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lunedì 28 agosto 2023

DALLA SEDIA GESTATORIA ALLA SEDIA A ROTELLE...







 






Si sa, “il Papa muore in carica” e quindi normalmente finisce con gli acciacchi della vecchiaia. Per aiutarlo a partecipare alle Celebrazioni solenni si è quindi inventato un aiuto che manifestasse anche il suo ruolo di prim’ordine. Così abbiamo avuto la Sedia Gestatoria. Questo strumento doveva però esaltare la gloria del Pontificato. Dopo il Concilio Vaticano II, si cercò in tutta la Chiesa di adeguarsi al principio di “nobile semplicità” (S.C. 34) voluto dai Padri del Concilio. Quindi la Sedia gestatoria si semplificò e fu usata il meno possibile: Paolo VI per necessità nei suoi ultimi giorni, Giovanni Paolo I nell’occasione solenne del suo inizio di Pontificato. Papa Wojtyla non la usò mai e poi la abrogò. Ma in seguito si dovette costruire per Giovanni Paolo II una pedana mobile, che fu utile anche a Benedetto XVI, e ci fu anche una poltrona su rotelle. Oggi Papa Francesco usa una comune sedia a rotelle. Non gli ha fatto piacere di esserci costretto! Ma ha scelto di essere come tutte le persone impedite di camminare. Che contrasto con la Sedia gestatoria di Pio XII! L’umiltà del Papa non è più solo interiore ma visibile. Il Papa, nella pienezza della sua funzione (chi non ama Papa Francesco gli rimprovera un governo “dittatoriale”) non è un semidio separato dal comune dei mortali, ma un fratello e un padre, un salvato da Cristo in mezzo agli altri salvati, “Servus Servorum Dei”, Servo dei Servi di Dio. 

Papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani, dopo i passi di Paolo VI, in pochi giorni ruppe molti schemi: sostituzione del solenne rito dell’incoronazione con una più sobria Messa per l’inizio del ministero del Sommo Pontefice, la dismissione della tiara, l’abbandono del plurale maiestatis nei discorsi, il tratto catechetico delle udienze del mercoledì... Conosciamo anche i cambiamenti portati dalla “Sorpresa Giovanni Paolo II”. Mentre per operare alla prostata Paolo VI fecero allestire una sala operatoria nella discrezione del Vaticano, Giovanni Paolo II, anche dopo l’emergenza dell’attentato, volle sempre tornare all’ospedale Gemelli. 

A qualcuno non piace questa umiltà e "banalità" del Papa. Altri si ricordano che Gesù non ha voluto nessun privilegio per sé e ci ha donato la lavanda dei piedi e l’umiltà, l’essere servi, come segno della divinità e dell’umanità nuova. 


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