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venerdì 25 agosto 2023

I DOGMI SONO LUCE SUL CAMMINO DELLA NOSTRA FEDE, LO RISCHIARANO E LO RENDONO SICURO.

L'insegnamento di un Concilio Ecumenico
"con Pietro e sotto Pietro" è la massima
garanzia di camminare nella verità.

Cosa sono i dogmi e a che cosa servono?

Il dogma indica un principio fondamentale di una religione, o una convinzione formulata da filosofi e posta alla base della loro dottrina, da considerarsi e credere per vero, quindi come un postulato non soggetto a discussione da chi si reputa loro seguace o fedele. Il termine può essere applicato in senso estensivo a discipline diverse da quelle religiose.

Il dogma non si discute! Questa è la conseguenza stessa del dogma.

Ma è legittimo? Non è, come diceva Feuerbach: "un chiaro divieto di pensare"? Vederemo che è tutto il contrario, se si comprende bene cos'è un dogma nel suo ambito proprio. 

Molte affermazioni nella vita corrente vengono presentate come “dogmi”. Ma sono legittimi solo nelle religioni rivelate, non nella scienza e nemmeno nella vita pratica. "Allora non dobbiamo credere nella scienza?" Per essere precisi "credere nella scienza" è un espressione sbagliata. Possiamo “fidarci dei risultati raggiunti finora dalla scienza!” Il risultato ottenuto dalla scienza viene dalla ricerca precedente e può sempre essere sconfessato da una ricerca ulteriore. "Ma ci sono cose evidenti!" È vero, anche se bisogna essere prudenti. E per essere precisi, quando parliamo in base a un principio evidente che nessuno rimette in causa dovremmo parlare di “assioma”, cioè di un principio evidente per sé, e che perciò non ha bisogno di esser dimostrato, posto a fondamento della discussione o ricerca ulteriore. L'assioma, una cosa evidente, ha come sorgente l'esperienza umana, non una rivelazione religiosa.  

Prendiamo ad esempio un'esperienza comune. Tutti vediamo il sole “alzarsi” la mattina all’orizzonte verso est, “girare” nel cielo passando a sud a mezzogiorno e “tramontare” la sera dal lato ovest. Per secoli questo era "evidente" e quindi si deduceva che il sole girasse attorno alla terra. Questa “verità” o risultato acquisito dalla scienza di allora rende conto della realtà pratica e ancora oggi permette di organizzare la vita, di inventare l’orologio solare o meridiana per conoscere l’ora, di disporre le coltivazioni tenendo conto dell’ombra, ecc. Per scoprire che è la terra che gira su se stessa mentre il sole rimane fisso sono stati necessari secoli. Nemmeno questa, però, è la verità completa perché anche il sole si muove nello spazio. Eppure anche questo secondo grado di verità - il sole al centro e la terra gira attorno a lui, girando su sé stessa - ha permesso nuovi progressi nella comprensione del nostro mondo e di costruire nuovi strumenti che ci aiutano nella vita quotidiana. 

Quindi nella vita pratica e soprattutto nel lavoro scientifico non esistono dogmi ma assiomi, “evidenze” pratiche e anche risultati tratti dalla ricerca, utili e validi, anche se suscettibili di essere rimessi in discussione. Purtroppo c'è chi afferma le sue credenze o quelle accettate da altri in modo dogmatico, come dogmi, cioè che non accettano critica, discussione. Questo atteggiamento sbagliato si deve chiamare “dogmatismo”, oppure "atteggiamento ideologico". 

I Dogmi sono un’altra cosa. I Dogmi sono verità che provengono dalla Rivelazione divina e che l’autorità religiosa legittima che la custodisce può enunciare con sicurezza. Non si possono proprio rimettere in discussione? Per il credente, no. Ma sono la base per un ulteriore approfondimento.

Dio è troppo superiore all’uomo perché la sua intelligenza possa racchiuderlo o "smontarlo". Per essere conosciuto nella sua realtà intima (non solo esterna che è accessibile alla ragione) Dio deve rivelare sé stesso. Senza l'autorivelazione di Dio mai l’uomo poteva arrivare a conoscere il Mistero della Trinità o dell'Incarnazione, ecc. Ma l’intelligenza guidata dallo Spirito Santo può indagare il Mistero rivelato, comprenderlo sempre meglio. Solo la Chiesa nel suo insieme e attraverso chi è stato costituito Maestro di verità, in particolare Pietro incaricato di confermare i suoi fratelli, può in modo sicuro e certo proporre le verità da credere. 

I Dogmi indicano la realtà profonda di Dio ma come una linea che indica il limite tra la terra ferma e il mare facendo entrare appena dentro. Grazie al dogma sto nel mare, conosco il mare, ma solo all'inizio. Il viaggio sul mare è tutto da vivere. Il Dogma mi spinge quindi a vivere e pensare, ma non rimanendo sulla spiaggia credendo di stare nel mare. Fuggiamo dai dogmatici, ma appoggiamoci ai Dogmi.

Ecco cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica in proposito: 

I dogmi della fede

88 Il Magistero della Chiesa si avvale in pienezza dell'autorità che gli viene da Cristo quando definisce qualche dogma, cioè quando, in una forma che obbliga il popolo cristiano ad un'irrevocabile adesione di fede, propone verità contenute nella rivelazione divina, o anche quando propone in modo definitivo verità che hanno con quelle una necessaria connessione.

89 Tra i dogmi e la nostra vita spirituale c'è un legame organico. I dogmi sono luci sul cammino della nostra fede, lo rischiarano e lo rendono sicuro. Inversamente, se la nostra vita è retta, la nostra intelligenza e il nostro cuore saranno aperti ad accogliere la luce dei dogmi della fede. 102

90 I mutui legami e la coerenza dei dogmi si possono trovare nel complesso della rivelazione del mistero di Cristo. 103 « Esiste un ordine o "gerarchia" nelle verità della dottrina cattolica, essendo diverso il loro nesso col fondamento della fede cristiana ». 104

Il senso soprannaturale della fede

91 Tutti i fedeli partecipano della comprensione e della trasmissione della verità rivelata. Hanno ricevuto l'unzione dello Spirito Santo che insegna loro ogni cosa 105 e li guida « alla verità tutta intera » (Gv 16,13).

92 « La totalità dei fedeli [...] non può sbagliarsi nel credere, e manifesta questa proprietà mediante il senso soprannaturale della fede di tutto il popolo quando "dai Vescovi fino agli ultimi fedeli laici" esprime l'universale suo consenso in materia di fede e di costumi ». 106

93 «Infatti, per quel senso della fede, che è suscitato e sorretto dallo Spirito di verità, il popolo di Dio, sotto la guida del sacro Magistero, [...] aderisce indefettibilmente alla fede una volta per tutte trasmessa ai santi, con retto giudizio penetra in essa più a fondo e più pienamente l'applica nella vita». 107

La crescita nell'intelligenza della fede

94 Grazie all'assistenza dello Spirito Santo, l'intelligenza tanto delle realtà quanto delle parole del deposito della fede può progredire nella vita della Chiesa:

— « con la riflessione e lo studio dei credenti, i quali le meditano in cuor loro »; 108 in particolare « la ricerca teologica [...] prosegue nella conoscenza profonda della verità rivelata »; 109

— « con la profonda intelligenza che [i credenti] provano delle cose spirituali »; 110 « divina eloquia cum legente crescunt – le parole divine crescono insieme con chi le legge »; 111

— « con la predicazione di coloro i quali, con la successione episcopale, hanno ricevuto un carisma certo di verità ». 112

95 « È chiaro dunque che la sacra Tradizione, la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa, per sapientissima disposizione di Dio, sono tra loro talmente connessi e congiunti che non possono indipendentemente sussistere e che tutti insieme, ciascuno secondo il proprio modo, sotto l'azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza delle anime ». 113

In sintesi

96 Ciò che Cristo ha affidato agli Apostoli, costoro l'hanno trasmesso con la predicazione o per iscritto, sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, a tutte le generazioni, fino al ritorno glorioso di Cristo.

97 « La sacra Tradizione e la Sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della Parola di Dio », 114 nel quale, come in uno specchio, la Chiesa pellegrina contempla Dio, fonte di tutte le sue ricchezze.

98 « La Chiesa, nella sua dottrina, nella sua vita, nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni tutto ciò che essa stessa è, tutto ciò che essa crede ». 115

99 Tutto il popolo di Dio, in virtù del suo senso soprannaturale della fede, non cessa di accogliere il dono della rivelazione divina, di penetrarlo sempre più profondamente e di viverlo più pienamente.

100 L'ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio è stato affidato al solo Magistero della Chiesa, al Romano Pontefice e ai Vescovi in comunione con lui.

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