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martedì 8 agosto 2023

PIOGGE A MARANO: DE-IMPERMEABILIZZARE IL SUOLO CITTADINO?


Ci rallegriamo per il fresco portato dalla pioggia di questi ultimi giorni. Ma a Marano, la pioggia significa strade che diventano fiumi e si riempiono di fango. Non molto questa volta e, sembra, spazzato dai servizi comunali. Bravi! 

Ma forse conviene riflettere un po' più profondamente. Oltre un disagio per la vita cittadina, il fango è una perdita di terreno fecondo. Inoltre le piogge sempre più intense creano un problema alla rete fognaria, che, da noi, ha già gravi problemi di manutenzione. C'è un altro problema in Italia di cui ho sentito parlare fin dagli anni ottanta ma che sembra non aver interessato né la politica né l'opinione pubblica se non in questi ultimi anni: l’inaridimento progressivo, specialmente in Europa del sud. Quindi ci sono meno piogge, queste piogge sono più intense, provocando alluvioni, erosione di terreno fertile e abbassamento delle riserve idriche sotterranee, anche per il pompaggio maggiore delle falde freatiche per compensare piogge più scarse e insieme meno efficaci per l’agricoltura. È un circolo vizioso grave.  Per le città, qualcosa comincia a muoversi in Europa.

Infatti cosa succede adesso: con la pioggia cade acqua pulita. Quest’acqua da piogge intense è in eccesso: provoca allagamenti delle strade, dei locali bassi, finisce nelle fogne che traboccano. L’acqua pulita della pioggia si mescola nelle fogne con le acque reflue delle case, delle officine, ecc. E quindi si sporca. Deve essere trattata per ridiventare compatibili con l’acqua dei fiumi o del mare in cui è versata generando un sovraccarico per le stazioni di depurazione. Porta via con sé sedimenti che sono terra buona per l’agricoltura. Non penetrando più nel suolo cementificato rappresenta una perdita per le falde freatiche (le acque sotterranee), quindi per i pozzi, le sorgenti e i fiumi, e tutta la vegetazione di superficie. Tutto questo aggrava il processo di inaridimento delle nostre terre e quindi del riscaldamento globale. Quindi ci troviamo di fronte ad uno spreco di risorse naturali e un aumento di costi importante: allagamenti, trattamento delle acque reflue e/o inquinamento dell’ambiente e suo impoverimento in risorse idriche quindi in biodiversità e produttività, in particolare agricola. 

Nell'ambito delle città, si cerca di fare tre cose: de-impermeabilizzare il suolo cittadino, ricuperare direttamente l'acqua dai tetti per uso privato, convogliare acqua piovana verso le zone verdi, anche creando canalizzazioni nuove.

Per de-impermeabilizzare il suolo cittadino si sostituisce il rivestimento del suolo con materiali più porosi, quindi capaci di assorbire la pioggia immediatamente, come farebbe il terreno in campagna. Inoltre si cerca di favorire il ricupero delle acque piovane da parte dei privati direttamente, per riutilizzarle nell'innaffiare i propri giardini, come acqua nei sanitari, ecc. E si cerca di estendere le zone verdi, di moltiplicare gli alberi nella città. Gli alberi, il verde nelle città hanno tanti altri effetti benefici: stemperano il sovra calore urbano in estate, assorbono il CO2, e quindi combattono il riscaldamento globale, inoltre favoriscono la biodiversità - anche in città - e creano benessere fisico e psicologico e quindi meglio vivere per tutti. 

Ho parlato di perdita per i pozzi (e a Marano, città contadina, ognuno aveva il suo pozzo) ma anche per le sorgenti e i fiumi. Com'è possibile? Sarebbe utile cominciare ad avere le idee chiare sul ciclo dell'acqua per comprendere meglio l'interazione tra acqua e vegetazione e rispettare la via sul nostro pianeta.



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