato e ricevere lo Spirito Santo promesso e la Risurrezione, spirituale adesso, corporale alla fine dei tempi! Questo dona ai credenti una libertà interiore grandissima che semplifica il rapporto con Dio ma anche con tutti gli aspetti della vita, e un dinamismo impensabile prima. Ma questo dinamismo e questa libertà interiore vanno coltivati, consolidati, sono vissuti nella fragilità della condizione umana e sotto il peso delle abitudini, delle inclinazioni precedenti. Senza una grande vigilanza, senza la volontà di perseverare, senza l’aiuto della comunità, confidando non nella fede ma nelle emozioni, nelle sensazioni, si rischia di perdere questo dono, di mischiarlo con altro.

Abramo è diventato l’Amico di Dio per la sua fede, la promessa di Dio si è realizzata perché lui ha creduto. Ma c'è un problema: per sua stessa natura la fede esige coerenza, e a un popolo abbruttito dalla schiavitù, contaminato dai culti pagani egizi, sul Monte Sinai Dio offre i Comandamenti, Parole di Vita come guide sicure per costruire una società giusta e armoniosa, e anche tanti altri aiuti per esprimere questa fede, in particolare nella liturgia. E, nello spirito e nel cuore degli ebrei, questa legge, questi precetti hanno tendenza a prendere il primo posto. Il culto della coerenza trasforma un rapporto di fede in una religione delle opere. “Le mani che operano sono più sante di quelle che pregano!” L’abbiamo sentito dire in parrocchia anche con derisione verso chi va alla messa in settimana. È da ignoranti opporre l’uno all’altro. 

Ecco quindi che Paolo nel suo annuncio, nel suo servizio alle comunità, viene a confrontarsi in modo drammatico a chi si lega alle tradizioni che finora hanno espresso la fede ma che, assolutizzate, diventano un ostacolo alla fede, e quindi anche alla salvezza. Chi si oppone al Vangelo sono persone che non fanno parte della Chiesa ma anche membri della Chiesa, come anche oggi:  “Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla scelta di Dio, essi sono amati, a causa dei padri”. (Romani 11, 28). “Io infatti non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco.” (Romani 1, 16).

Paolo sente la necessità quindi di difendere il Vangelo! “sia quando sono in prigionia, sia quando difendo e confermo il Vangelo …” (Filippesi 1,7)  

Annunciare e difendere il vero Vangelo comporta lotta, combattimento, sofferenze, catene, per Paolo e i suoi collaboratori : 

 “Ma, dopo aver sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come sapete, abbiamo trovato nel nostro Dio il coraggio di annunciarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte…. ma, come Dio ci ha trovato degni di affidarci il Vangelo così noi lo annunciamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori …” (1 Tessalonicesi 2, 2.4.).

“Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo”. (2 Timòteo 1, 8).  “Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero.  … Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l'annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone”. (2 Timòteo 4, 5.17)

 “E prego anche te, mio fedele cooperatore, di aiutarle, perché hanno combattuto per il Vangelo insieme con me, con Clemente e con altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita”. (Filippesi 4, 3).

Ma anche per i fratelli delle comunità la fede esige combattimento : Che io sappia “che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi per la fede del Vangelo” (Filippesi 1, 27). Sarà questa un’esperienza comune dei cristiani di cui parlano anche gli altri Apostoli. 

San Paolo difende il Vangelo ripetendo spesso il kerigma “ Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi” (1 Corinzi 15, 1 ), e anche ricordando ed esigendo l’obbedienza, infatti Gesù è stato obbediente in tutto, fino alla morte, e alla morte di croce! “essi ringrazieranno Dio per la vostra obbedienza e accettazione del vangelo di Cristo, e per la generosità della vostra comunione con loro e con tutti”. (2 Corinzi 9, 13). 

Ma non tutto va sempre liscio: “Infatti, se il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi, o se ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo” (2 Corinzi 11, 4).

Ma è soprattutto con la comunità dei Galati che questa difesa necessaria della purezza del Vangelo diventa drammatica:   "Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo. Però non ce n'è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano". (Gàlati 1, 6 - 9)

E Paolo racconta loro una discussione fino allo scontro con Pietro e qualche altro ad Antiochia:  "ma a loro non cedemmo, non sottomettendoci neppure per un istante, perché la verità del Vangelo continuasse a rimanere salda tra voi. … Anzi, visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi - … Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: "Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?". (Gàlati 2, 5.7.14).

Anche oggi è necessario difendere la purezza del Vangelo e lottare per esso. Papa Francesco, non a caso, ha consacrato alcune udienze a commentare la lettera ai Galati : La Gioia del Vangelo: IL VANGELO E' UNO SOLO / Udienza del mercoledì 4 agosto 


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