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giovedì 31 agosto 2023

ACCOMPAGNIAMO PAPA FRANCESCO IN MONGOLIA CON LA PREGHIERA.



Papa Francesco parte questa sera per la Mongolia. Arriverà a Ulan Bator alle 10 di  domani mattina (le 04.00 in Italia). Va in una nazione di 3.350.000 abitanti (2.500.000 nel 1991) per 1.566.000 km2, quindi appena più di 2 abitanti al km2 con però una capitale di 1.390.000 abitanti. Quasi la metà della popolazione! 

La Mongolia è circondata dalla Russia e dalla Cina. È una nazione cerniera nel cuore dell’Asia, ex repubblica sovietica diventata indipendente nel 1992 in seguito allo scioglimento dell’URSS. Da allora la libertà religiosa è stata iscritta nella Costituzione e la Chiesa Cattolica ha potuto esistere. Allora non c'era nessun cattolico. Il 52% dei mongoli è buddista, il 41% si considera "non religioso", il 3,2% è musulmano. I cattolici oggi sono circa 1500! quasi tutti lavoratori stranieri o missionari. Dall’istante stesso della sua Indipendenza la Mongolia ha chiesto alla Santa Sede di allacciare rapporti diplomatici. Volontà di apertura e anche desiderio di godere della garanzia di libertà sul piano internazionale che dona il prestigio della Santa Sede. 

Il Papa delle periferie e della Chiesa composta da comunità cristiane umili lontane dai fasti di Roma vuole dare conforto e incoraggiamento a questi cristiani. Vuole “metterli sul candelabro”. Ma, attraverso di loro, dà risalto a tutte le comunità cristiane che testimoniano vicino a uomini e donne, famiglie, fatti ad immagine di Dio, di cui  però la grande Storia non si accorge. Sono quelle comunità che, forse senza grandi risultati apparenti, fermentano la pasta. Papa Francesco vuole attirare il nostro sguardo verso il modello di Chiesa che voleva Gesù ed è testimoniato dal Nuovo Testamento. 

Mentre i vicini, Cina e Russia, negano la libertà religiosa, pretendendo di cinizzare (piegare all’ideologia dello Stato) la religione l’uno, facendo della confessione cristiana ortodossa la religione di Stato e reprimendo il dissenso l’altro, la Mongolia offre al Papa la possibilità di parlare di libertà e di dialogo. 

Un altro tema evidente è quello del cambiamento climatico e della giustizia ecologica. La Mongolia con le sue immense praterie è un polmone verde per tutto il pianeta. Ma ha già visto la sua temperatura media aumentare più che nel resto del mondo (2,1° in 70 anni), con eventi climatici estremi più frequenti (piogge che erodono il terreno e siccità, tempeste di sabbia, inverni più rigidi…) che sconvolgono la vita tradizionale dei pastori provocando la morte del bestiame e costringendo molti ad emigrare in città con conseguente disagio sociale forte. L'alcolismo è una piaga sociale. 

Accompagniamo Papa Francesco con la nostra preghiera.

ASIA/MONGOLIA - La ricchezza delle fedi. Lavorare insieme per il bene di tutti - Agenzia Fides

Come i nomadi della Mongolia si adattano al clima che cambia

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