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mercoledì 2 dicembre 2020

LA PROSSIMITA' DI DIO / mercoledì 1a sett. Avvento

 


In Isaia, Dio promette un grande banchetto, delizioso e in sicurezza. Nel Vangelo Gesù moltiplicando i pani manifesta anche un’attenzione delicata per chi lo ha seguito per ascoltarlo. È un benefattore davvero grandioso e amabile. Ma è la Colletta che completa il quadro: in cielo Gesù si cingerà le vesti e, con umile amorevolezza, passerà lui stesso a servire noi seduti a tavola.

Ci sono nel Vangelo frasi che lo annunciano:  “Mi chiamate Signore e maestro e fate bene eppure sono in mezzo a voi come colui che serve, …. non vi chiamo più servi ma amici,  … andate a dire ai miei fratelli …”

Tra le persone ci sono quelli che ostentano familiarità con Dio ma ne sono soltanto molto lontani. Magari si servono del Suo nome per le proprie ambizioni o per un disegno di potere, tante volte violento contro chi non si piega alla loro ideologia. Ci sono poi quelli che si tengono a distanza per disinteresse, ignoranza o timore, mancanza di fede nei suoi inviti.

Solo chi riconosce Gesù come Signore può diventare suo amico. Ma chi ha toccato con mano la sua Maestà e visto il proprio peccato fa fatica a credere di poter essere accolto così seriamente nell’intimità di amore di Dio. Bisogna OSARE. Per questo la Chiesa ci fa introdurre la preghiera del Signore con la frase: “obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, OSIAMO dire”.

Ma la meta del cammino spirituale cristiano è proprio quella di sedere a mensa con il Signore, essere Uno con Lui. E fin da ora dobbiamo credere che Dio è nostro Padre.

Il beato Charles de Foucauld confessava che la parola del Vangelo che più lo aveva sconvolto e guidato nella sua vita era: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Matteo 25,40). Egli, il generoso, il servo, non poteva predicare il Vangelo per la compattezza dell’Islam e il suo essere straniero, francese come i colonizzatori. E quindi lo testimoniava con la sua vita di donazione. Una svolta essenziale avvenne però quando egli si ammalò gravemente e fu sul punto di morire. Allora i tuareg, estremamente poveri, lo curarono con latte di capra, costoso e raro, e gli salvarono la vita. Questo gli diede una grande libertà interiore. Infatti, paradossalmente, Dio stesso si manifestò a lui attraverso i poveri che finora egli aveva servito in nome del Dio che portava nel cuore e voleva far loro conoscere.

 

Colletta
Dio grande e misericordioso, prepara con la tua potenza il nostro cuore a incontrare il Cristo che viene, perché ci trovi degni di partecipare al banchetto della vita e ci serva egli stesso nel suo avvento glorioso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura   Is 25, 6-10a
Il Signore invita tutti al suo banchetto e asciuga le lacrime su ogni volto.

Dal libro del profeta Isaìa
In quel giorno,
preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 22
Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa  

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo:
beati coloro che sono preparati all’incontro.
Alleluia.


Vangelo   
Mt 15, 29-37

Gesù guarisce molti malati e moltiplica i pani.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.  

 

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