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lunedì 21 agosto 2023

LA CHIESA È APERTA A TUTTI, COME UNA MADRE, NON COME UNA DITTA. / Papa Francesco alla GMG di Lisbona.


Il Papa ha ricordato ai giovani in conclusione della GMG di Lisbona che la Chiesa è aperta a tutti, “a todos, a todos, a todos!” Immediatamente si sono scatenati commenti, e sappiamo che, come Gesù, come Paolo, le sue parole saranno deformate, strumentalizzate. Ho letto questa critica: “il Papa dice che la Chiesa è aperta a tutti. Ma dimentica che Gesù ha detto di sé: “io sono la Porta”, e chi vuole entrare nella Chiesa deve fare i conti con Lui!”. Sorprende che giornalisti “cattolici ferventi” parlino del Papa come di un ignorante totale e un ingenuo che non conosce il minimo del Vangelo! È inevitabile comunque che ci siano queste critiche, e ci conviene conoscere la verità, ciò che il Papa e la Chiesa intendono.

La prima lettura di ieri annunciava che anche gli stranieri potevano far parte del popolo santo. Ma a quali condizioni? Infatti il problema pratico si ripropone ad ogni generazione, in ogni secolo. Ma i principi sono semplici e chiari. Nella conferenza stampa durante il volo di ritorno il Papa dà una risposta molto illuminante: 


Anita Hirschbeck di KNA (Katholische Nachrichten-Agentur) domanda:  

Santo Padre, a Lisbona ci ha detto che nella Chiesa c’è spazio per “tutti, tutti, tutti”. La Chiesa è aperta per tutti, ma allo stesso tempo non tutti hanno gli stessi diritti e opportunità, nel senso che per esempio donne e omosessuali non possono ricevere tutti i Sacramenti. Santo Padre, come spiega Lei questa incoerenza tra “Chiesa aperta” e “Chiesa non uguale per tutti”? Grazie.


Papa Francesco

Lei mi fa una domanda su due punti di vista diversi. La Chiesa è aperta per tutti, poi ci sono legislazioni che regolano la vita dentro la Chiesa. E uno che è dentro è secondo la legislazione… Questo che Lei dice è una forma molto semplicistica di dire: “non può fare dei sacramenti”. Questo non vuol dire che sia chiusa. Ognuno incontra Dio per la propria via, dentro la Chiesa, e la Chiesa è madre e guida ognuno per la sua strada. Per questo a me non piace dire: vengono tutti ma tu fai questo, tu quell’altro… Tutti. Poi, ognuno, nella preghiera, nel dialogo interiore, nel dialogo pastorale con gli agenti di pastorale, cerca il modo di andare avanti. Per questo, fare una questione: “perché gli omosessuali?...”, no: tutti. E il Signore è chiaro: ammalati e sani, vecchi e giovani, brutti e belli, buoni e cattivi... C’è come uno sguardo che non capisce questa inserzione della Chiesa come madre e la pensa come una specie di “ditta”, che per entrare tu devi fare questo, farlo in questo modo e non in un altro… Un’altra cosa è la ministerialità nella Chiesa, che è il modo di portare avanti il gregge, e una delle cose importanti è, nella ministerialità, accompagnare le persone passo dopo passo nella loro via di maturazione. Ognuno di noi ha questa esperienza: che la Chiesa madre ci ha accompagnato e ci accompagna nella propria via di maturazione. A me non piace la riduzione, questo non è ecclesiale, questo è gnostico; è come un’eresia gnostica, che oggi è un po’ alla moda, un certo gnosticismo che riduce la realtà ecclesiale a idee, e questo non aiuta. La Chiesa è madre, riceve tutti, e ognuno fa la sua strada dentro la Chiesa, senza pubblicità, e questo è molto importante. Grazie per il coraggio di fare questa domanda. Grazie.


Sotto il testo completo della conferenza stampa: 

Viaggio Apostolico in Portogallo: Conferenza Stampa del Santo Padre durante il volo di ritorno (6 agosto 2023) | Francesco

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